Nella capitale c’è ancora diffidenza e intolleranza per i gay. Molti pregiudizi collegati alla omosessualità non sono stati ancora superati. Trovare locali o luoghi d’incontro dove possono trascorrere una tranquilla serata senza essere derisi o importunati non è cosa facile. Per questo motivo, a circa trent’anni dalla pubblicazione del libro di Jò Staiano, Roma capovolta, nasce la mappa gay di Roma. A presentarla al il circolo di cultura omosessuale “Mario Mieli” è l’editore Mimmo D’Antuono a cui è stato invitato e ha partecipato il candidato sindaco di Roma Francesco Rutelli e il presidente del Circolo “Mario Mieli”.
Mimmo D’Antuono ha detto: “Vuole essere un’iniziativa utile, sia per i romani sia per i turisti che desiderano scoprire che cosa offre la comunità gay della capitale”.
“Nei 10 anni di vita del circolo Mario Mieli – dice il presidente del Circolo – abbiamo incontrato molte difficoltà ad essere accettati sia come gruppo che come semplici individui. Tutti pensano a noi solo in camera da letto, ma abbiamo una nostra sensibilità. Vogliamo uscire allo scoperto, uscire dalla profonda solitudine in cui vive chi ancora non ha accettato la propria identità sessuale”.
Prosegue Mimmo D’Antuono: “Così è nata la mappa: indirizzi di locali, discoteche, l bar, saune, cinema, edicole e librerie dove i gay possono incontrarsi senza; problemi. Ma c’è di più. Nella pianta sono state inserite informazione di prevenzione per l’aids. Oltre all’analisi di ogni abituale punto di ritrovo della città. Ogni zona, strada o piazza è messa sotto la lente d’ingrandimento: ci sono notizie sugli abituali frequentatori, le ore consigliate per una visita, il modo per arrivarci e il grado di pericolosità”. Ad esempio? Di piazza dei Cinquecento la mappa dice che è frequentato da prostituti, travestiti ed extracomunitari, ed è molto pericolosa soprattutto nelle ore notturne. Tra le discoteche l’elenco menziona l’Angelo azzurro, l’Alibi, la Muccassassina, il Blu zone.
La mappa si può trovare a 5 mila lire, e si può acquistare nelle edicole specializzate di Roma.
«La pianta – continua il presidente del Mario Mieli – testimonia la nostra esistenza. Per anni ci siamo occupati di assistenza domiciliare ai malati di aids, attraverso una convenzione con il Comune. Ma, arrivato il commissario Voci, siamo stati esclusi dall’elenco delle associazioni convenzionate. Vogliamo rimuovere questa discriminazione, spero che il nuovo sindaco di Roma segua l’esempio della scorsa amministrazione, che aveva istituito un ufficio alle problematiche omosessuali».
E, per rispondere a questa richiesta, è intervenuto il candidato a sindaco Rutelli. «Non debbono esistere discriminazioni. Roma – ha detto – deve diventare la città della tolleranza verso tutte le forme di affettività e sessualità. Anche a costo di creare polemiche con chi preferisce una ipocrita disattenzione».
(R. G.)
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