Castelli Anno 26 n° 11 novembre 1996

«Non è giusto fotografare chi va con i viados»

Sono l’editore della «Mappa dell’Amore» di Roma e ho letto l’articolo del «Corriere» sulla «cacciata» di trans e prostitute dall’Eur, con foto scattate dai cittadini dell’Armas alle auto dei frequentatori e invio delle immagini alle mogli o famiglie.
Premesso che la quiete degli abitanti e il decoro di un quartiere vanno salvaguardati, direi che dall’articolo traspare quasi un giudizio morale positivo dell’operato dell’Armas, senza minimamente mettere in discussione il modo. 
La libertà di chiunque di accompagnarsi con chiunque è un diritto e poi il metodo scelto dall’Armas ha violato il rispetto del singolo, senza valutarne le conseguenze, tremendamente negative per chi è stato fotografato.
Suppongo che ora l’Armas voglia battersi per la riapertura delle «case chiuse» accodandosi alle molte associazioni che si battono per questo scopo. 
Quanto alla «Mappa dell’amore: esiste e cataloga i vari luoghi all’aperto, ma noi consigliamo di frequentare i luoghi «strutturati».
Domenico D’Antuono

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