Trio Bisex I Parte
Ciao sono Paolo, ho 32 anni sono alto 185 centimetri e peso 70 kg, sono sposato con la mia compagna Erika: ha 28 anni. Siamo di Roma e siamo una coppia aperta o libertina con me che sono bisex. Fin dal momento che ci siamo conosciuti, ci siamo parlati apertamente dei nostri gusti. Ci siamo conosciuti in una sauna gay, per puro caso, lei faceva la commercialista per questa sauna. Un giorno mentre ero alla cassa, lei aveva finito di parlare in ufficio con il gestore e stava andando via e per uscire doveva passare per la cassa dove io ero in attesa per entrare. Lei ha salutato il cassiere e me ha detto “buon divertimento, gli ho risposto gentilmente grazie e ho attaccato bottone. L’ingresso antistante alla cassa è molto ampio, con qualche tavolino e poltrone, l’ho invitata a sederci e a prenderci un caffè. Ha accettato, ho ordinato un caffè per me e un succo di frutta per Erika, perché il caffè già glielo aveva offerto il gestore.
Trio Bisex I Parte: mentre sorseggiavamo le nostre bevande
mi ha detto: “Piacere sono Erika e sono la commercialista del centro benessere… e tu?” Io sono Paolo e sono medico internista, lavoro presso l’ospedale (…) e ogni tanto vengo qui a rilassarmi dallo stress di tutti i giorni. Sicuramente lei ha capito di che stress parlavo, altrimenti non sarei andato in una sauna gay. Anche se in una sauna gay puoi trovare l’antistress a 180 gradi. In quanto puoi incontrare amici con cui fare sesso e si può usufruire di strutture, come la sauna turca, sauna finlandese, palestra, Jacuzzi, e tante altre strutture… Bevuto le nostre bevande ho avuto la faccia tosta di chiedere il numero di telefono perché avrei voluto approfondire la conoscenza. Ha accettato e ci siamo salutati promettendoci di sentirci presto e mi ha augurato buon divertimento.
Lei è andata via e io sono entrato in sauna:
dove ho trovato relax sotto tutti gli aspetti. Non mi aspettavo una telefonata da Erika, il giorno stesso e neanche il giorno dopo. Ho fatto passare qualche giorno, lo chiamata io. “Pronto sono Erika, scusa se non ti ho chiamato ma sono stata molto indaffarata. Trio Bisex I Parte. Ciao come stai? Bene gli risposi, anche io con i turni in ospedale ho la vita abbastanza scombussolata e ritagliarsi un giorno libero devo aspettare lo smonto notte… “Scusami cosa è lo smonto notte? Mi chiese e gli spiegai che di solito i turni ospedalieri sono: mattina, pomeriggio, notte. Lo smonto notte è quando il turno di notte finisce e si ha di seguito la giornata libera più ancora un giorno libero e poi si ricomincia. “Ah ecco ho capito”, a questo punto gli dissi questa notte ho fatto la notte e quindi sono libero sia oggi che domani. Ti ho chiamata per sapere se stasera sei libera: perché volevo invitarti a cena a casa mia.
Trio Bisex I Parte: “Grazie Paolo…
il tuo invito mi lusinga e non posso dirti di no!”. Bene gli dissi e ci mettemmo d’accordo per l’ora e che ci saremmo sentiti in procinto dell’ora convenuta. Oltre che medico, sono anche un discreto cuoco quindi misi in programma per una cena leggera e sobria. Logicamente la cena era per sondare il suo carattere, la sua mentalità… conoscerla e avevo previsto anche un dopo cena eccitante e godereccio. Sessualmente, come dicevo poc’anzi sono bisex attivo e passivo e le mie caratteristiche fisiche… beh la natura con me è stata generosa ho un bell’uccello di 21 centimetri che utilizzo bene per le fighe e per i culetti. Sono sincero, quando vado con i maschi cerco le stesse caratteristiche: come dimensioni e come ruolo. Sono tendenzialmente passivo con i maschi ma se mi capita un passivo non mi tiro indietro.
Erika arriva puntuale a casa con una buona bottiglia di vino,
vestita molto leggera e molto sexy. E’ alta 175 cm pesa intorno ai 60, magretta ma con un culo bello sodo… di seno una terza abbondante e altrettanto su e sodo. Una bellissima ragazza, una di quelle, anche come portamento, se la incroci per strada, ti fermi a guardare e ti vengono buoni pensieri, o cattivi, dipende dal punto di vista. Io avevo preparato un aperitivo alcolico, accompagnato con olive versi… giusto per aprirci lo stomaco e la mente… mentre lo sorseggiavamo abbiamo parlato del più e del meno. Mi ha detto che è single per scelta e che solamente se troverà l’uomo giusto, lo sposerebbe. La domanda che gli ho fatto: che caratteristiche dovrebbe avere per te “l’uomo giusto”, mettendola in imbarazzo e leggermente forzata ad esprimere sul suo ideale futuro marito. In un primo momento rimasta un po’ sorpresa dalla mia domanda ma poi è stata molto chiara.
Trio Bisex I Parte “Beh… è un po difficile dirlo in poche parole…
ma ci provo. Deve essere coetaneo, colto, intelligente, molto libero…”. Bene, bello, hai le idee molto chiare… “Diciamo di si… un uomo con cui interfacciarmi sinceramente… dialogare, esprimere i propri ideali, modi di vedere e di vivere, confrontarsi con i propri desideri… anche sessuali”. Risposi, certamente se una persona intraprende un cammino serio in un rapporto ci devono essere tutte queste caratteristiche e riprese di nuovo a parlarmi. “Mi ritengo una persona colta, intelligente, aperta, libera… anche sessualmente…”. Forse voleva dirmi che anche lei era bisex? Riprese: “Un rapporto serio deve avere dei sentimenti più o meno comuni e condivisibili se non al 100% ma almeno capirsi, condividere. Certo questo è il mio ideale ma la realtà è diversa. In una coppia non tutti i giorni sono rosa o neri ma la maggior parte devono essere rosa”.
Gli dissi che quello che pensava e aveva espresso era bellissimo e realistico
e aggiunsi che in un rapporto ci deve essere comprensione… non essere spigolosi, gelosi al punto giusto. Non una gelosia che soffoca l’altro… ma quella gelosia sana mentalmente e fisicamente che fa dire “ti amo” sentimentalmente e “ti amo” anche fisicamente. Un “ti amo” libero che fa sentire l’altro al centro della propria vita ma che singolarmente si ha un “centro” con cui si condivide e non costringe a un rapporto chiuso. Erika ci siamo incontrati in una sauna gay, quindi tu sai quali sono i miei desideri sessuali… sono bisex attivo e passivo. Presi coraggio e gli feci la domanda esplicita: tu sessualmente come sei in che genere di desideri ti collochi… se vuoi parlarmene… Mi sorrise, forse per dirmi che era disponibile a parlarmi di lei più esplicitamente, Anche se la interruppi per dire che se passavamo in sala da pranzo.
Trio Bisex I Parte: La cena era per una sera estiva,
sobria, leggera e a piccole porzioni, con prodotti freschi di stagione e non eccessivamente elaborati. Preparai un antipasto di prosciutto, melone e fichi, una primo pennette al salmone con salsa rosa (pomodorini freschi e panna). Come secondo un carpaccio di carne con scaglie di parmigiano e rughetta selvatica. Infine come dolce, preparato da me (sono molto bravo a prepararlo) un tirami su e qualche frutta di stagione. Erika già aveva portato una bottiglia di vino rosso di una buonissima marca e io altrettanto ne avevo preparato un’altra più o meno dello stesso livello. Comunque consumammo la cena e nel frattempo si parlava un po’ di tutto lavoro, vita in generale e logicamente anche di sesso. Qui Erika è stata molto esplicita, anche se all’inizio si è mostrata pudica e titubante.
Sarà stato il buon vino che ha sciolto l’imbarazzo di Erika…
alla fine mi ha confidato che anche lei è bisex, ha una compagna con cui ci si vede ogni tanto, ma niente di sentimentale, solo sesso. Non disdegna, neanche, qualche avventura extra proprio per non rendere i rapporti sentimentali. “Certo quando incontro qualcuna ci diamo totalmente ma poi tutto finisce li e ci diciamo alla prossima”.
Certo anche io faccio una grossa e netta distinzione tra “Amore” e “Sesso”, se con una persona ci sono stato bene, spero di rincontrarla ma per farci ancora sesso, punto è basta. “Penso che non è difficile, almeno per me, avere chiaro questo concetto tra amare e scopare”. Gli risposi che si può amare e scopare e scopare senza amare che non significa che in quel momento usi la persona… o meglio ci si usa a vicenda. “Ecco il mio ideale di eventuale compagno di vita da sposare: Uniti sentimentalmente ma liberi sessualmente”.
Trio Bisex I Parte. Per me era la prima volta che affrontavo questo problema
con una donna e mi sentii molto libero di esprimere quello che veramente pensavo. Penso che anche Erika sarà stato la prima volta che affrontava questa tematica con un uomo, glielo chiesi… Erika è la prima volta anche per te che parli con un uomo di queste cose? “Si, Paolo è la prima volta. Sai è difficile parlare di queste cose con tutti… si rischia di essere giudicati e per alcuni moralmente condannati…”. Certo nel mio ambiente lavorativo, sono molto schivo e serio… un ospedale è come un piccolo paese… poi la gente ti etichetta e ti giudica. Per evitare questo difficilmente, vado a caccia di incontri nel mio ambiente lavorativo, anche se ti confesso che ho avuto rapporti occasionali con qualche collega, con qualche infermiere e devo essere sincero anche con qualche paziente. Ma molto, molto discretamente.
Avevamo finito la cena, confidandoci le nostre vite
e ci eravamo trovati d’accordo su moltissime cose. La bottiglia di vino di Erika era terminata e ci siamo trasferiti di nuovo in sala. Presi due calici da vino e aprii la bottiglia che avevo preparato io per la cena. La conversazione ha continuato tra il parlare e il sorseggiare il nostro buon vino. Erika mi disse: “In un rapporto stabile con un uomo vorrei molto dialogo, sincerità, comprensione, complicità…”. Gli risposi che erano elementi essenziali per una vita di coppia… e soprattutto era di vitale importanza perpetuare nella relazione questi elementi. “Giusto è facile intendersi e trovare, anche, persone che condividono questo stile di vita… il difficile è non capirsi solo all’inizio o per un periodo… ma per tutta la vita”.
Trio Bisex I Parte. Si, si, si rischia che uno stile di vita cosi,
se non è basato sul dialogo, sincerità e fiducia… prima o poi uno dei due trova qualcuno o qualcuna e abbandona il rapporto. Non è facile essere una coppia libertina se non c’è alla base forti elementi di coesione, amore e complicità. Replica: “Si, ecco perché un dialogo continuo basato sulla sincerità, sull’amore complicità… deve essere continuo, ogni giorno oppure ogni volta che si ha un rapporto di coppia con una terza persona”. Anche su questo ci troviamo d’accordo. Troppe cose avevamo in comune… complice, forse, anche il vino. Ad un certo punto, non eravamo ubriachi, ma un po’ allegri si. Venne spontaneo e contemporaneamente, nonostante il caldo avvicinarci un po’. La provocai, perché la volevo sessualmente, gli diedi un bacio a stampo sulle labbra.
Erika mi diede l’impressione che gradì molto
e si predispose anche a un bacio più profonda e quindi cominciai a baciarla con la lingua. Contemporaneamente gli infilai una mano sotto alla gonna e arrivai fino alla figa: era calda, umida, le sue mutandine erano bagnato di umore vaginale. Mentre sentii il mio cazzo che cominciava a gonfiarsi nelle mutande. Erika diede il colpo finale, allungo la mano e cominciò ad accarezzarmi il cazzo, sopra avevo una tuta molto leggera e percepii il calore della sua mano. Io gli spostai le mutandine e gli infilai qualche dita e poi più di una nella figa… la trovai bagnatissima e calda, quasi vibrante al tatto delle mie dita. Lei con la mano sposto la tuta e le mutande e mi infilò la mano e mi accarezzava il cazzo e che al massaggio risposte prontamente e diventò di ferro. Ci rotolammo un po su divano… e da seduti ci trovammo io sopra di lei.
Trio Bisex I Parte: Comincio un bacio profondo e appassionato,
il mio petto premeva contro il suo bellissimo e sodo seno, il mio bacino con la tuta mezzo abbassato premeva sulla sua figa. Con una mano gli alzai il vestitino e abbassai le mutandine e il cazzo venne a contatto della figa. Erika era molto arrendevole, sicuramente perché lo desiderava anche lei e forse era venuta a cena e supponeva come sarebbe andato a finire. Forse già dal primo incontro casuale alla sauna ci eravamo messi gli occhi addosso… forse era stato un colpo di fulmine. Continuavamo a baciarci e il mio bacino si muoveva ritmicamente all’altezza della sua figa. Finora non avevamo aperto bocca per dirci qualcosa, ma le nostre bocche erano occupate a baciarci, a scrutarsi e darci piacere. Nel momento che smisi di baciarla per leccargli il collo e l’orecchio, la sentii gemere fortemente. Io non smettevo di concentrare la mia attenzione su di lei.
Era una scoperta dell’uno e dell’altra, ci scrutavamo con passione e curiosità…
era la prima volta, Come tutte le prime volte entra in gioco la scoperta… l’umore, il sapore, la libidine, la voglia di fare e in noi c’era tutto questo. Il cazzo mi era diventato durissimo la volevo, come anche la sua figa era diventata calda. Mentre ci annusavamo abbiamo tentato di toglierci i vestiti di dosso e in parte ci siamo riusciti. Gli ho slacciato il reggiseno abbassato il vestitino e ho messo in luce il suo bellissimo seno: i suoi capezzoli erano turgidi. Cominciai a succhiarli con suo enorme piacere, lo capivo da come si contorceva sotto di me e di come gemeva e da come mi accarezzava la testa e da come la attirava a sé. Adorava la mia lingua e la mia bocca sui suoi capezzoli. Lei con una mano riusci ad arrivare al mio cazzo che accarezzava con grazia e passione.
Trio Bisex I Parte. Entrambi eravamo infuocati di passione e di desiderio…
ci volevamo. Ad un certo punto i sono sottratto a lei, l’ho presa per mano e ci siamo messi in piedi e si siamo reciprocamente spogliati.
Per alcuni momenti ci siamo guardati e ammirati i nostri meravigliosi corpi… ci piacevamo e desideravamo. Ho preso l’iniziativa e siamo andati in camera da letto. Ho una camera da letto molto grande con un grande specchio sul comò, l’armadio con ante a specchio e addirittura un angolo della stanza un altro grande specchio da terra fino al soffitto. Mi piace moltissimo questo tipo di arredamento a specchio con obiettivo che quando scopo in camera mi piace anche molto guardare. Oltre a guardare di fronte il fisico, mi spiace sbirciare anche negli specchi per vedere ciò che non si potrebbe vedere, se non fossero presenti gli specchi.
Entrando in camera Erika è rimasta sorpresa dall’arredamento
e si è seduta subita sul letto, mi sono messo di fronte e ha cominciato a succhiarmi l’uccello con molta passione a avidità. Ci sapeva fare nolto bene con la lingua e mentre mi succhiava mi accarezzava il petto e io gli presi la testa fra le mani e l’accompagnavo delicatamente nei suoi movimenti, Una bocca delicata ed esperta, passava dalla cappella, all’asta, fino alle palle… un tocco sublime. Mi staccai da lei e delicatamente la feci distendere sul letto inginocchiandomi davanti a lei e ammirando la sua vagina depilata al punto e al modo giusto, Prestissimo mi fiondai dentro con la bocca e la lingua, cominciando a leccarla tutta e concentrandomi sul clitoride. Cosa che apprezzo moltissimo, infatti con la mani mi accarezzava la testa e seguiva i movimenti della mia testa.
Trio Bisex I Parte. La mia lingua veloce, faceva vibrare il duro clitoride,
tanto che la sentivo gemere sonoramente mi disse: “Ahaaa…. Ahaaaa. Paolo, mi stai facendo morire di piacere, sei bravissimo… siiii… siiii… sei proprio bravo, sei più bravo di qualche mia amica…” Per me fù e vero e proprio complimento, infatti continuai a leccarla e succhiarglielo, mentre il mio pollice e indice strofinavano i suoi capezzoli che nel frattempo erano diventati durissimi. Dai capezzoli passavo con le mani a massaggiargli e accarezzargli il suo grosso seno, anche esso duro e morbido al tatto. “Paolo, basta, altrimenti mi fai venire… e non voglio venire così”. Con rammarico, smisi. Erika era distesa sul letto, il mio cazzo faceva scintille, era durissimo. Mi misi in ginocchio sul letto e portai il mio cazzo all’altezza della sua testa, forse era la prima volta che, forse, lo guardava: “Paolo hai un cazzo bellissimo e grosso…”.
Ero su di lei, cominciò a leccarmi le palle e tutto l’inguine,
ad un certo punto si spostò di poco indietro e cominciò a leccarmi il buco del culo… ahaaa… siiii… brava, continua… Ad un certo punto quasi mi sono seduto sulla sua faccia e sentivo la sua lingua che mi leccava il buco, fino a piegare la lingua e la infilò dentro. Mimava una penetrazione con la lingua, e ci riusciva molto bene… suppongo perché, le lesbiche sono molto brave con la lingua. Mi chinai in avanti per meglio allargare i miei glutei e dargli la possibilità di sbizzarrirsi… mentre con le mani gli accarezzavo la testa. Solo un vero intenditore, gay, bisex o etero può apprezzare il farsi leccare il buco del culo è una zona molto erogena. Mi porto a 1000 giri al minuto, tanto che mi spostai all’indietro e gli diedi la possibilità di farmi leccare ancora le palle. Era bravissima anche in questo, avendo le palle abbastanza grosse, non ci provò neanche a prenderle in bocca, ma sapientemente ne prendeva una alla volta e le laccava e con tutto il testicolo in bocca lo succhiava.
Trio Bisex I Parte. Una volta uno, alternando con l’altro
e poi a leccarmi tutto lo scroto. Alternava bacini, leccatine, morsetti con le labbra… una goduria e vi garantisco, molto ma molto brava. Un invito a chi mi sta leggendo, se vi capita di trovare una bisex andateci ad occhi chiusi, a meno che non è una lesbica pura. Vi saprà farvi godere, alla grande perché sanno il valore dei preliminari e il gioco di lingua, le preferisco a chi mi da una leccata d’uccello e vi apre la figa per farsi scopare. Puro egoismo, passare subito il cazzo in figa da parte della donna e anche del maschio. Intanto mi spostai un po’ all’indietro mi portai alla base del suo seno, non potevo non assaggiare una spagnola fatta per bene. Il mio cazzo non tira in su ma leggermente in basso e quindi si adagiò beatamente tra il suo seno, lei con le mani si prese i seni e li strinse intorno al mio cazzo.
Mi sentii il cazzo apprezzato e tra due cuscini morbidi,
i suoi seni era un sofà per il mio cazzo. Cominciai a muovermi con il sedere e far scivolare il cazzo fino alla sua bocca e che Erika apprezzo molto cominciandolo a baciare e leccare quando la cappella era alla portata della sua bocca. Nello stesso momento le mie palle adagiate su di lei, si strusciavano con il suo seno e lei teneva con le mani il seno. Trio Bisex I Parte: ogni tanto rimanevo fermo e quindi gli davo la possibilità di tenere in bocca la cappella e fargliela succhiare. Ci metteva adorazione e passione, mi disse: “Paolo il tuo cazzo ha un buon sapore… mmmmm….”. Risposi, grazie e spingendomi in avanti, gli presi la testa e l’accompagnavo con delicatezza per farmi succhiare. Nei suoi gesti, non c’era un’azione meccanica ma maestria, desiderio, voglia di godere.
Trio Bisex I Parte. La spagnola andò in avanti per un bel po’
nel frattempo mi ero bagnato le dita con la mia saliva e gliele avevo infilate in figa, facendogli un meraviglioso ditalino. Apprezzava le mie acrobazie di muovermi con il sedere facendomi succhiare l’uccello e con le dita che gli praticavo il ditalino. Erika si stava dimostrando una favolosa amante del sesso come gioco e modo per dare e trarne piacere e godimento. All’improvviso mi disse: “Paolo girati su te stesso e su di me” cosa che feci perché sicuramente voleva leccarmi il culo. Mi girai e misi il mio sedere alla portava del suo viso. Infatti prima mi diede dei baci e morsetti su glutei, che apprezzai molto e poi si concentrò sul mio buco del culo, che per ragioni igieniche e di pulizia mi depilavo almeno una volta a settimana. C’è a chi piace peloso ma a me piace depilato e visto che il buco è mio: mi depilo.
Dai glutei, passò all’interno e per agevolarla mi muovevo su e giù.
Mi mandava alle stelle quando la sua lingua mi leccava il buco e cercava di spingere la lingua dentro. Per renderla più partecipe del mio piacere ma soprattutto perché sentivo piacere, mugolavo e gemevo. La sua lingua era come la testa di un serpente, umida e penetrante. Io per non essere egoista mi chinai su di lei e cominciai a leccargli la figa prima però la baciai le cosce e l’interno cosce. Con le mani gli allargai le gambe e cominciai a leccare la sua figa bagnata di desiderio. Anche io irrigidivo la lingua e gliela infilavo in figa o gli leccavo le grandi e piccole labbra senza trascurare la parte più eccitante per una donna: il clitoride. Era arrossato e turgido, segno che quello gli facevo gli piaceva, infatti tra una leccata al mio culo e l’altra gemeva e mio diceva di continuare.
Trio Bisex I Parte. Ho fatto sesso, diverse volte,
con una bisex ma devo dirvi che Erika mi stava prendendo alla grande, nel senso che mi stava piacendo un sacco. Penso che anche lei si stava trovando bene, lo capivo come reagiva alle mie azioni per dargli piacere. Questa forma di 69 culo mio e figa sua, si stava dimostrando molto eccitante e passionale. Il suo bellissimo corpo si contorceva sotto al mio e il mio basso ventre si beava di essere massaggiato dalle grosse tette di Erika. Io di proposito, stimolato anche dalla sua lingua nel culo, mi muovevo in modo di massaggiare le sue tette, riuscivo a sentire i suoi capezzoli sul mio addome. Erika si stava dimostrando una grande laccatrice di culo e io non da meno per il piacere che ricevevo mi davo da fare, sempre con la lingua nella sua patatina depilata e con soltanto un ciuffetto di peli nella parte superiore della figa. La sua figa era uno spettacolo a vederla e ad averci a che fare.
Siamo andati avanti per un bel po’ e devo dirvi con effetti strabilianti.
Il mio cazzo era diventato di marmo… la sua figa bollente, il clitoride turgido come i suoi capezzoli. Ci desideravamo follemente, ognuno faceva all’altro quello che in quel momento gli poteva fare più piacere. Ero sopra di lei, sentivo il suo corpo vibrare e percepivo sul mio corpo il suo calore. Non ne potevo più, mi eccitava molto la sua lingua in culo, se continuavamo ancora me ne sarei venuto egoisticamente e senza darli piacere. Presi l’iniziativa di spostarmi dalla posizione in cui ero e mi adagiai su di lei, la mia testa arrivava al suo seno. Volevo leccarmelo tutto e soprattutto succhiare i suoi capezzoli turgidi… gli leccai tutto il seno e mi concentrai sui suoi capezzoli. Mi sembrava si essere tornato bambino e succhiare il latte.
Trio Bisex I Parte. Il mio cazzo gli sfiorava la figa,
faceva “capoccella” all’imbocco della “bocca della verità”. Scusatemi il romano ma significa “si affacciava a guardare” e “bocca della verità”, famoso monumento romano, una scultura marmorea del 1600, posta a Santa Maria Cosmedin. Un mascherone marmoreo con volto di uomo e con gli occhi e la bocca aperti… forati. In effetti era un tombino delle antiche fogne di Roma e attraverso i buchi degli occhi e della bocca defluiva l’acqua piovana per poi finire nella fogna. Lungo la storia si è creata la tradizione e l’usanza di romani e turisti di infilare la mano nella bocca da cui come un oracolo diceva la verità sulla persona. A parte la parentesi storica-artistica… la mia cappella con il mio cazzo erano diventati di marmo e no vedevo l’ora di penetrarla e dargli piacere e da cui prendere piacere.
Mi spostai su Erika, ma senza penetrala.
Arrivai alla bocca per baciarla e di conseguenza il mio cazzo gli premeva sulla figa. La baciai follemente e appassionatamente, gli portai le mani dietro la testa per attirarla a me, Volevo fargli sentire tutto il trasporto verso di lei e tutto la passione della mia libidine. Ero eccitatissimo e anche Erika lo era. Si contorceva e gemeva sotto di me. Si muoveva molto discretamente ma si capiva che la penetrassi. Stavamo giocando da parecchio tempo ed entrambi eravamo al limite dell’eccitazione e dal desiderio di prenderci e scoparci. Alla fine il cazzo entro spontaneamente e senza fatica, gli diedi solo una spinta di bacino e rimasi fermo. Sentii Erika gemere fortemente nel momento in cui si sentii il mio cazzo in tutta la sua dimenzione e durezza, dentro di lei.
Trio Bisex I Parte. Eravamo bollenti anche se poi fu una scopata
abbastanza classica e banale. Lei sotto io sopra, cominciai a scoparla con movimenti forti e decisi. “Oh Paolo… che bello, sei stato molto dolce nel prendermi… poi forte!”, mi disse. Capii che gli piaceva come la stavo scopando e quindi continuai in quel ritmo sostenuto e profondo. Si poi alla fine la scopai bene e a fondo, il cazzo lo aveva tutto in figa. Alternavo movimenti da classica scopata… dentro e fuori… dentro e fuori, insieme a movimenti in cui ero fermo e muovevo roteando il bacino facendo ruotare il cazzo dentro di lei. “Siii… siiiiii… Paolo continua così mi piace molto”. Non eravamo di molte parole ma di molta eccitazione e focosità. Ci desideravamo follemente… Erika incassava i miei colpi con molto piacere e con le braccia mi accarezzava la schiena e il sedere.
Dicevo prima normale scopata lineare e senza colpi di scena
o cambiamenti di posizione o altro. Io sopra, lei sotto. Erika sotto e io sopra… una missionaria molto classica e coinvolgente. Le nostre mani scrutavano i nostri corpi quasi per andare alla scoperta di qualcosa e quel qualcosa non erano che i punti erogeni dei nostri corpi. Una scopata abbracciati o avvinghiati è il termine più appropriato. Nonostante non avessimo fatto scintille, i nostri corpi erano caldi ed eccitatissimi lo capivo anche da come le gambe e i piedi di Erika si aggrovigliavano ai miei. Sono sincero ero quasi pronto a godere e sborrare, mi appoggiai sulle braccia e cercai lo sguardo di Erika per comunicargli che ero pronto. Guardandola, capii che anche lei era pronta e annuimmo con gli occhi. A quel punto, inizio la cavalleria rusticana della cavalcata finale.
Trio Bisex I Parte. Erika mi disse che non era nel periodo fertile
e quindi mi comunicò e mi diede il via libera a sborrargli in fondo alla figa. Era quello che desideravo, riversargli tutta la mia sborra dentro di lei. Per un po cercai di trattenermi, perché volevo portare Erika al punto di non ritorno e godere insieme in modo unisono. Abbracciai forte Erika. Mentre lei con le mani si aggrappava alla mia schiena quasi a graffiarla. Il momento arrivò sentii che dalle palle partivano flutti di sborra, attraversavano il cazzo e si riversavano nella figa bollente di Erika. Gemiti a non finire da parte di entrambi e ci demmo con tanta passione e dolcezza fino agli ultimi sussulti di piacere. Poi mi accasciai su di lei e vi rimasi per parecchio tempo mentre lei mi accoglieva e mi massaggiava la schiena.
Tutto era stato bello, tutto era stato eccitante,
tutto era stata una scoperta dell’uno e dell’altra. Ritengo che la cosa più rilassante è rimanere abbracciati e sentire i respiri che da affannosi, diventano sereni. Abbandonarsi allo sfinimento delle forze di me dentro di lei e che lei mi riceveva passivamente. Trio Bisex I Parte: dicevo ritengo un momento importante e cruciale la fine di una scopata, rimanere abbracciati e perdersi in quell’abbraccio di rilassamento e godersi fino all’ultimo. Quasi non volersi staccare, quasi il volersi ancora non con la forza dell’eccitazione e passione ma con sfiancamento… Le forze profuse in una bella e sana scopata… si consuma, si consuma energia e calorie, è come fare palestra. Una palestra non faticosa ma piacevole e intensa… dolce e profonda.
Questa è stata la mia prima scopata con Erika:
è stata una novità, una scoperta e un desiderarsi a vicenda. Cominciammo a frequentarci e a cercarci volentieri e anche incontri di sesso non mancavano. Non avevamo ancora sperimentato un eventuale incontro a tre e in una occasione glielo accennai e lei non non mi disse di no, anzi mi fece capire che era molto curiosa di partecipare. “Ti lascio campo libero per il luogo, il tempo e la persona”. Bene gli dissi, fammi pensare un attimo con chi, perché ho degli amici, devo solo conciliare i miei turni in ospedale, tu di solito sei sempre libera di sera e quando avrò organizzato ti avviso qualche giorno prima in modo che ti lasci la serata libera. “Perfetto” mi rispose. Avuto l’assenso di Erika cominciai a pensare a chi potevo invitare.
Trio Bisex I Parte. In quel periodo mi frequentavo con un ragazzo rumeno
di 25 anni di nome Morin, magrissimo ma molto forte, solo attivo, molto carino, garbato e con tanta voglia di scopare e con un bel gran cazzo, largo, molto largo e lungo intorno ai 21 cm. In effetti qualche volta mi aveva chiesto se avevo un’amica e non avendola, gli rispondevo di no. Era arrivata l’occasione giusta per invitarlo, sicuro che avrebbe accettato molto volentieri. Lo chiamai e gli accennai se potevamo vederci e questa volta ci saremmo visti con una mia amica e che finalmente avremmo fatto sesso a tre. Già a telefono, mio sembro che era contento e che facesse salti di gioia. Gli accennai che ci saremmo visti di sera e che l’avrei avvisato qualche giorno prima per organizzarsi, visto che lavorava nell’edilizia e lo avvisai che sarebbe stato in un fine settimana, così anche lui sarebbe stato più libero.
Lo salutai con un presto arrivederci e che mi dovevo sentire anche con la mia amica
e quando avrei deciso la serata l’avrei richiamato. “Grazie Paolo… a presto”, mi rispose. Chiamai anche Erika e gli dissi che se era libera per sabato sera, potevamo organizzare la serata con il mio amico. Mi rispose che anche se sarebbe stata occupata si sarebbe liberata perché era molto felice di questo incontro. Bene allora tieniti libera per sabato sera. “Bene, contaci e non vedo l’ora”. Richiamai Morin e gli dissi che la cena a casa mia con la mia amica sarebbe avvenuto sabato prossimo. “Bene Paolo, ci sarò come ci sono stato sempre quando ci siamo cercati”. Avevo organizzato la serata, avvisandoli e comunicandogli anche l’ora. Erano entrambi felici di questo incontro a tre ma il più felice forse ero io, perché per la prima volta avrei fatto sesso con un donna e un uomo.
Trio Bisex I Parte. Venerdì sera prima di andare a fare la notte in ospedale,
li richiamai, dicendogli che era tutto confermato per sabato alle 19:30/20:00. Mi recai al lavoro, tranquillamente e con la prospettiva che la sera dopo sarebbe stata tutta un’altra serata. Sabato mattina smontai dalla notte, ero abbastanza stanco, tornai a casa, feci una doccia, una buona colazione e mi misi a dormire perché volevo essere pronto e brillante per la sera. In questi caso, io conoscevo entrambi sessualmente, loro mi conoscevano sessualmente ma loro non si conoscevano, quindi, era in me la responsabilità e la capacità di mettere entrambi al loro agio e rendere la serata, divertente e godereccia. Mi svegliai di pomeriggio verso le 3, ero riposato e nello stesso momento eccitato per quello che sarebbe avvenuto da li a poche ore.
Il primo ad arrivare fu Morin, viaggiava con i mezzi pubblici
e quindi era arrivato con un po’ di anticipo. Cerco di farmi tante domande sulla serata ma evadevo nelle risposte dicendogli di non preoccuparsi e di non farsi seghe mentali. Eravamo tre amici che si sarebbero incontrati per fare sesso, quindi, di essere, leale, spontaneo, generoso e se c’era qualcosa che non andava, bastava parlarne tranquillamente. Gli dissi anche che la mia amica era la prima volta che faceva un triangolo, che per tutti era la prima volta e quindi di vivere la serata tranquillamente. Gli dissi anche che la mia amica sapeva che ero bisex e nulla era un segreto. Ci saremmo dovuti comportare tutti liberamente e di dare il massimo di noi stessi, perché la riuscita della serata sarebbe stata in base a quanto eravamo capaci di dare e ricevere. “Si Paolo… ti sembra facile, per me è la prima volta…”. Gli risposi: Morin per tutti è la prima volta.
Trio Bisex I Parte. In quel momento suonò la porta che preannunciava l’arrivo di Erika.
Andai al citofono, la salutai e gli aprii il portone. Dopo qualche minuto Erika stava alla porta e andai ad accoglierla, la baciai sulle guance e li presentai. Erika, lui e Morin, Morin lei è Erika, si strinsero la mano… dissi… su dai un abbraccio ci sta proprio bene, Cosa che fecero con molto trasporto e calore. Si annusarono e si guardavano per scrutare la loro bellezza. Nel frattempo ci accomodammo in salone, avevo preparato dei bicchieri e con varie bibite analcoliche e alcoliche. Dissi ad entrambi di servirsi pure e gli comunicai che avevo intenzione di prenotare una pizza e chiesi i gusti che preferivano. Erika mi disse che per lei andava bene una Margherita, Morin invece scelte una 4 stagioni, mentre io scelsi una pizza con funghi. Chiamai la pizzeria per ordinare.
Si erano serviti di qualche aperitivo analcolico…
mentre io per portare la serata un po’ su di giri mi presi il mio alcolico preferito: una Sambuca. Ci siamo seduti in salotto a sorseggiare ed Erika e Morin si scrutavano… Per rompere il ghiaccio chiesi a Morin cosa pensasse di Erika e un po’ imbarazzato disse: è bellissima e si complimentava con me per l’invito. Tranquillo Morin questo incontro è voluto da noi e non da me. Erika intervenne dicendo: “Anche tu Morin sei molto carino e conoscerti sarà un vero piacere…”. Suonarono alla porta era arrivato i fattorino a consegnare le pizze, pagai e mi diressi in cucina, invitandoli a seguirmi. Entrambi conoscevano la casa e quindi in un batter d’occhio contribuirono a preparare la tavola. Mangiammo con calma e scambiandoci qualche parola sul più e il meno e sulla bontà della pizza.
Trio Bisex I Parte: Erika e Morin erano molto disinvolti e naturali
nel comportamento, io per stuzzicarli gli dissi di bere qualche alcoolico, che so birra o vino quello che preferivano per disinibirsi un po’. Erika disse: “Volentieri bevo una birra anche se penso che non ce né bisogno per riscaldarci…”, di seguito anche Morin disse: “Si, una birra ci sta proprio bene e la penso come Erika, non sarà la birra a riscaldarci… ma il nostro desiderio di conoscerci”. Bene, bene, risposi, mi fa piacere che vi piacete e che ci piaciamo, è un buon inizio e dico anche alla birra a farci entrare più caldi in camera da letto. Finimmo di mangiare, sparecchiammo la tavola tutti insieme e rimanemmo ancora in cucina a fumarci una sigaretta, visto che tutti fumavamo. Volevo provocare, quindi mi avvicinai ad Erika e gli diedi un bacio in bocca e altrettanto feci con Morin.
La loro risposta fu molto calda è appassionata.
Intanto ci eravamo alzati in piedi, ripresi a baciare Erika e con la mano attirai Morin a noi, si avvicinò e ci baciammo in tre. Le nostre lingue si intrecciavano e il nostro silenzio era tombale. Nel frattempo toccavamo le tette di Erika e io anche la patta dei pantaloni di Morin… che arrapato… il suo cazzo era già quasi duro! Le mani scivolavano e accarezzavano tutto quello che capitava davanti… la figa e il culo di Erika. Io come bisex toccavo entrami e sono sincero mio dedicavo molto al cazzo di Morin e al suo culo, culo maschio, duro, gonfio… era un vero piacere palpeggiarlo. Anche Morin aveva una mano sulla figa di Erika e l’altra mi palpeggiava il culo. Che ricchezza di possibilità nell’essere bisex o comunque persone aperte di mente e di largo desiderio sessuale.
Trio Bisex I Parte: sono sincero, ero eccitatissimo anche io,
perché era la prima volta che facevo un trio con una donna e un maschio. Di trio tra maschi od orgie ne avevo fatto tantissime. Non vedevo l’ora che i giochi cominciassero per fare questa nuova esperienza. Forzando un po la situazione ci dirigemmo verso la camera della letta, tenendoli per mano, tremavo e godevo nello stesso momento percependo il calore delle loro mani. Sembravo un bambino che aveva avuto modo di mettere le mani nella cioccolata. Arrivammo nella camera da letto, accostati al letto cominciai a baciarli, con foga e passione, ricevendo altrettanta partecipazione. Si parlava poco… si doveva solo fare! Mi feci coraggio e non so come facevo sbottonavo la camicetta di Erika e sbottonavo i pantaloni a Morin, si lasciavano fare e contemporaneamente, anche loro si davano da fare con me.
Con Morin non era la prima volta che ci incontravamo,
conoscevo le sue dimensioni e capacità sessuali e passionali. Ero curioso di vedere la faccia di Erika alla visione del cazzone lungo e largo di Morin. Mi trovavo in mezzo ed Erika davanti a me che la baciavo e massaggiavo il culo. Morin dietro di me e mi spingeva il suo cazzone sul mio culo mentre con una mano toccata le tette di Erila e con l’altra si incrociava con le mie perché anche lui gli toccava il culo. Ragazzi mentre racconto e digito, mi devo toccare anche la patta dei pantaloni, sono eccitatissimo… spero che anche voi leggendomi abbiate lo stesso effetto. Io ero ancora vestito, Erika cominciò ad abbassarmi la tuta e mi infilò una mano nel boxer e sentii la sua mano calda sul mio cazzo, un enorme piacere mentre non smettevo si baciarla.
Trio Bisex I Parte. Morin si diede subito da fare,
mi abbasso il boxer e già aveva il cazzo pronto che mi infilò in mezzo alle gambe e attraversando le gambe fuoriusci dalla parte anteriore. Erika non perse tempo e cominciò ad accarezzare anche il cazzo di Morin, almeno quello che riusciva. Morin da dietro spingeva e ci abbracciava, mi baciava il collo e sentire la sua lingua e il suo respiro mi arrapava molto. Ad un certo punto spostai la testa per fargli posto e dargli la possibilità di arrivare alla bocca di Erika che cominciò a baciarla. Io in mezzo mi aggregai al bacio e Morin con una mano toccava il culo ad Erika e con l’altra mano si unì ad Erika a massaggiarmi il cazzo. Rimasi un po sorpreso di Morin, perché pensavo che non si sarebbe sciolto subito a fare sesso a tre e anche con una donna. Si vede che la situazione gli piaceva.
Il gioco era appena iniziato: eravamo tutti caldi ed eccitati
e pronti a dare e ricevere piacere. Era per tutti una novità: per me che era la prima volta a fare un trio con un maschio e una femmina; per Erika, la prima volta che faceva sesso con due uomini; Morin altrettanto, la prima volta a fare sesso con un uomo e una donna. L’aria che si respirava era di libidine e passione, io e Morin avevamo il cazzo a 1000, Erika la patata bollente e ansimante di ricevere due cazzi insieme. Feci in modo di spingerci sul letto, ero il padrone di casa e quindi dovevo condurre i gioco. Erika al centro e io e Moriun ai lati e istintivamente ci ritrovammo con la bocca a succhiare i capezzoli e a mettergli la mano alla sua figa dove incontravo anche Morin che cercava di fare il suo meglio.
Trio Bisex I Parte: Mentre succhiavamo i capezzoli, ci baciavamo con Morin
e per non escludere Erika baciavamo anche lei. Li lasciai di baciare da soli mentre io mi portai all’altezza della figa e del cazzo e che cominciai a leccare prima Erika e poi anche ilo cazzo di Morin, godevo di entrambi nella mia bocca e no tardò a cominciare a udire i gemiti di etrambi… Con una mano presi il sedere di Morini e lo portati su Erika ma il cazzo non entrò, a questo ci pensai io. Erika era bagnatissima, Morin durissimo, gli feci ancora una succhiata e con la mano portai il cazzo all’imbocco della fica… Morin sorpreso esclamò: “Posso…” quasi contemporaneamente rispondemmo certo che puoi… Alla penetrazione con il grosso cazzo di Morin, Erika emise un gemito mista da dolore e piacere e contemporaneamente con le sue mani afferro i glutei e li attrasse a se. Non entro tutto ma Morin comiviò a scoparla.
Io ero in piedi e mi godevo la scena e ben preso mi inginocchiai
e cominciai a baciare i glutei di Morin e pian piano leccargli il culo, con la lingua gli massaggiavo il buco del culo e scesi fino alle palle e infine al centro della scena. Assaporavo e leccavo gli umori della figa, penetrata e contemporaneamente riuscivo anche a leccare parte dell’asta e soprattutto le palle. A Morin lo so gli piace essere leccate le palle, e in questo primo trio, era anche la prima volta che mentre scopava una donna, qualcuno gli succhiava i testicoli. Con la faccia dentro l’andirivieni del cazzo con le mani arrivivai ai seni per massaggiarli e accarezzare i capezzoli. Ad un certo punto con il mio cazzo l’ho sbattuto sui glutei di Morin e subito dopo, scendendo tra i sui glutei fino a riuscire a infilarlo tra i due corpi, Percepivo il sedere di Morin sul mio corpo e che si muoveva ritmicamente nell’intento di scopare.
Trio Bisex I Parte. Morin ad un certo punto,
estrasse il cazzo e mi fece posto, anche io la cominciai a scopare e a baciarla. Morin, rimase per qualche attimo a godersi visivamente la scena ma bene presto il suo grosso cazzone lo sbatteva sul mio sedere e piano piano, la cappella la faceva passare all’interno dei miei glutei. Subito dopo con le mani mi allargo le natiche e comincio a leccarmi, molto appassionatamente il buco del culo. Per me era un piacere immenso avere il cazzo in figa e qualcuno che mi leccava il culo, la sua lingua era molto piacevole, molto umida e forte, quasi fino a penetrarmi. Continuavo a scopare Erika e Morin finito di leccarmi il culo, mi appoggiò la grossa cappella sulle pareti dell’ano. Un po mi muovevo io che scopavo, Morin mi allargo, maggiormente il sedere con le mani, avevo la sua cappella appoggiata sull’ano. La situazione si creò spontaneamente e cominciò a penetrarmi.
Io scopavo Erika e quindi mi muovevo avanti e indietro
e nell’andare indietro arrivavo alla cappella di Morin… più scopavo, più Morin si avvicinava con la cappella. Il mio ano bagnato dalla saliva di Morin e dagli umori del mio desiderio era diventato un mondo aperto dal desiderio di ricevere anche io il cazzo dentro. Morin dietro di me appoggiato con le mani ai miei fianchi, seguiva il ritmo della mia scopata… e si godeva l’appoggio del mio ano sulla sua cappella. Ad un certo punto mentre indietreggiavo, Morin avanzava e la cappella mi all’allargo con forza l’ano. Panico di piacere. Continuavo a scopare e Morin spingeva nel momento che indietreggiavo, fino al punto che ormai tutta la sua cappella stava dentro di me. Il piacere che provavo con Erika Faceva da contrappeso al dolore della cappella in culo… ero piacevolmente alle stelle.
Trio Bisex I Parte. Più continuavo a scopare,
più il cazzo di Morin mi entrava in culo, forse aveva superato la metà dell’asta. Questo mi annebbiava la mente di piacere e logicamente essendo penetrato, ripercuotevo e trasmettevo il mio piacere ad Erika che gemeva sonoramente… “ ah si siiii… mmmm”. Ormai avevo tutto il cazzo in culo e vi garantisco per un bisex è il top del piacere, Il ritmo della scopata si fece molto frequente, sentivo il grosso cazzo che mi riempiva il culo e la cappella che mi sbatteva dentro. Stavo all’apice del piacere… non resistevo più e per non fermare il gioco egoisticamente dissi. “Fermi, fermi, altrimenti sborro”. Lentamente ci fermammo, Morin tirò fuori il cazzo dal mio culo e io tirai fuori i cazzo dalla figa di Erika. Una pausa dovuta, perché il piacere era troppo. Estratto il cazzo dalla figa, Morin non perse tempo che cominciò a leccarla furiosamente.
Mentre leccava la figa di Erika mi intrufolai sotto di lui
e cominciai a fargli una pompa appassionata. Mentre lo succhiavo con le mani gli agguantai i glutei e lo spingevo in giù… certo prenderlo tutto in gola per fargli un soffocone sarebbe stato impossibile, sarebbe stato comunque impossibile per le dimensioni. Morin continuava a leccare la figa e con le mani gli massaggiava le tette e gli strizzava i capezzoli, Erika godeva molto con la lingua… “Si, si, si, ancora, continua Morin, sei un vero artista del mio piacere…”. Io continuavo a succhiare il cazzo… Il piacere di ognuno si trasmetteva al piacere dell’altro e di tutti, Un trio fatto bene e senza inibizioni… succede questo. Diventa un piacere circolare e nonostante era la prima volta che facevamo insieme questa armonia di sensi, di passione e di sesso si era instaurato subito.
Trio Bisex I Parte. Andammo avanti così per un po…
la situazione era molto gradevole e piacevole. Dopo un po decidemmo di variare le nostre posizioni… Feci distendere Morin sul letto e io ed Erika ai lati, lei comincio a succhiarlo e a farli un pompa mentre io lo baciavo, Gli tenevo un braccio dietro la nuca e con l’altra mano era ad suo cazzo ad accompagnarlo mentre veniva succhiato da Erika. Alternativamente e delicatamente appoggiavo la mano alla testa di Erika e la spingevo in giù per fargli succhiare al meglio il cazzo. Come padrone di casa facevo in modo che tutto andasse alla meglio, perché desideravo che tutti davano il meglio e ricevevano il meglio. A questo punto fù il mio turno: io al centro, Erika rimase dov’era e Morin si sposto al mio posto. Erika cominciò a succhiarmi e Morin a baciarmi. Ogni numero andava avanti per alcuni minuti e poi si variava.
Il numero successivo variò leggermente,
Erika continuava a succhiarmi il cazzo e feci capire a Morin che lo volevo in bocca. Si sposto e mi piantò il suo cazzo dritto in bocca mettendosi a cavalcioni su di me. In questa posizione riusciva molto bene a scoparmi la bocca e lo faceva ritmicamente e in profondità, mentre con le mie mani appoggiate al suo sedere l0 accompagnavo nei suoi movimenti. Ad un certo punto mi raggiunse anche una mano di Erika che prima accarezzava il sedere, poi le palle e poi arrivò al cazzo e si gustava con la mano la mia scopata in bocca. Ad un certo punto, smise si succhiarmi e con la testa rivolta alla scena che aveva di fronte si gustava anche con gli occhi la scopata di Morin nella mia bocca. Esclamando: “É meraviglioso guardarvi… mi sono eccitata molto”.
Trio Bisex I Parte. Si eravamo tutti molto caldi e tutti si davano da fare…
Erika si sedette su si me e si penetrò con il mio cazzo aiutandosi con le sue mai, le mie erano occupate ad accarezzare l’addome e il torace di Morin. Erika si infilò ilo mio cazzo nella figa e cominciò a salire e scendere, resasi conto che di fronte aveva il culo di Morin ben in vista si piego su se stessa e mentre mi scopava cominciò a leccare il culo a Morin. Morin, gradì molto e lo sentii gemere ed esclamare: “Ah si Erika… come lecchi bene, levami tutto, mettimi la lingua inculo…”. Sentito il gradimento, Erka gli afferro i glutei, li allargò e ci si mise di buona maniera ad eseguire i desideri di Morin. Chi ne giovava di tutto ciò ero anche io: scopato da Erika e Morin, godendo anche dalla lingua di Erika cominciò un nuovo ritmo nello scopare la mia bocca.
Farsi scopare la bocca da Morin, vi garantisco che è una gran fatica,
per le sue dimensioni a parte in lunghezza, ma soprattutto in larghezza. Ti sconvolge la bocca e in modo particolare quando va in profondità e la cappella supera la gola… Fa male ma è un male piacevole è non egoisticamente si gode anche perché l’altro gode di quello che ti sta facendo. Erika continuava a scoparmi e a godersi il buchetto vergine di Morin con la sua lingua. Scene che è difficile anche narrarle, in quanto sono un insieme, un complesso di percezioni, sensazioni che carpirne l’essenza e descriverle è impossibile. Solo provando certe sensazioni si possono viverle appieno e gustare il piacere che danno e percepirle a livello cerebrale. Amici non vi negate niente e non abbiate inibizioni, le inibizioni sono solo la negazione del piacere.
Trio Bisex I Parte. Il piacere è ciò che piace ma anche ciò che potrebbe piacervi
ma se non lo provate non potete mai dire “mi piace”, “non mi piace” e chi osa di più gode di più. Non lasciate i vostri desideri incompiuti: saranno solo segreti inconfessabili e sogni inespressi. Il sesso fatto con rispetto, educazione non ha limiti e soprattutto tra consenzienti e maggiorenni. I minorenni lo esprimono tra minorenni o quando saranno maggiorenni. Noi apparteniamo al mondo degli esploratori sessuali, maggiorenni e consenzienti, e soprattutto senza tabù e senza freni inibitori. Scusate non è un moralismo fine a se stesso ma detto popolarmente: “Con il proprio culo ognuno ci fa quello che vuole”. I sogni erotici se rimangono sogni possono diventare frustrazioni e infine nevrosi. Se i sogni erotici si vivono diventano piacere, puro piacere.
Scusate la parentesi, ma faccio parte di quella schiera di persone che praticano:
“sesso consapevole e responsabile”. Provate per credere. Eravamo rimasti che Erika mi scopava e leccava il culo a Morin, Morin mi scopava la gola profondamente e si godeva la lingua nel culo di Erika. Era una catena di piacere trasmesso come un ingranaggio ben oleato. Nel frattempo pensavo che sarebbe stata Erika a farsi scopare Morin e farli godere insieme, per loro era la prima volta e sarebbe stato giusto cosi. Una volta parlando con Erika mi disse: “Mi piacerebbe assistere e vederti scopare con un uomo e godermi la scena…”, gli risposi: “Bene prima o poi lo faremo capitare…”. Era giunto il momento di provare il tutto con Morin, ripeto, ragazzo bello, passionale, dotato xxl, amante del sesso in tutte le sue sfaccettature (da attivo) e soprattutto responsabile e disponibile a dare e ricevere piacere.
L’ingranaggio ben oleato andava avanti da un bel po,
il cazzo mi Morin quasi mi smascellava la bocca, soprattutto perché lo sentivo duro, pieno. Decisi di fermare l’ingranaggio, rilassarci un attimo, fumarci una sigaretta e calmare i nostri ormoni che erano arrivati a 1000. Un po di relax ci avrebbe fatto bene, se continuavamo, uno di noi non avrebbe più resistito e avrebbe goduto. Quindi, smettemmo. Andai in cucina a prendere qualcosa da bere e nel bere qualcosa, fumammo anche. Ognuno faceva i complimenti all’altro e mi ringraziavano di questa serata, fuori dal comune. Replicai che ero io che dovevo ringraziare loro della meravigliosa serata e dissi: “Se stasera è stata una serata speciale è grazie a tutti noi, grazie a tutti noi perché siamo un po temerari e abbiamo voglia di dare e ricevere piacere e lo stiamo facendo molto bene.
Trio Bisex I Parte. Finimmo di fumare, presi per mano Morin
e lo invitai a sedersi sul bordo del letto, certo c’eravamo un po raffreddati ma riprendere sarebbe stato molto semplice. Morin seduto sul letto con quasi il pescione a penzoloni, nel frattempo presi per mano Erika e cominciando a baciarla ci portanno in ginocchio all’altezza del letto, davanti a Morin e iniziammo una pompa condivisa. Io cominciai dalla cappella ed Erika dalle palle… il nostro fare con passione e dedizione fece resuscitare il cazzo in pochi secondi, mentre Morin con la mani ci accarezzava le teste. Ci alternavamo tra palle e cazzo e in alcuni momenti ci incrociavamo con le nostre lingue. Leccare insieme il cazzo, era la prima volta per me ed Erika e per entrambi era una novità, una scoperta e un piacere. Penso che anche per Morin è stata la prima volta che un maschio e un femmina gli succhiavano il cazzo.
Dalla reazione del cazzo di Morin ci faceva capire
che la situazione gli era piaciuta: il cazzo era ridiventato subito un signor cazzo, duro e pronto. A questo punto con Erika ci alzammo ci posizionammo davanti a Morin con Erika dalla sua parte, Continuando a baciarla la spinsi sulle gambe di Morin ma il suo culo no fece in tempo ad appoggiarsi sulle gambe che trovo un piacevole ostacolo. Erika prese in mano il cazzo e se lo direzionò nella fica e anche Morin collaborava con una mano a direzionare il cazzo. All’entrata del cazzo in figa, Erika emise un sospiro di piacere. Il cazzo gli aveva riempito la figa e nell’atto dell’entrata il viso di Erika era raggiante, luminoso, soddisfatto. Permettetemi una citazione poetica presa in prestito dal mio poeta preferito: “M’illumino d’immenso”.
Trio Bisex I Parte. Giusto la citazione poetica forse riesce a descrivere il viso di Erika,
mentre il suo corpo sinuoso, cominciava ad adattarsi al corpo estraneo che gli era entrato in figa. Cominciava a muoversi lentamente, mentre anche Morin, appoggiato con la schiena sul letto cercava di dare colpi di bacino per meglio raggiungere l’obiettivo. Io ero davanti mi piegai un po’, cominciai a baciarla e a massaggiargli il grosso seno sodo (nonostante la sua età). Erika si contorceva come un serpente, in modo armonico e soddisfacente. Io mi godevo la scena con estremo piacere. Ad un certo punto mi sono seduto a terra per avere la testa all’altezza della figa. Mi stavo godendo uno spettacolo in prima fila; vedere la figa piena di Erika e il grosso cazzone di Morin che nonostante tutto dentro ne rimaneva qualche centimetro fuori e le grosse palle gonfie e penzoloni.
Non mi persi d’animo e subito presi le palle di Morin
in mano accarezzandole delicatamente e con la mia lingua leccavo quei pochi centimetri di cazzo ancora fuori e leccare la figa di Erika all’altezza del clitoride, Cominciando a leccare il clitoride Erika emise un grido di piacere e io con più passione continuai a leccarglielo. Erika era la festeggiata ed era giusta farla godere al massimo, volevo farla scoppiare di piacere, Erika punto i piedi a terra, si alzo con il bacino per dare la possibilità di movimento a Morin di scoparla. Io con la lingua sempre incollata al clitoride ed era molto piacevole in modo particolare quando Morin cominciò a dare colpi cazzo, bel assestati e frequenti fino al punto che le palle sbattevano al mio mento. Contemporaneamente con le mani, continuavo a massaggiare i seni di Erika, gli presi i capezzoli tra le dita… erano turgidi, molto turgidi.
Trio Bisex I Parte. Ogni tanto, Erika, con il cazzo di Morin tutto in figa
che la scopava, si adagiava su Morin e lo bloccava. Bloccandosi e adagiandosi fino in fondo riusciva a prenderselo in lunghezza e larghezza… vi garantisco che era tanta roba. Nel frattempo roteava il culo su se stessa e faceva roteare il cazzo dentro di se… a Roma si dice “rotella”, permettendo il cazzo e la cappella di massaggiargli la figa fino al collo dell’utero. In questi momenti gemeva e urlava di piacere con sonori: “Siiii… si… grazie Morin… scopami… scopami forte…” Ad un certo punto disse ancora: “Paolo, preparati che dopo tocca a te” ed io gli risposi: Tranquilla… tranquilla, ora pensa a godere tu… poi certo tocca a me ma con Morin non è la prima volta. Poi si alzava e Morin continuava a martellarla dentro freneticamente, la reggeva per i fianchi e nel momento della spinta all’insù, con le mani la spingeva giù. Erika emetteva un urla che erano un misto di dolore e piacere.
Io godevo, assistendo a questa scena di alta passione,
vedevo che entrambi si erano “presi” subito a livello sessuale e di feeling. Io sempre in ginocchio a leccare tutto ciò che c’era da leccare e con le mani massaggiavo il seno di Erika alternando la mano destra a massaggiargli, anche. il clitoride e non di sfuggita infilavo, quando mi riusciva ad infilare qualche dito nella figa e sentire il calore e il cazzo di Morin che la scopava. Alternando anche la mia mano sinistra a smanettarmi il cazzo che era durissimo e pronto a scoppiare. Si respirava odore di sesso e sessualità da tutte parti, le parole, i suoni, i rumori erano quelli di una sonora e passionale scopata. Morin ad un certo punto disse: “Erika che dici se cambiamo posizione, sì questa è bellissima ma mi sento limitata… vorrei stare io di sopra…”. Conoscendo Morin sapevo che non era la sua posizione ideale, cioè, posizione in un certo senso passiva, era abituato a dominare… a dirigere…
Trio Bisex I Parte. Erika si alza e con la sua mano destra
aveva preso in mano il cazzo quasi a non volerlo perdere o a ringraziarlo. Morin a cazzo dritto e bagnato di figa si alza, anche io mi alzai in piedi e ci ritrovammo a baciarci appassionatamente. Erika disse: “Morin che posizione desideri…”, Morin rispose: “Non ti dico ma ti faccio assumere io…”. Morin andò dietro Erika, gli infilò il cazzo sin mezzo alle gambe e la direzionò ad assumere la posizione a 90 gradi sul bordo del letto. Erika si fece condurre. Io subito mi distesi sul letto di schiena mi spinsi fino alla figaa e cominciai a leccarla mentre con la mano destra afferrai il cazzo di Morin. Prima che Morin comiciava a scopare mi feci anche una leccata del suo cazzo e lui capii la cosa, mi trovavo con la nuca proprio sul bordo del letto e no si lascio sfuggire, una breve, una scopata alla mia bocca.
Il momento era molto erotico, passionale e desideroso
di darsi e avere. Morin infilò il cazzo nella figa già bagnata e desiderosa di Erika ed essa emise un gemito di piacere e di grande soddisfazione sessuale. Naturalmente Erika per meglio porgere la figa a Morin, inarcò la schiena e di conseguenza, si abbasso su di me trovandosi a portata di bocca il mio cazzo. Non perse tempo, comincio subito a succhiarmelo, con molto desiderio e passione. Morin la scopava di brutto o meglio, al meglio, tenendola ferma con le mani i fianchi, in modo tale che ogni colpo veniva assestato bene, fino in fondo. In quel momento Erika sembrava impazzire si piacere, gemeva, godeva e a periodo nominava Morin e me per la bella serata.
Trio Bisex I Parte. Quando i colpi di cazzo investivano la figa di Erika,
essa riversava i colpi sul mio cazzo e succhiava al rirmo delle spinte di Morin. A volte Erika riusciva a farsi entrare in gola quasi tutto il mio cazzo, che mi piaceva, Io con la testa infilata in mezzo alle gambe di Erika riuscivo a leccargli il clitoride e questo gli dava ancora più piacere, alternando qualche leccata anche al cazzo di Morin. Non potevo dedicarmi solo ad una persona, dovevo per scelta dedicarmi ad entrambi, anche perché a me piacevano entrambi. Motrin gli dava dentro molto bene, fino in fondo, anche perché aveva gli argomenti e le dimensioni per riempire la figa, riuscivo a capirlo quando le palle di Morin mi sbattevano sulla fronte, una sensazione straordinaria. Come straordinaria era la pompa di Erika che dedicava al mio cazzo.
Questo gioco o questa posizione è andato avanti per alcuni minuti
a ritmo consapevole, cioè ritmo di testa, si piacere, godimento ma tutti avevamo la consapevolezza di quello che stavamo facendo. Non eravamo nella fase di inconsapevolezza, dove il piacere aveva preso il sopravvento sulla razionalità. Andavamo avanti così, con il gusto di quello che stavamo facendo e con il desiderio di continuare così. Ognuno era incastrato all’altro, tranne Erika che lo era di figa e di bocca. Questa ci estasiava e di faceva vivere il piacere consapevole con l’obbiettivo che ognuno dava all’altro il meglio di se. In un trio è importante, il rapporto deve essere equilibrato, consapevole: essere in grado di dare e saper prendere. Se tutti utilizzano questo metodo di “comunione”, tutti sono soddisfatti, Nessuno era rimasto indietro, tutti eravamo intenti a darci e ricevere piacere.
Trio Bisex I Parte. Eravamo molto desiderosi, vogliosi,
“viziosi” ma non so questo ritmo per quanto tempo, ancora, poteva andare avanti, intanto godevamo del preludio del piacere. Ci scambiavamo parole di complimenti reciproci e gustavamo il calore delle parole che ci davano. Ad un tratto Erika, lascia il mio cazzo dalla bocca e disse: “Ragazziiii a che punto state… io sto scoppiando… non ce la faccio più…. Vorrei tanto che raggiungiamo il piacere tutti insieme… Gli dissi, un po ironicamente: “Erika ogni tuo desiderio per noi è un ordine”. Anche Morin da esperto scopatore disse: “Guardate io sono pronto, mi sono auto controllato due tre volte… se voi siete pronti, io sono pronto”. Da quelle parole di tutti, capimmo che eravamo tutti all’apice del piacere, bastava solo lasciarsi andare. Si era il caso di cambiare musica e portarci tutti alla vetta del piacere.
Nella posizione in cui eravamo, chi iniziò a cambiare ritmo
fu Morin che riversò la sua azione su Erika e quindi essa su di me ed io cominciai a leccargli la figa con un ritmo accelerato: avevamo chiuso il cerchio. Percepii le mani di mani Morin che afferrarono con più presa i fianchi di Erika e iniziare a dare dei colpi secchi e profondi alternando a colpi a scivolo lento ma ugualmente profondi. Suppongo è conoscendo molto bene il cazzo di Morin forse gli appoggiava la cappella al collo dell’utero. Trio Bisex I Parte: tutto questo lo sentivo con lo sbattere delle palle di Morin sulla mia fronte, e con la profondità della bocca di Erika sul mio cazzo. Eravamo una catena a circuito chiuso, percepivamo le sensazioni uno con l’altro. Eravamo un trio “assatanato” nell’intento di darci piacere l’uno altro e tutti insieme di riceverlo.
Trio Bisex I Parte. La scena man mano diventava sempre più calda ed eccitante.
I nostri corpi erano tesi dal desiderio di piacere. Erika al centro si godeva Morin in figa e me in gola, ma chi conduceva il gioco era Morin, perché in base alle sue azioni, entrambi reagivamo consoni. Morin ad un certo punto cominciò a sculacciare Erika, sa che sia alle donne che ai gay piace molto questa pratica che fatta con dolcezza o dolce violenza stimola i glutei fino a creare rossore e bruciore… ma che piace. Contemporaneamente il ritmo nella spinta era diventato molto veloce e profondo, penso che Morin era partito con la fase finale, cominciò anche: “Erika ti piace… lo vuoi ancora… vado più forte… sei molto calda dentro…” Erika seppe rispondere solo: “ Si… Si… Siiii…”. Locigamente anche noi aumentammo il ritmo, Erika su di me nel succhiare e io a lei a leccare e a succhiare il clitoride.
Eravamo giunti al momento che la nostra mente
non riusciva più a controllare il self control sessuale. Ormai andava a ruota libera, senza inibizioni e freni… i nostri respiri si erano fatti affannosi, i nostri fuori erano accelerati ma sorattutto la nostra sensibilità sessuale era quasi al culmine. Dissi a d Erika: Erika stasera ti sento succhiare con particolare passione e foga! Lei mi rispose: “ Si Paolo è vero, tutto merito di questo primo trio e soprattutto di Morin. Morin con il suo grosso e lungo cazzo mi ha devastata la figa e il cervello”. Morin, rispose: “E’ merito vostro se mi trovo in questa situazione, lo sapete è per me la prima volta è un sogno erotico della mia vita che si è avverato, vorrei che non finisse mai… Vi confesso che sono troppo su di giri, sono all’apice…”
Trio Bisex I Parte. Avevamo preso consapevolezza
che tutti avevano il “colpo in canna e che da li a poco avremmo esploso il nostro desiderio sessuale in abbondanti sborrate. Era risaputo che il motivo del nostro incontro stava proprio lì, farsi una bella e profonda sborrata. Intravidi Morin che dopo le sculacciate si era abbassato su Erika e l’abbracciava e soprattutto gli massaggiava le tette e nello stringere i capezzoli, che suppongo erano diventati super sensibili, Erika gemeva in un modo molto particolare, forse perché gli piaceva l’abbraccio stretto a pelle di Morin. L’entrata e l’uscita del cazzo di Morin dalla figa di Erika e soprattutto le sue palle che mi sbattevano sulla fronte, forse si era creato un ematoma. A me non dispiaceva, con la bocca nella figa di Erika, mi gustavo il suo clitoride, gli umori che colavano da essa e la fortuna di slinguazzare un pezzo di cazzo di Morin.
Il cazzo di Morin ormai era diventato uno stantuffo sena fine,
la grandezza del cazzo, ogni tanto faceva fare alla figa di Erika dei sibili di aria, dovuta alla spinta che la trascinava dentro e quando era piena la figa emetteva degli spifferi odorosi di umore sessuale. Morin, ormai era teso, e molto duro di cazzo, andava avanti e indietro per forza di inerzia. Erika gemeva e ringraziava Morin per la passione in cui la riempiva e la faceva godere. Io godevo di liquidi che gli colava dalla figa e facevo di tutto per leccarmelo tutto, senza disperderne. Morin disse: “Ragazzi che dite se andiamo al round finale… io non resisto più…”. Erika acconsenti, dicendo: “ Si Morin ho la figa in fiamme ed anche io ero pronto ad esplodere, gli spermatozoi dopo aver fatto il giro di tutte le palle, ormai si ribellavano. Tutto dipendeva da Morin nel dare il via per la fine.
Trio Bisex I Parte. Morin dopo aver sculacciato le natiche di Erika,
con le mani le allargò come se volesse che il cazzo entrasse di più. Comincio un ritmo molto frequente e martellante. Io con le mani cominciai ad accarezzargli le palle… erano di fuoco e suppongo che anche i suoi spermatozoi si stavano ribellando. Si accasciò di nuovo su Erika e cominciò di nuovo ad accarezzargli le tette e a strizzargli i capezzoli. Questo portava Erika a mugolare e a darsi da fare con più foga al mio cazzo. Tentando anche un soffocone ma che non ci riuscì, non ci aveva mai riuscito neanche da sola con me e con tutta la sua buona volontà e collaborazione da parte mia. Morin sembrava un diavolo, in cercqa del paradiso, con i suoi movimenti frenetici e con le sue spinte bene assestate e profonde. Capimmo tutti che Morin era agli sgoccioli.
Conoscevo Morin, e le sue fragorose e sonore sborrate.
Immaginai che questa volta averebbe esagerato: triplicato in tutto, visto che eravamo in tre. Infatti ad un certo punto disse. “Ragazzi io sono pronto… non resisto più e voi? Voglio raffreddarmi un attimo mentalmente per darvi il meglio di me stesso! Erika rispose: “Io pronta da tempo e sono riuscita a resistervi ad entrambi…”. Anche io diedi l’assenso e che avevo goduto mentalmente da tempo. La giostra cominciò a girare con un ritmo diverso, sentii Morin molto rilassato ma nello stesso tempo con la voglia di dare molto a questa parte finale. Immaginai che ci avrebbe portati tutti a sborrare, con un sapore diverso. La nostra era stata serata veramente particolare ed eccitante. Erika aveva sempre scopato solamente con me, io era la prima volta che facevo un trio con la mia compagna insieme al mio compagno. Morin, per la prima volta partecipava al trio con la mia compagna.
Trio Bisex I Parte. Morin con tutta la forza che aveva e ne aveva,
cominciò a pompare ritmicamente la figa di Erika. Il suo respiro cominciò ad essere frequente come il ritmo delle sue spinte. Stringeva con forza le tette di Erika come lo strizzare dei capezzoli… Erika quasi si lamentava dal dolore e piacere ma non smetteva di succhiare il mio cazzo, anzi quasi si aggrappava ad esso per avere più sicurezza. Io godevo dal suo succhiare con più passione e io contraccambiavo nel leccargli la fica e succhiare il clitoride. Il clitoride, di per se già si inturgidisce e si arrossa nell’atto sessuale e in modo particolare se viene stimolato con la lingua e succhiato. Morin continuava a dare colpi e suppongo che sarebbero stati gli ultimi colpi, in effetti aveva resistito più del dovuto, per fare bella figura con Erika e con me. Io con le mani massaggiavo il seno di Erika e che a volte si incrociavano con quelle di Morin e massaggiavo l’addome di Morin.
Ragazzi eravamo, veramente al punto di scoppiare,
trattenevamo tutti, perché volevamo che la sborrata di tutti fosse unisona. Tutti alo stesso momento, almeno cosi volevo perché sarebbe stato il trionfo del piacere personale amplificato dal piacere dell’orgasmo di tutti. La bellezza di un trio sta proprio qui, non tre che scopano per conto proprio ma tre che è diventa un’esplosione di sborra. “Ragazzi… ragazzi… io ci sto quasi…” improvvisamente disse Morin “ si si ci sono”. In quel momento iniziò il conto alla rovescia… Infatti Morin cominciò a godere: “Si vengo… sborro… voglio sborrare… Erika prendimi… ti voglio tutta…”. “Si, sborra tesoro… ah… ah… si… sborrami dentro…”. Nel frattempo Erika inizio un pompaggio ad opera d’arte, labbra strette e a gola profonda. Di conseguenza anche io iniziai a succhiargli la figa con più passione e generosità.
Trio Bisex I Parte. Percepivo i rumori dello sfregamento,
ormai tutta bagnata del cazzo che entrava nella figa e nel fuoriuscire si trascinava liquido dalla figa. Io avevo preso, anche in mano il seno, mentre Morin gli aveva afferrato con forza i fianchi per tenerla ferma in modo che i colpi di cazzo andavano in fondo senza possibilità che sfuggendo li attutiva. No ferma e il cazzo a martellare. Morin si sentiva che era all’apice della sborrata, infatti comincio con urla di piacere che sembravano ululati di un lupo. “Ahah si… si… Ahhh… ahh” e la sborra per troppo trattenuta colava nella figa, senza smettere di martellare. Erika mugolava con il mio cazzo quasi tutto in gola, dalla posizione della mai sul letto, con la mano destra accompagna la mia asta ella bocca. Io continuavo a succhiare il clitoride, mentre sentivo dalle palle salire la sborra e inondare la bocca di Erika che bevve con molto gusto.
Il mio godere era tra sborra che schizzava e mi dava piacere
e il succhio del clitoride… Ad un certo punto, sentimmo tutti il corpo di Erika irrigidirsi e rilassarsi varie volte… Cominciò a urlare di piacere, Morin non aveva smesso di pomparle e io di leccargli il clitoride. Ad un tratto strinse e rilasso varie volte i muscoli della figa e contemporaneamente gli colava il suo lungo e abbondante godimento e feci di tutto a berlo ed a non sprecarlo… misto alla sborra di Morin. Un cocktail di sborra che per la prima volta assaggiavo insieme… vero nettare degli dei. Morin continuava a pomparla, Erika, non smetteva di succhiarmi, io continuavo a succhiare e bere… Andammo avanti fino all’ultima goccia.
Trio Bisex I Parte. Ad un certo punto Erika si accascio su di me
e nel farlo fuoriuscì il cazzo dalla fica… e guarda caso dove fini? Fini nella mia avida bocca e Morin non si tirò indietro, facendolo entrare e cominciando a scoparmi la bocca, era… era ancora durissimo. La sua cappella turgida e bi sapore e con vero piacere mi prodigai a pulirla e a bermi ancora qualche goccia di sborra che gli era rimasto in canna. La tensione dei corpi era sfumata e c’era un rilassamento appagante e soddisfatto. Anche Morin si accasciò su Erika e io, gioivo del peso di entrambi e con la bocca e il naso fuori delle cosce di Erila, riuscivo a respirare, finalmente normale. La mia bocca era sazia di sapori, il mio olfatto sentiva odore di piacere e di umore femminile e maschile. Tutti felici e sereni di aver dato all’altro il meglio di sé.
Per lunghissimi minuti, rimanemmo così, uno sopra l’altro,
quasi a sentire il respiro ormai rilassato e nella frequenza di chi un dopo faticoso e dolce sforzo, ritrova… pace e soddisfazione dei sensi. Nessuno dei tre proferiva parola e nessuno dei tre prendeva l’iniziativa di divincolarsi dalla posizione in cui si trovava. Era la pace dopo la battaglia era il sapore del piacere provato che lentamente svanisce… ma che non si desidera la fine. Era la bellezza di tre corpi che avvinghiati uno all’altro desideravano non lasciarsi, In effetti era stata una bellissima e lunghissima cavalcata dove ognuno, si pensava a godere ma soprattutto pensava a far godere l’altro. L’altruismo del sesso, dolce e selvaggio dove ognuno con la propria energia sessuale non si risparmiava e cercava di trarne il massimo piacere.
Trio Bisex I Parte. Erika, aveva la testa appoggiata sulla mia coscia.
Morin accasciato su Erika ed io sotto con la faccia davanti alla figa di Erika e penzoloni, ormai, il cazzo di Morin quasi a sfiorarmi la bocca e l’orecchio. Avrei tanto voluto immortalare questa scena se ci sarebbe stato un quarto a fotografarci ma se ci fosse stato, forse stava anche lui in mezzo a noi, spossato come noi. La prima a dare segni di vita fu Erika che leccandomi e baciando il mio cazzo disse: “Paolo… preparati che ora tocca a te… ci sveglio dal sonno da sesso consumato. A questo punto anche Morin baciando il collo di Erika, si ritrasse e si mise in piedi, Io rimasi ancora un attimo e nel frattempo ammiravo il cazzo moscio o barzotto di Morin che gli cadeva giù tutto per lungo e per largo… uno spettacolo, anche questo è piacere. Erika si giro su se stessa e si mise di lato, cosa che feci anche io.
Morin prese la mano di Erika e l’aiuto ad alzarsi,
cosa che fece anche a con me e ci ritrovammo tutti in piedi a vedere le nostre facce rilassate dopo quello che ci avevamo combinato. Trio Bisex I Parte…Presi l’iniziativa: “Ragazzi che dite di una bella doccia…”. Entrambi risposero “Si, si, ci vuole prorio…”. Erika disse cominciate voi mentre io preparo qualche stuzzichino… mi è venuta una fame. Si vado prima io, poi appena finisco ti vengo a dare una mano. Morin scherzando disse: “Io sono ospite e mi dovete viziare…”, Scoppiammo a ridere… Erika replicò: “Tesoro sei tu il nostro vizio…” e Morin: “Faccio e do il meglio di me”. Poi ognuno andò per la sua strada. Tutti consapevoli che dopo la pausa e lo stuzzichino ci sarebbe stato il secondo round.
Trio Bisex I Parte. Alla fine, dopo che tutti abbiamo fatto la doccia
infine ci ritrovammo in cucina a fare una pausa, a sgranocchiare quello che Erika aveva preparato e ad parlare del più e del meno. Logicamnente si parlava anche della grande e bella scopata che ci eravamo fatto. Erika disse: “ Morin, Paolo mi aveva parlato di te e non sapevo che eri cosi bello, atletico e soprattutto un grande scopatore e non per esagerare anche con un argomento (riferendosi al cazzo di Morin) di tutto riguardo. Morin rispose quasi vergognandosi: “Grazie Erika… grazie molte…”. Riprese Erika: “ Beato te Paolo che vi potete godere tutte le volte che volete, siete due ragazzi speciali…”. Ripresi, si Morin gliene avevo parlato e anche della nostra relazione e ora sono contenti che ci siete conosciuti e che vi apprezzate.
Ancora qualche convenevole, Morin disse:
“Grazie Erika anche tu sei una donna bellissima e desiderabile e grazie anche a Paolo che cvi ha dato la possibilità di conoscerci”. Replicai, sorridendo: “Tutto bene quel che finisce bene”. Erika: “Certo che è finita bene… ma ora sono troppo curiosa, perché tocca a te… voglio guardarvi all’opera… per me è la prima volta che vedo due maschi che si scopano e voglio gustarvi con vero piacere. Si in effetti ci fu un secondo round, altrettanto libidinoso e piacevole. Per ora, grazie che ci avete letto e se vi è piaciuto sono contento e se ha suscitato qualche reazione di desiderio sono molto più contento. Già soltanto il primo round con Erika al centro del gioco è venuta una narrazione lunghissima. Non vorrei stancarvi e vi do un arri-sentirci alla seconda parte di questo incontro racconto. Se lo desiderate lasciateci qualche commento, sarà molto gradito. Se ci commentate vi prometto che vi risponderò. A presto!
Commenti
Io non mi è mai capitato però mi piacerebbe molto in tre
L’incontro tra due persone è più che normale… l’incontro a tre occorre volerlo, cercarlo!
Può capitare… ma è importante anche volerlo fortemente e cercarlo.