Perse la verginità… Loredana è una ragazza che vive a Foggia, 24 enne, carina, ben fatta ma un po introversa. I suoi genitori la sostenevano e si fidavano molto di lei da non avere alcun coprifuoco e da poter fare quasi tutto ciò che desiderava, nonostante alcune decisioni indisciplinate del passato. I suoi amici erano simili a lei, lavoravano sodo, volevano ottenere voti alti, l’unica differenza era che le piaceva uscire la sera, fare cose divertenti. Lei però era una persona un po’ insicura e non riusciva a divertirsi davvero facendo queste cose a meno che non avesse qualcuno con sé. Senza un fidanzato di cui parlare e con gli amici chiusi, restava per lo più a casa e giocava al computer… su Internet mentre guardava ragazzi sexy e ogni tanto per masturbarsi vedeva qualche film poorno.
Un colpo improvviso alla porta la spaventò,
così andò alla porta per vedere chi fosse. Quando guardò fuori dallo spioncino scoprì che era Akmedh, una specie di suo amico. Vedi, Akmed era stato la cotta di Loredana al Liceo. Era nero, ma non proprio nero, viveva a Foggia, da quando aveva 4 anni ed era entrato da clandestino insieme ai suoi genitori, ma si erano integrati molto bene. Il padre lavorava in un ditta edilizia e la madre come badante, avevano un’ottima educazione e rispetto per le altre persone, non erano particolarmente religiosa, cioè musulmani, ma rispettavano tutti. Per questo in paese erano ben accetti è stimati, agli occhi della gente erano ben voluti, anche per il loro modo di vivere e aiutare, tutti, foggiani, negri e di qualsiasi altra etnia.
Perse la verginità… Il loro motto era “Dare rispetto e ricevere rispetto”.
Akmed era figlio di una famiglia per bene, quindi aveva i lineamenti di un classico negro, i suoi occhi erano di uno splendido marrone. Teneva i capelli corti e aveva sempre il sorriso sulle labbra. Akmed era quasi nella sua cerchia di amici, era intelligente, un gran lavoratore, come i suoi genitori, ma era praticamente un ragazzo molto bello. Aitante, sorridente, Ah dimenticavo, la sua origine era senegalese. Quindi proveniente da un paese abbastanza libero e democratico. Partecipava alla vita del paese, faceva anche il volontario alla Caritas, quindi tante persone lo conoscevano e quando girava per strada, in tanti lo salutavano e gli battevano il cinque e lui sorridente aveva sempre una parole e un sorriso per tutti.
Aprì rapidamente la porta per farlo entrare,
con molto interesse chiese: “Ehi Akmed, che fai qui?” Lui parlò lontano da lei, scrutando la stanza: “Sto cercando tuo padre, il signor Aldo, è in casa, sai dov’è?” Mai si avvicinò a lui per poterlo guardare in faccia: “No, mio padre è partito presto per andare in vacanza, come mai cerchi mio padre, cosa volevi da lui?” Akmed finalmente la guardò in faccia, parlandole direttamente: “Doveva, darmi qualcosa.” Ruppe il contatto visivo con lei per avvicinarsi alla scrivania del signor Aldo. Era un po’ confusa, lui si comportava in modo strano, un po’ nervoso per qualche motivo, aveva un passo tremolante, era fuori di testa. “Akmed, stai bene?” Cominciò ad aprire cassetti a caso sulla scrivania, alla ricerca di qualcosa. “Cosa ti avrebbe dovuto dare esattamente?”.
Perse la verginità… Rimase in piedi, sorpresa delle sue scoperte,
con un sacchetto piccolo ma molto pieno di erba. Era sbalordita; non aveva mai pensato che Akmed fosse uno sballato. Si erano frequentati al liceo e mai si era accorta di questa sua abitudine Si accomodo sulla sedia del signor Aldo e aprì la borsa, facendo sì che l’intera stanza odorasse immediatamente di erba. Si appoggiò allo schienale della sedia, assorbendo l’odore e sembrando rilassato quando si ricordò chi c’era, “Oh, um, Mai, ti dispiace se io…” Fece un segnale di fumo con uno sguardo un po’ implorante nei suoi bellissimi occhi. “No, non mi dispiace” E davvero non le importava, era cresciuta tutta la sua vita con questo genere di cose.
Al di fuori dell’immediato, tutti nella sua famiglia lo facevano,
anche se erano molto religiosi al riguardo. Non le importava che lo fumassero, gli interessava solo come si comportavano. Akmed aggrottò la fronte confuso: “Davvero non ti dispiace? Tutti quelli a cui l’ho chiesto hanno minacciato di chiamare la polizia se non me ne fossi sbarazzato” Lui rise: “Haha, sei davvero forte” Davvero dannatamente bello, lzò gli occhi al cielo e i pensieri che le passavano per la testa, perché sapeva che quel genere di cose non sarebbero mai accadute, davanti a lei, nonostante suo padre e un fratello fumassero erba.
Perse la verginità… Loredana è una ragazza molto carina
alto 1,80 pesa 70 kg, un bel gran seno sodo che le riempiva tutto il reggiseno, sviluppata principalmente di spalle, addome… e cosce e culo. L’unica cosa positiva in tutto questo era che la sua massiccia altezza aveva distribuito un pò il peso, quindi non sembrava eccessivamente sovrappeso, ma semplicemente un pò piena. Loredana ha vissuto la vita credendo di essere umano un po’ chiuso… senza mai ricevere il primo bacio, senza mai avere un ragazzo, senza mai chiederle un appuntamento. Lei, che ora ha 24 anni, stava facendo i conti con se stessa come persona e stava iniziando ad accettarsi e scoprirsi come una ragazza, una ragazza bella per di più, con un viso molto carino è un corpo fantastico.
Diventare se stessa significava cambiare se stessa.
Si tagliò la maggior parte dei suoi lunghi capelli in modo che fossero appena sotto le orecchie e iniziò a tingerli di un colore diverso ogni mese. Si è fatta qualche piercing nelle orecchie e ha iniziato a comprare vestiti che la facessero sentire meglio con se stessa, esagerando anche le parti belle del suo corpo. Si trucca, applica mascara quasi tutti i giorni per mettere in mostra i suoi adorabili occhi nocciola. È diventata una persona che quasi tutti i giorni le piaceva essere. Si avvicinò alla scrivania del padre, Akmed si avvicinò e si accomodo direttamente accanto a lei. Con la coda dell’occhio lo vide tirare fuori una cartina da fumo e si confezionò una canna.
Perse la verginità… Lo sentii accendere e cominciava a fumare.
Akmed le disse: “Mai, vuoi provare?” poi, Loredana fece un sorriso strano ma accondiscendente. Fanculo pensa prima di prendere, l’accendino e fare un respiro profondo. Sente che l’erba inizia a fare effetto, comincio a rilassarsi e iniziava a sorridere, restituendo ad Akmed un segnale di partecipazione e vicinanza. Si alzò dalla sedia e si stese sul pavimento per distendersi, Akmed seguì l’esempio e si sdraiò accanto a lei. “Vuoi sapere una cosa, Akmed?” dice felicemente prima di accendere e inspirare una volta. Ha ammesso nervosamente: “Non sono mai stata baciata prima, e non ho nemmeno mai avuto un appuntamento.
Non è triste?” rispose Akmed, come segno di vicinanza e partecipazione,
si era seduto accanto al sul suo braccio, tenendosi la testa tra le mani, la guardò profondamente negli occhi e rispose dolcemente: “Questa è una delle cose più dolci che abbia mai sentito” Quella frase aveva così tanta convinzione e onestà nella sua voce che lei gli credeva completamente. Lei gli prese la canna e l’accendino, inalò e trattenne il fumo per un momento prima di lasciarlo uscire dai polmoni. Sdraiarsi e mettere le braccia dietro la testa prima di emettere un sospiro di soddisfazione e chiudere gli occhi.
Perse la verginità… Akmed guardò la splendida ragazza accanto a lui e,
incapace di trattenersi, si sporse in avanti, baciandola dolcemente sulle labbra. Loredana, mai aprì gli occhi per vedere il viso e gli occhi profondi di Akmed a nemmeno un centimetro di distanza dai suoi occhi; li apri per un momernto e li richiuse credendo che fosse un sogno. Sentì solo, le sue labbra morbide quasi separarsi dalle sue prima che lei finalmente reagisse e iniziasse a ricambiare il bacio. È iniziato tutto in modo lungo e profondo, sentendo le rispettive labbra aprirsi e le loro lingue danzare insieme. Aveva un sapore dolce e le ricordava i giorni felici dell’estate quando andava in spiaggia e guardava i suoi coetanei che lo facevano con molta naturalezza e alla vista di tutti.
Poteva sentire la lingua di Akmed muoversi dentro la sua bocca,
e sentirlo sopra di lei, ma senza mai interrompere il loro bacio. Quando finalmente si staccò, poteva ancora sentire il calore delle sue labbra sulle sue. Aprendo gli occhi e vedendo, quasi sopra di lei, il respiro le si fermò in gola rendendola senza parole. “Sei la ragazza più bella che abbia mai visto in vita mia e voglio stare con te il più a lungo possibile, me lo concedi? Sarai con me?” Loredana non credeva a quelle parole, ma il fumo e l’ascolto di quelle parole, intense e calde la inebrio Così, sopraffatta dalla felicità, iniziarono a formarsi lacrime nei suoi occhi. Ancora senza parole, gli mostrò il suo amore alzando la testa e abbassando la testa per incontrarla in un bacio emozionante e travolgente.
Perse la verginità… Mentre si baciavano,
Akmed le tenne il viso tra le mani, usando i pollici per asciugarle le lacrime, sorrise, interrompendo il bacio. “Suppongo che sia un sì?” Anche lei sorrise e, riprendendo un po’ la voce, disse con sorpresa ad Akmed una domanda importantissima: “Vuoi… stare con me?” Lui sorrise. “Certo ti ho sempre sognata nei miei pensieri”. Si accosto di più a Loredana e iniziò a sbottonare lentamente la sua camicetta. Akmed era magro e muscoloso. Allungò la mano e la fece scorrere sul suo corpo, intanto si era maggiormente accostato a lei e facendogli sentire i suoi muscoli duri. Akmed quando fece scorrere le mani sui suoi capezzoli, sentì un piccolo brivido attraversargli il corpo e i suoi occhi chiusi, si aprirono pochissimo e dolcemente.
Quando ebbe finito con i capezzoli, lui allungò la mano,
per toglierle la camicetta ma lei gli afferrò le mani prima che potesse farlo. “Sei sicuro di voler vedere?” Con una piega tra le sopracciglia e gli occhi quasi tristi, gli trasmetteva il timore che lui la rifiutasse, trovandola brutta e intoccabile. Avvicinandosi ancora una volta al suo viso, Akmed, le si avvicinò alla fronte e le diede un piccolo bacio a stampo sulla fronte, guardandola negli occhi parlò in modo dolce e amorevole ma con aria decisa: “Non mi interessa come sei sotto la camicetta, ciò che conta per me è semplicemente stare con te e solo con te e stare bene entrambi” Lei annuì sentendosi rassicurata. Ancora una volta raggiunse il fondo della sua camicetta, sollevandola sopra la sua testa.
Perse la verginità… Emise un sospiro, e per un secondo,
mai pensò che fosse un sospiro di delusione, ma quando lo guardò in faccia, non vide disgusto ma uno sguardo di serena gioia. La rese così felice che quasi ricominciò a piangere. Con un po’ più di fiducia in se stessa inarcò la schiena per infilarsi sotto e slacciare il reggiseno, mostrando entrambi i suoi bei seni sodi e ingrossati dall’eccitazione. Era così eccitata per tutto quello che stava succedendo; i suoi capezzoli diventarono molto duri e appuntiti. Akmed appoggiò la testa sui suoi seni e li leccò entrambi prima di iniziare a succhiare delicatamente quello destro mentre massaggiava l’altro seno con la mano.
Il respiro di Loredana iniziò ad accelerare mentre giaceva,
lì con Akmed che giocava con i suoi seni. Passò all’altro seno e le fece lo stesso trattamento, ma con un morso un po’ più giocoso alla sinistra e un pizzicotto in più alla destra. Dopo un paio di minuti cominciò a scendere lungo il suo addome, e con la bocca gli lasciava dietro una scia di baci. Quando raggiunse i suoi jeans, la guardò in cerca di approvazione. Lei fece un piccolo cenno e lui cominciò a sbottonarle e ad abbassarle i pantaloni. Ben presto furono sul pavimento abbracciati Loredana manteneva la sua intimità sempre pulita e profumata, radendola accuratamente almeno una volta alla settimana, fortunatamente si era rasa ieri e quindi era stata la giornata giusta quindi era completamente liscia.
Perse la verginità… Lui le diede un bacio all’interno di ciascuna delle sue cosce,
prima di darle una piccola leccata alla figa, dandogli un rapido assaggio prima di dargli una leccata lunga e bagnata la bagno ovunque. Loredana, tremava di gioia. La lingua di Akmed, iniziò a sondare le sue profondità più interne mentre il suo pollice le massaggiava il clitoride in modo molto aggressivo, quasi mandandola oltre il limite. Lui si allontanò e si alzò, facendola gemere in segno di protesta. Facendole cenno con gli occhi si stese completamente nuda e cambiò posizione per mettersi in ginocchio. Akmed si sbottonò lentamente i pantaloni e li fece scivolare via, insieme alla biancheria intima, quando si alzò completamente, lei poteva vedere il suo membro enorme, era quasi più lungo delle sue mani una sopra l’altra, superava i 20 centrimetri ed erà molto largo.
Era circonciso e completamente eretto, e assolutamente bello,
mentre stava davanti a lei in tutta la sua imponente bellezza e fisicità… fiero di avere la dolce Loredana davanti a lui in ginocchio. Gli sussurrò “Vuoi… toccarlo?” Sembrando quasi nervosa sorrise e gli disse con voce tremante: “Ti farò di meglio” Chinandosi in avanti gli baciò la punta del membro e lui, sollevato, sorrise. Cominciò a leccarlo per tutta la sua lunghezza mentre Akmed gemeva in estasi. Loredana prese in bocca la grossa, iniziò a succhiare delicatamente mentre faceva scorrere la lingua dalla cappella all’asta e fino alle palle, mentre con le mani si aggrappava al sodo e gonfio sedere di Akmed. All’improvviso Akmed la tirò via e la guardò: “Non ce la faccio più, per favore, per favore oh per favore?”, implorò.
Perse la verginità… Lei sorrise, così lui la adagiò dolcemente,
sul pavimento e si posizionò sopra di lei. Guardandola negli occhi le chiese: “Sei pronta?” Dopo aver annuito leggermente, iniziò a spingersi dentro di lei lentamente. Mentre lo sentiva entrare in lei si chiese come si stesse adattando a lui, era così enorme. Presto arrivò al suo imene, dando una rapida spinta per romperlo, il suo viso si accartocciò per il dolore e lui smise di muoversi: “Stai bene?” Osservando il suo viso iniziò a rilassarsi.
“Sto bene, dammi solo un altro paio di secondi” Circa un minuto dopo lei diede l’ok e lui riprese a muoversi lentamente. Un paio di minuti dopo aver colpito la sua cervice, aveva esaurito la lunghezza per spingerla dentro, quindi si sono incastrati perfettamente, come 2 pezzi di un puzzle.
Lentamente si tirò indietro e ricominciò da capo,
andando ogni volta leggermente più veloce. Dopo circa 15 minuti avevano un ritmo forte, lei addirittura spingeva in avanti per incontrare le forti spinte di Akmed. Senza che lei se ne rendesse conto subito, lui le aveva messo le braccia dietro la schiena e l’aveva sollevata mentre il suo cazzone era completamente dentro di lei e l’aveva portata contro il muro dove l’aveva appoggiata contro e aveva cominciato a scoparla senza pietà. Mai gridò di piacere avvolgendo le gambe attorno al suo corpo per aiutarlo a sostenerla. Ben presto si ritrovarono entrambi a gemere inesorabilmente mentre si urlavano i nomi a vicenda così forte che erano sicuri che sarebbero stati scoperti.
Perse la verginità… “Akmed! Sto per venire!” lei ha urlato.
“Anch’io, ohhhhh, ohhhhh, ohhhhh”. Con un profondo gemito gutturale entrò dentro di lei, senza mai fermare le sue spinte. Un secondo dopo il suo arrivo, Loredana lo fece anche lei quando sentì la sua sborra calda, densa che le riempiva la tenera figa, per la prima volta nella sua vita. Loredana, aggrappata ad Akmed, ha urlato il suo nome più e più volte. È venuta per diversi minuti con Akmed che ancora pompava per darle il più grande orgasmo della sua vita. Quando ebbe finito, le sue gambe erano troppo deboli per reggerla. Così delicatamente, abbracciandola e senza tirare fuori il cazzo, si sdraiarono sul pavimento: Entrambi ansimanti per il piacere provato… La stanza odorava di sesso ed erba.
“È stato il migliore scopata della mia vita”, le sussurro Akmed.
Loredana gli sorrise e susssuro: “Anche per me è stata la cosa migliore che ho provato in vita mia… grazie Akmed”. Rimasero abbracciati, stesi sul pavimento, ancora dentro di lei. Continuò a baciarla e fargli sentire tutta la la dolcezza della sua passione. I loro corpi era fusi,ancora caldi dalla intensa scopata e dalla perdita della verginità di Loredana. Si accasciarono l’uo sull’altra, i loro corpi non volevano staccarsi… volevano prolungare quella densa passione che li aveva resi felici. Le diede un lungo bacio ancora una volta prima di sedersi e prendere i suoi vestiti. Lei ha seguito l’esempio, usando la sua camicetta, per pulirsi l’abbondante sperma bianchissimo e denso che le colava dalla figa.
Perse la verginità… Akmed improvvisamente sviluppò,
un’espressione di panico sul suo volto: “Oh mio Dio, e se rimani incinta?” Loredana lo rassicurò: “Prenderò la pillola del giorno dopo, dovrebbe funzionare, giusto?”, “Non lo so… dovremo aspettare per scoprirlo”. Tranquillo, tranquillo che funziona. Ancora nudi, si abbracciarono, ancora. Quello che avevano vissuto era una esperienza intensa, passionale, calda. Per entrambi era stata una esperienza nuova: Per Loredana, la perdita della verginità e per Akmed, aveva vissuto il suo stesso sentimento, perché la sua prima volta, non lo ricordava neanche, aveva iniziato a scopare da adolescente e con donne più grandi di lui.
Cominciarono a vestirsi, guardando e godendo ancora,
con gli occhi i loro corpi, soddisfatti e appagati. Mentre si rivestivano, si aiutavano a vicenda e scambiandosi teneri baci e carezze. I loro occhi non smettevano di guardarsi e godersi. Una volta vestiti si resero conto, di aver lasciato la canna a metà nel posacenere. Akmed la prese, la accese, comincio a fumare e a baciarla e gli passava il fumo dalla sua bocca alla bocca di Loredana, abbracciandosi e godendo dello sballo e dall’estasi del piacere appena consumato. Loredana lo abbracciava e gli sussurrava: “Grazie, grazie… Akmed. Sei stato il primo uomo della mia mia vita… sei stato molto dolce… ed è stato bellissimo. Torna ancora… ti rivoglio. Akmed rispose: “Certo amore che ritorno, ti rivoglio anche io”.
Riprese Loredana: I miei tornano fra due settimane… sono da sola!”.
Tornerò presto e sarà ancora più bello”, Si baciarono ancora intensamente, dandosi appuntamento per la sera successiva, perché Loredana voleva che dormisse con lei nel lettone dei suoi genitori. Akmed annui facendogli capire che sarebbe venuto a dormire con lei. Gli disse: “Ti prometto di farti trascorrere la più bella notte della tua cita”. Sono contenta, rispose Loredana. Akmed usci contento e soddisfatto al pensare della notte che avrebbe trascorso con lei. Loredana, con il cuore palpitante, non vedeva l’ora che la sera arrivasse presto.
Perse la verginità… Ormai aveva assaggiato l’amore o il sesso
é che sesso con il cazzone di Akmed, che con pazienza e passione e un po sotto l’effetto dell’erba si erano dati completamente in un pomeriggio, inaspettato per entrambi. Loredana aveva perso la verginità ma aveva trovato il piacere del sesso, poi se era amore o solo sesso carnale, non gli importava nulla. Trascorse il tempo che rimaneva in mille fantasie e pensieri gradevoli e si caricava di aspettative per la notte, che avrebbe trascorso insieme al suo amico di Liceo. Cambio le lenzuola, preparò la camera da letto dei suoi genitori. Anche lei si preparò… all’improvviso sentì bussare il citofono…
Autore: Anna Maria F.

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