Linda e la sua terapista
Linda e la sua terapista – Ciao a tutti quelli che mi legegeranno, non è una mia fantasia ma la mia realtà vissuta. Stamani mi sono alzata, sono andata in bagno e ho aperto la doccia e poi mi sono rivolto allo specchio a figura intera. Ho sempre amato guardare il mio corpo allo specchio. Ho iniziato a spogliarmi. Completo il top rivelando il mio seno a coppa C completamente sviluppato. Mi sono tolto i pantaloni e ho guardato la mia figa ben rasata.
Linda e la sua terapista, poi sono entrata nella doccia,
mi sono masturbata pensando a un ragazzo o una ragazza a volta mi penso con entram bi i sessi, visto che sono bisessuale, e poi sono uscita e mi sono vestita. Ho scelto un bel top blu e alcuni dei miei jeans preferiti. Da quando ho 27 anni vivo da sola nel mio appartamento. Ho una stanza che fa da camera da letto con una cucina e il bagno. Questo è tutto. Un appartamento piccolo ma per una che ci vive da sola era più che sufficiente. Non potevo permettermi di più, visto gli affitti a Milano. Ho vissuto brevemente con ragazze e ragazzi e vi garantisco che è sufficiente. La camera da letto molto grande e fare unìorgia entrerebbeo 15 persone. Sperimentato.
Ho fatto colazione e sono uscita.
Mi ci sono voluti solo 10 minuti per arrivare nello studio della mia terapista che non è molto lontano da casa. Ho parcheggiato la mia auto e mi sono avvicinato all’ambulatorio. Attraversai le doppie porte di vetro e raggiunsi l’ascensore. Sono entrata e sono andato al terzo piano. Uscii dall’ascensore e poi entrai in sala d’attesa. Ho aspettato e quando toccava me si è la porta si è aperta. “Ciao Linda! Vieni dentro!” disse la dottoressa Silvana, che mi è sembrata entusiasta di vedermi.
Linda e la sua terapista: Mi sono alzata e l’ho seguita nel suo ambulatorio.
Silvana ha 30 anni. Alta circa un metro e settanta, ha lunghi capelli castani ed è molto carina, ma non sono mai stata attratta da lei, almeno così pensavo. Mi disse: “Quindi come stai oggi?” “Sono emozionata e bene!”. “Perchè sei eccitata?” mi ha chiesto Silvana. “Perché mi restano solo due sessioni. Ti amo Silvana ma è ora di andare avanti con la mia vita. Mi hai davvero aiutato e penso di essere pronta ad affrontare la vita da sola. “Tu mi ami?” mi ha chiesto. “Sì, come farebbe un amico con un altro amico, non essere strana.”, “Sì, scusa, volevo solo essere sicura.” Dopodiché è stato abbastanza normale fino alla fine. Prima di concludere mi ha fatto una domanda. “Posso farti una domanda strana e personale?”
Certo che si, sei la mia terapista. “Ti masturbi?”
Ha il diritto di farmi questa domanda? Poi, all’improvviso, mi sono eccitata pensando di masturbarmi insieme alla mia terapista. Provavo dei sentimenti per lei? Non lo so. “No, è pazzesco!!!” Ho pensato tra me e i sentimenti sono svaniti. “Sì, a volte”,”Pensi ai ragazzi o alle ragazze quando lo fai?”. “Beh, per me non cambia molto, ho un debole per le ragazze, a dire il vero. Vuol dire che sono lesbica? Non sono bisessuale?”. “No, no. Essere bisessuale significa che ti piacciono entrambi, ma non è quasi mai 50/50. A volte è 60/40 e a volte è 70/30. Anche a te piacciono gli uomini quindi sei bisessuale, non preoccuparti. Mi dispiace ma il nostro tempo è scaduto. Ne manca ancora uno!”
“Evvaiiiiiii!!!” mi dissi mentre uscivo dal suo ufficio.
“Perché mi ha chiesto se mi masturbavo?” Ho pensato. Quando sono tornato a casa, ero ancora eccitata e non potevo fare a meno di masturbarmi di nuovo. Mi spogliai e saltai nel mio letto. Ho pensato a una bella ragazza del mio liceo per la quale avevo una cotta prima di dientare consapevole dei miei desideri sessuali. Poi i miei pensieri sono passati ad Silvana. “Sì, Silvana, continua così, per favore, voglio venire!!!” Non potevo credere che Silvana mi stesse eccitando. “Sì, Silvana, godrò per te!!! Si Si Siiiiiii!!!” e sono esplosa. Ho anche squirtato per la prima volta. Subito dopo mi chiesi:”Che diavolo? Sono attratto da Silvana?”. “Questo è pazzesco! Questo non può succedere. Non ora, con una sola sessione rimasta. Cercherò solo di affrettare la mia ultima seduta prima di dirle i miei sentimenti. Penso che potrei essere davvero innamorato di Silvana. Quindi, questo è quello che ho fatto.
Con il passare della settimana tra le nostre ultime sessioni,
i sentimenti peggiorarono. Mi masturbavo con lei tutti i giorni, a volte due volte al giorno. Finalmente è arrivato il giorno della mia ultima seduta terapeutica. Ho fatto la mia normale routine mattutina e sono andato al suo ambulatorio. “Ehi Silvana! Facciamolo!” Mio Dio, oggi era ancora più bella che mai. Abbiamo appena parlato e ho continuato a guardare l’orologio sperando che finisse. Non potevo rivelare cosa fosse successo o i miei sentimenti per lei o la mia voglia di averla. Stranamente però sembrava un po’ giù dall’ultima volta. 3:00 bloccato! “Il nostro tempo è scaduto, giusto?” Ho detto. “Sì. Devo dire che è stato un piacere lavorare con te…”. “Lo stesso io.” E lei mi ha abbracciato. Potevo sentire che in realtà non voleva lasciarsi andare. Aveva dei sentimenti? No, è pazzesco. Lei è solo la mia terapista. Niente di più, niente di meno.
Linda e la sua terapista: “Addio Linda. Buona fortuna.”
Disse con tristezza nella voce. “Stai bene?” Ho chiesto. “Sì, sono solo emozionata per te e triste di vederti andare via”, “Ok ho capito. Ho intenzione di uscire e festeggiare, con te, la fine della terapia! Sono andata a casa, mi sono cambiata, mi sono masturbato con Silvana, come sempre, e sono andato nel mio bar preferito. Era un pò lontano da casa ma era comunque il mio bar preferito. Mi sono seduto al bar e ho ordinato da bere. “Doppio whisky, per favore!” Ho detto al barista. Mi versò il drink e me lo porse. Mi sono guardata intorno e, con mia sorpresa, Silvana era seduta anche lei al bar… e piangeva.
“Silvana? Sei veramente tu?” “Linda! Cosa stai facendo qui?”
disse asciugandosi le lacrime dagli occhi. “Sto festeggiando! Ho finito le mie sedute, quindi sono venuita a prendere qualcosa da bere. Stai bene?”, gli chiesi. “Sì, sto bene. Oggi è successo qualcosa di brutto e quindi sono triste. “Vuoi parlarne? Prendiamo un privè e ne parliamo tranuillamente e lontano da occhi indiscreti.” L’ho accompagnata nel priè con sedili in pelle rossa e ci siamo sedute. “Allora cosa c’è che non va? Cos’è successo di così brutto?”, “Ho perso un paziente oggi…”, “Oh no, cosa è successo?”, “Lasciami finire. Quel paziente eri tu! Non volevo perderti perché… penso di amarti. “Anch’io ti amo.”, “No, non mi stai ascoltando! Sono innamorato di te!” Mi sono bloccata. Ero scioccata. Mi amava? Non c’è da stupirsi che fosse così triste. “Non so cosa dire… a parte questo.” Mi sono chinato in avanti e l’ho baciata. “Anch’io ti amo!” L’ho detto con un sorriso.
Linda e la sua terapista: continuavamo a baciarci
ma comunque eravamo in un priè di un bar pubblico c’era il rischio di ricevere sguardi quindi ci siamo fermate. Silvana mi disse: “Andiamo nel mio ufficio. E’ proprio dietro l’angolo, lo conosci e poi sei del quartiere. Dovevo guidare anche se ero un po allegra da alcool… “Ok andiamo.” gli dissi con il cuore che mi batteva nel petto. Abbiamo fatto un breve tragitto, fino al suo ambulatorio. Appena entrate, mi disse: “Ok ascolta, voglio esprimerti i miei sentimenti, ma devi assicurarmi che ciò che accade dietro queste porte chiuse rimane tra noi.” Mi spiegò. “OK, tranquilla. C’è qualcun altro qui?”, “No. La giornata di lavoro è finita e il personale è già andato via. Non saremo ascoltati né interrotti. Inoltre c’è una sorpresa speciale”.
“Per me?” gli chiesi, “Non proprio, è solo qualcosa,
per rendere tutto questo più divertente e più facile per noi. Dormo qui! Ho un letto qui, quindi sarà comodissimo.” “Eccezionale. Va bene, come vuoi…” Non sono nemmeno riuscita a finire perché lei è saltata verso di me e mi ha baciato… forte. Potevo sentire la sua lingua sulle mie labbra in attesa del permesso di entrare, così ho aperto la bocca e l’ho lasciata entrare, e le nostre lingue hanno giocato insieme. Poi sono tornate le sensazioni che avevo scoperto per la prima volta… all’inizio della terapia. Non sapevo cosa fosse… Amore o deiderio sessuale. Avevo bisogno di esprimere questi sentimenti. “Silvana? Posso vedere il tuo corpo?”, “Certo baby. Siediti.” Si tolse lentamente il top e lo appoggiò da parte mostrando il reggiseno di pizzo rosso. Poi lo sganciò e lo gettò da parte rivelando le sue tette coppa D. Sembrava un sogno.
Linda e la sua terapista: poi lentamente abbassò i pantaloni
e sorprendentemente non indossava mutandine. Ed eccolo lì. La sua figa ben rasata. Così rosa, così carina, così bella. “Amo ogni centimetro di te. Ti dispiace se esploro un po’ di te?”, “Desidero che tu, sia mia ospite… sentiti libera di toccarmi. Mi sembrava di sognare… “Siediti.” mi sussurro all’orecchio. Grazie… Si sedette, anche lei…e allargò le gambe. È stato allora che ho potuto osservarle davvero bene la figa. Ho iniziato a toccarla leggermente… Aveva la pelle morbida e liscia e potevo sentirla tremare. Non avrei mai pensato, nemmeno nei miei sogni più sfrenati, di poter toccare Silvana. Poi mi avvicinai al suo collo e le ho dato morbidi baci… lei ha emesso un leggero gemito. Mi sono spostata più in basso fino ai suoi capezzoli sulle sue enormi tette… Ho fatto scorrere lentamente la lingua sul primo e ho potuto vederla mordersi il labbro inferiore, quindi ho capito che le piaceva. L’ho fatto per un pò…
“Smettila di essere così provocatoria e succhiami il capezzolo…”
Le ho dato un schiaffo sul sedere. “Come osi parlarmi così!” dissi sorridendo. “Scusa. Per favore, succhiami il capezzolo. Sono tornata al suo capezzolo e dopo un’altra lunga leccata, ho succhiato il suo capezzolo eretto e ci ho giocato con la lingua. L’ho morsa leggermente e l’ho fatto scorrere sui denti e questo ha emesso un gemito che mi ha eccitato. Potevo iniziare a sentire i miei capezzoli premere contro il tessuto della maglietta. “Dio, Silvana, sentirti gemere mi sta eccitando. Continua a lamentarti per me. Non trattenerti. Nessuno può sentirci”. “Come vuoi Linda, sono tua.”
Linda e la sua terapista: ho continuato a succhiare
i suoi capezzoli perfetti e poi è arrivato il momento dell’evento principale. Mi sono spostata sulla sua figa. Non appena il mio viso fu a pochi centimetri di distanza, potevo sentire il calore irradiato da lei e il suo odore era inebriante, e mi eccitava ancora di più. Poi l’ho fatto. Ho leccato a lungo, lentamente e con costanza la sua figa umida e calda. “Per favore, Linda. Leccami la figa. Lo aspetto da molto tempo e ne ho bisogno proprio adesso.” Era molto calda, “Ok se insisti.” Ho leccato ancora una volta la figa, che mi ha ricoperto la lingua con i suoi succhi inebrianti e gustosi… aveva un sapore incredibile. “Sìiii, Linda, così, cosi… ancora… scaldami, prendimi. Sono tua.” Mi sussurrava con grande desiderio.
Ho continuato a fare lunghe leccate costanti
ma sapevo che era ora, perché la sentivo molto desiderosa e calda. Dovevo far venire il mio, unico evero amore. Senza alcun preavviso. Ho succhiato forte il clitoride. È quasi saltata indietro quando l’ho fatto. “Wow, Linda. Oh… è fantastico. Per favore, non fermarti, ne ho bisogno.” Non mi sono fermata. Ho premuto più forte la lingua sul suo clitoride gonfio e ho continuato a leccarla senza sosta. Ho potuto vedere nei suoi occhi che stava per venire, quindi ho infilato due dita nella sua figa bagnata e questo le ha fatto inarcare la schiena. “Sì sì sì… Linda. Non smettere di pompare, sto per venire!!!” Ho pompato sempre più velocemente e poi le pareti della sua figa si sono strette forte sulle mie dita.
Linda e la sua terapista: “Si Linda, sto venendo e lentamente,
è semplicemente esplosa. Mi venne sulle dita e le sue gambe erano rigide e tremanti. Una volta che si è calmata, le ho dato un bacio dolce sulle labbra gonfie della sua figa, e lei ha risposto con un gemito leggero ma felice. Mi sono avvicinata e mi sono sdraiata accanto a lei. Quando finalmente ha avuto la forza di aprire gli occhi, mi ha visto lì con i suoi succhi sul viso e le dita e con un enorme sorriso sul viso. Gli dissi: “Assaggia te stessa perché, tesoro, hai un sapore straordinario.” Mi ha succhiato il succo dalle mie dita. Ho potuto vedere un sorriso sul suo viso una volta che lo ha fatto. “Grazie, Linda. Ne avevo davvero bisogno. Prima lo avevo solo immaginato, ma non posso credere che stia realmente accaduto”. «L’ho immaginato anch’io. Era meglio di quanto avessi mai immaginato. Penso, gli dissi, che è ora del il mio turno”.
“OK, amore. Dammi un secondo per riprendere fiato.”
Mi sono sdraiata nel letto della mia terapista pensando tra me e me: “Come è potuto succedere questo? Mi chiedevo, Sveglia Linda” ma sapevo che non stavo sognando. “Bene. Sei pronta, Linda?”, “Certo che sono pronta. Sono così dannatamente arrapata…”. Non aspettò un altro secondo. Mi ha tolto i vestiti fino alle mutandine… poi è venuta a succhiarmi il collo in modo molto caldo e appassionata. Vieni amore gli dissi. “Come desideri, mia regina.” Ho chiuso gli occhi e mi sono lasciata andare. Tornò al mio collo, mi sentivo come se fossi in un paese delle meraviglie del piacere. Mi sono semplicemente concentrata sugli incredibili sentimenti che la mia terapista mi stava provocando.
Linda e la sua terapista: poi la suzione è diventata
più gradevole e ho iniziato a gemere in segno di approvazione. Ha iniziato a baciarmi leggermente e dolcemente le tette, era una provocazione fantastica. Poi, senza alcun preavviso, ha succhiato il mio capezzolo duro in bocca e ha iniziato a colpirlo con la lingua. Gemevo più forte per dirle che stava facendo un buon lavoro. Lo ha fatto per circa 3 minuti, poi è andata all’altro capezzolo. Non mi sono mai sentito meglio in tutta la mia vita. Poi, il gran finale. Mi ha baciato dal petto fino allo stomaco e poi proprio sopra le mie mutandine. “Sembra che tu abbia una macchia bagnata sulle mutandine. Vuol dire che ho fatto un buon lavoro, amore?” “Un lavoro straordinario…”.
“Togliamo queste mutandine bagnate, va bene?”
e mi ha tolto le mutandine. Si è seduta lì e si è meravigliata della mia figa. “La tua figa è bellissima! Ti dispiace se l’assaggio?”, “Oh, certo gli dissi con un sussurro di desiderio… Ho chiuso gli occhi. Poi, ho sentito delle lunghe e costanti leccate la figa, e ho tremato a quella sensazione, e lei si stava appena riscaldando. Si è avvicinata al mio clitoride e con la lingua, ha fatto dei cerchi lenti e deliberati attorno ad esso facendomi quasi godere… Non penso che volesse che finisse così, quindi si è presa il suo tempo. Ero semplicemente sdraiata lì, impazzita e non riuscivo a fermare quell’unico pensiero che non mi lasciava in pace. Devo sognare. è troppo bello per essere vero. Il terapista per cui mi struggevo da tempo mi sta divorando? “Sveglia Linda… svegliati Linda”.
Linda e la sua terapista: si è fermata per un pò e ho pensato che qualcosa,
non andasse per il verso giusto, ma mi sbagliavo. Ha succhiato fortemente e passionalmente il mio clitoride facendomi letteralmente piangere di piacere. Gridavo dal piacere, gli dissi: “Silvana, penso che sborrerò! Non fermarti!” Ero proprio sul limite e ho chiuso gli occhi, poi lei si è fermata. Quando ho aperto gli occhi, sono rimasto sorpreso da ciò che ho visto. Un enorme fallo vibrante. Sì, fanculo a me! Fottimi bene e forte! Ra la sorpresa di cui mi aveva accennato. Ed è stata veramente tale. Era un enorme dildo che aveva preservato per me, la sua assistita preferita. Questo mi entusiasmava e mi rendeva vibrante e desiderosa. Non vedevo l’ora che cominciasse ad usarlo su di me, dentro di me.
L’ho vista mentre mi infilava l’enorme dildo dentro
e questo è stato sufficiente per mandarmi oltre il limite. Il suo sguardo era caldo, passionale, voglioso… Ho urlato di piacere quando il mio orgasmo si è schiantato e rovesciato fuori di me. Silvana non si è fermata. Mi dimenavo e tremavo mentre il piacere sgorgava attraverso il mio corpo. Mi ha portato all’orgasmo, puro orgasmo, grande orgasmo fino al punti che non ne potevo più… Dopo l’orgasmo, quando non ne potevo più, le ho allontanato la mano. Rimasi lì immobile. Feci un ultimo respiro profondo prima di aprire gli occhi… Rimasi aa occhi chiusi a rivedere quello che era avvenuto con la mia terapista. Lo avevo sempre sognato e il sogno era diventato realtà…
Linda e la sua terapista: mi ripresi, aprendo gli occhi quando sentii la sua graziosa voce,
dirmi: “Ehi, bella. Com’è stato?”Tutto quello che potevo fare era semplicemente sorridere e baciarla. Era il mio modo per dirle che era stata fantastica e al di sopra di ogni aspettativa… Era stato, veramente, molto bello… dolce, appassionato, con quel pizzico di veemenza che non guasta mai. Il sogno era diventato realtà e volevo che non finisse subito. Gli dissi: “Posso restare per la notte?”, “Certo che si, sei la benvenuta, sarai la regina della casa”. Mi abbraccio, ci baciammo e ci rotolammo sul grande lettone, strette e avvinghiate l’una all’altra. Trascorsi la notte più lunga, più bella della mia vita.
Autore: Ester G.

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