Di Daniela Onelli
Gaia, opalescente e pruriginosa. E’ questa la città che gli omosessuali che vengono a Roma, da tutto il globo, per il World Pride trovano ad accoglierli. Non ha gli oltre duecento locali omo della trasgressiva Berlino. Non si trova il lattice liquido (gomma modellante che aderisce al corpo) must gay del momento. Ma la Capitale ha il suo bravo appeal erotico.
Mentre la bandiera rainbow sventola da oggi a mezzogiorno al Circo Massimo nel Village aperto ogni giorno fino alle 2 con 30 stand, il Bar Muccassassina, centro di accoglienza e d’incontri, la città omosex appare in salute: basta dare un’occhiata alla mappa in pagina, anche se tutto sembra coperto da un esiziale velo lattiginoso. «Diciamo che il Vaticano limita la nostra voglia di “trovare sesso” e si da molto più da fare di quello che apparirebbe ad un esame fugace. Il nostro immaginario sessuale sta sotto un potere assoluto e incontrollato da parte della triade Vaticano – Rai – Cinecittà», chiosa Helena Velena, la nota transgender, animatrice del primo sito hard romano. «I gay romani sono come i primi cristiani, vivono nelle catacombe. Non per niente il novanta per cento dei locali omo è sotto terra, si devono sempre scendere scale e scalini per accedervi. La vitalità delle comunità americane e di quelle nordeuropee è lontana da noi anni luce», ribadisce Mimmo D’Antuono, ex sacerdote ed Editore delle maggiori Guide Sexy Nazionali e Internazionali. Suo anche il recente “Trova Sex”, il primo mensile della Capitale interamente dedicato all’erotismo. Una guida dettagliata della città a luci rosse. Luoghi, locali, foto e annunci da cercare secondo la propria inclinazione sessuale: etero, gay, lesbian, bisex, trans, scambisti, etc… Coordinatore della rivista, l’enfant terrible dell’underground erotico romano, Klaus Mondrian, ideatore dei templi capitolini del fetish sadomaso, Gender e Degrado. Tra le ultime novità lanciate nei suoi locali, delle innocenti “serate splash” tutti nudi spalmati di marmellata o yogurt, a rotolarsi su immensi teli di plastica, leccando e mordicchiando qua e là. «Secondo delle stime non ufficiali, la comunità gay romana s’attesta sulle 250 mila persone mentre quelli che girano per locali ed altro non va oltre le trentamila», afferma D’Antuono. Tra i luoghi simbolo più cari agli omosessuali, lo storico Monte Caprino al Campidoglio, già oggetto di dure battaglie con l’amministrazione, e tappa obbligata dei molti stranieri gay. Conosciuta all’estero anche la discoteca Alibi di Testaccio, il capostipite dei sexy discobar Max di Via Achille Grandi e la spiaggia di Capocotta. Oltre agli appuntamenti ufficiali del World Pride per animare le serate degli omo turisti e non solo, in città sono previste diverse iniziative collaterali. Meno pubblicizzate, basate soprattutto sul passaparola, ma con un elevato tasso erotico. Due gli appuntamenti più eterodossi o quanto meno più calienti. Entrambi nello stesso locale, il Qube di via Portonaccio. Mercoledì 5 luglio dalle ore 23 prende il via la kermesse “Bordello”: un nome, un programma. Al primo piano, fiera del sesso con abbigliamento, oggettistica, pon pon girl e taxi boys. Una scala più su, e benvenuti alla dark room più grande d’Europa. Mille metri quadrati avvolti nella totale oscurità, senza alcun arredamento, solo muri e pareti per un sesso senza inibizioni con partner conosciuti o non. Infine al terzo piano discoteca, nudity area e spettacoli hard. Il sette luglio, venerdì, tocca agli “Orsi”. Omossessuali alquanto irsuti e piuttosto robusti vestiti possibilmente di pelle riuniti in affettuosa allegria. Serata organizzata dai locali gladiatori dell’associazione SBQR, dove la lettera basta per bear (orso). Costola del movimento degli Orsi italiani nato nel 1992 stanchi dello stereotipo che presenta gli omosessuali emaciati e filiformi o con fisico palestrato.
Gli indirizzi, i ritrovi e i luoghi “storici” della comunità romana. Un mondo in espansione.
Dalla libreria al sex club la città omosex. Tutti gli indirizzi di Roma gay: Associazioni culturali: Circolo Mario Mieli – via Corinto 5, Arci lesbica Roma, via Monti di Pietralata 16, Librerie: Babele via dei Banchi Vecchi 116, La Bancarella – via Alessandria 2, Discoteche, sex club, locali vari: Alibi via Monte Testaccio 39, Degrado via Ignazio Danti 20, Frutta e Verdura via P. Umberto 36, Gender via Faleria 9, Hangar – via dei Selci – Incognito 2000- via Casilina Vecchia 146, Joli Coeur (lesbo) – via Sirte 5, Max’ Bar – via Achille Grandi 7, Muccassassina via del Commercio 36, Sky line – via degli Aurunci 26, Saune: Apollion via Mecenate 59, Mediterraneo via P. Villari 3, Terme di Roma – via Persio 4, Europa Multi Club via Aureliana 41.
Luoghi d’incontro all’aperto: Monte Caprino, Galoppatoio Villa Borghese, Valle Giulia, Via delle Terme di Traiano piazzale-parcheggio, conosciuto come Capolinea, Parco all’Éur Vicino bar Palombini, Via Appia Antica fino a via Erode Attico, Tunnel stazione Centocelle. via di Fioranello vicino Aeroporto di Ciampino, Prato della Signora (Via Monti Tiburtini, di fronte all’ospedale Pertini, Raccordo anulare altezza (corsia interna, tra la Salaria e la Nomentana, area di sosta), via la Marcigliana.
(d. o.)
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