Luana e ragazzo algerino

Luana e ragazzo algerino: Ciao carissimi amici, sono in arte sessuale Luana,

ho 27 anni e abito ad Ariccia, provincia Di Roma. Cittadina che fa parte dei Castelli Romani ed è famosa per la “porchetta d’Ariccia”, specialità locale apprezzata in tutto il mondo, sono presenti le “famose” Fraschette che non sono altro che delle grotta naturali scavate nelle rocce e sono state adibite a “ristoranti”, dove si mangia porchetta, formaggio artigianale e vino… vino a volontà. I frequentatori sono sia locali che turisti del Lazio, dall’Italia e da tutto il mondo. Dove si vive e respira aria di antichità e gusti casarecci di alto palato.

Luana e ragazzo algerino: In questo ridente e fresco paesino sono nato,

ma la vita gay, si vive nella vicina Roma dove vige l’anonimato e la riservatezza ma nonostante. Ai Castelli Romani ed ad Ariccia c’è una vita sessuale molto “rustica” e paesana dove è difficile fare incontri ma comunque con discrezione si fanno. Uno dei luoghi all’aperto per il cruising e la vicina Appia Antica all’altezza di Ciampino. Qui si incontrano soprattutto gente del posto che sfida, l’essere riconosciuti, quando la voglia di svuotarsi è al limite. Si batte sia di giorno, negli orari di tardo pomeriggio a chiusura di uffici e negozi e soprattutto di notte… la notte è sempre complice di incontri segreti.

Di notte, non esiste più l’avvocato, l’operaio, l’insegnante…

si lascia a casa l’abito professionale è si è Giovanni, Marco, Andrea, Luigi… e si da libero sfogo al proprio istinto sessuale. Vi parlo della fine degli anni ‘90… quando per fortuna le ragazze dovevano arrivare vergini al matrimonio… il maschio doveva sfogarsi e con chi se con gay o travestite? Certo anche i gay andavano alla grande ma una mia amica mi disse: “Se vuoi acchiappare di più, puoi metterti anche un “gatto morto” in testa un perizoma e ti scambiano per travestita”. Infatti lei aveva una parrucca tutta spelacchiata, un perizoma, una sottoveste della sorella e si faceva la fila alla sua macchina.

Luana e ragazzo algerino: Della rusticità dei castellani

(abitanti dei Castelli Romani): Ariccia, Frascati, Grottaferrata, Nemi, Albano Rocca di Papa, Rocca Priora… ne ha parlato anche Pier Paolo Pasolini, nel romanzo “Petrolio” dove nei fine settimana tanti ragazzotti si recavano all’aeroporto di Centocelle (aereoporto militare americano). Qui i gay romani facevano festa alla grande con i soldati americani che infilavano il cazzo tra le rete di cinta e dove potevano succhiarlo o si appoggiavano con il culo alla rete e si facevano inculare. Oltre ai soldati americani arrivavano anche tanti ragazzotti arrapati per sfogarsi con i gay romani e qualcuno chiedeva anche il regalino per farsi la paghetta e passare il fine settimana con qualche soldo in tasca.

Questa cosa mi fece riflettere molto,

oltre a vedere personalmente ciò che succedeva quando anche lei era presente sull’Appia Antica. Mi feci coraggio, mi recai in un sex shop e mi comprai tante cose carine, reggiseno imbottito, parrucca bionda e nera, vari perizomi e vestitini molto sexy. Cosi come al negozio di trucchi e profumo. Rossetti di vari colori, preferivo il rosso fuoco, matite, sopracciglia, fard, creme e cremine. Lo feci per fare il grande passo e volevo presentarmi “en femme” sull’Appia Antica non da “sciattona” o “sparruccata” ma molto carina e fare colpo sui numerosi maschietti che gli piaceva il genere “En Femme”. Insomma volevo fare colpo sui ragazzi carini magri e solo attivi… si perché a me piacciono ragazzi magri 18/35 enni e se poi sono anche xxxl è ancora meglio.

Luana e ragazzo algerino: non voglio parlarvi dei numerosissimi incontri,

sull’Appia Antica, magari ne farò un racconto a parte, appena potrò. Voglio parlarvi delle mie passeggiate notturne “en femme” sulla via Nettunense che è una strada che da Ariccia porta fino a Torvajanica. Torvajanica famosa per il primo stabilimento balneare per nudisti. La cosa più bella di Torvajanica per me è una zona di lungomare dove sembra di stare in un quartiere popolare arabo, per l’alta concentrazione di abitanti del Marocco, Algeria, Tunisia, e in generale paesi arabi. Per i negozi, per la musica che si ascoltava nei negozi o nei bar e molti gestiti da arabi. Per l’alta percentuale di ragazzi che “ci stavano” ma bisognava inviare messaggi subluminali quando erano soli, non erano visti dagli altri o talmente delicati che poteva capire solo quello che ti piaceva.

Questo metodo di approccio è pratico e sperimentato,

in quanto per motivi religiosi, fra di loro, hanno un forte controllo sociale. Non approcciare mai arabi in gruppo o più di due, è tempo perso e si rischia il rifiuto scontato se non offese e violenza. Mai un arabo va con un gay in presenza di un altro arabo, anche se, lo vogliono e apprezzano molto il culo gay. Per motivi religiosi e culturali, la donna deve arrivare vergine al matrimonio, quindi anche nel loro paese, scopano anche le donne ma in culo, cosi la “verginità” è salva. Quindi in generale apprezzano qualsiasi culo e quindi anche quelli dei gay, come apprezzano il pompino.

Luana e ragazzo algerino: Dicevo come variante all’Appia Antica,

a volte, in certi orari, non troppo presto e non troppo tardi, sulla via Nettunense c’erano arabi che facevano l’autostop per arrivare a casa a Torvajanica. In una di queste uscite faceva l’autostop un ragazzo arabo e non esitai minimamente a fermarmi per dargli un passaggio perché era uno che mi piaceva: giovane e magro. Soliti convenevoli: “Ciao”, “ciao”. Dove vai: “ Torno a casa e abito a Torvajanica”, gli risposi che io ero in giro a divertirmi e potevo accompagnarlo fino a Torvajanica”. Io avevo un Mercedes 2000, mi disse: “Bella macchina… ma tu sei più bella…” Grazie e gli sorrisi a 36 denti. Io indossavo un vestitino rosso, perizoma e collant autoreggenti.

Che ero travestita si era accorto subito e vedevo i suoi occhi brillare,

mi disse:” Sei fidanzata, sposata…”, risposi che non ero ne fidanzata ne sposata e che mi piaceva essere libera da legami affettivi, perché mi piaceva troppo il cazzo e non me ne bastava uno. “Brava” mi rispose e continuando mi fece capire che se ero sposata o fidanzata, lui sarebbe andato in bianco e dopo un incontro cosi interessante dovevamo per forza divertirci. Intanto proseguivo per Torvajanica e nel frattempo mi accarezzava la coscia destra e ogni tanto si “smucinava” il pacco, perché forse erano cominciate perturbazioni nelle sue mutande. Era un bellissimo ragazzo, mi disse che era Algerino e aveva 23 anni e che si chiamava Mohamed Ben Ahmed e che il suo nome era Mohamed figlio di Ahmed.

Luana e ragazzo algerino: Classica fisiognomia araba,

carnagione olivastra, capelli “riccetti…”, molto alto, forse, 1 metro e 90 e proporzionato fisicamente… un ragazzo molto educato, da come mi parlava e mi trattava, non sempre ci si può fidare subito… Dentro di me pensavo che potevo fidarmi e che comunque fino a Torvajanica l’avrei sondato per maggiore sicurezza. Ad un certo punto mi disse che conosceva un posto tranquillissimo prima di arrivare a Torvajanica e mi chiese se potevamo divertirci un po insieme… Logicamente gli risposi di si e rallentando allungai la mano al suo pacco e con mia enorme sorpresa… trovai una grossa sorpresa… gli dissi: “Il tuo cazzo è già duro e sembra molto grosso…”. Mi rispose: “Si ho un bel cazzo arabo… ma che non era ancora troppo duro e che per diventare duro voleva essere accarezzato, coccolato e baciato.

Per la mia molteplice esperienza con ragazzi arabi:

sono molto caldi e passionali: se sono molto eccitati e la situazione gli piace, ci mettono neanche un minuto a riempirti la bocca della sborra calda e abbondante. Si comincia a divertirsi dalla seconda in poi… più pacati, più duraturi, diminuzione di quantità di sborra ma sono capaci a sborrare anche 4-5 volte. Quello che rimane costante è la passione e il calore che ci mettono… il loro modo di di esprimere passionalità e ricavarne piacere e godimento. Non sono egoisti sessualmente non vogliono solo piacere ma sono molto generosi… in generale prendono piacere ma vogliono anche dare anche piacere… vogliono godere e far godere. Un atteggiamento fantastico anche in rapporti occasionali, questa è la mia esperienza, anche se, mi è capitato qualcuno che te lo “appizza” in bocca o in culo e una volta sborrato… ciao!

Luana e ragazzo algerino: mi chiese anche:

“Ti piace prenderlo in bocca e in culo…”, risposi: “Certo che mi piace succhiarlo e prenderlo in culo… sono completissima…” e gli sorrisi e con altrettanto sorriso, rispose: “Bene, bene, allora ci divertiremo molto”. Era il periodo pre estivo ed erano circa le 21:30 di sera e gli chiesi se in questo posto tranquillo si poteva scendere dalla macchina per divertirsi con più libertà… la macchina era grande ma per certi numeri è più bello farli anche fuori della macchina. Mi disse: “Si, si è un posto tranquillissimo, si può parcheggiare e scendere dalla macchina”, continuando mi disse: “Abbiamo tutto il tempo che vogliamo… domani non lavoro e possiamo stare fino alla mattina insieme”.

La serata prometteva bene. intanto continuavo in direzione Torvajanica…

quasi alle porte della città Mohamed, cominciò a dirmi: “Gira a destra, vai dritto, gira a sinistra…” insomma mi stava portando a questo fatidico posto tranquillo e isolato dove ci saremmo divertiti alla grande. Intanto continuava ad accarezzarmi le cosce e ogni tanto portava la sua mano al mio culo e con piacere mi spostavo in avanti per farmi palpeggiare meglio. Io invece a intermittenza gli massaggiavo il cazzo e lo sentivo sempre più duro e grosso. Il posto era una strada asfaltata isolata in piena campagna e da un lato c’era un filare di Oleandri multicolori alto circa 2 metri. Il posto in effetti era tranquillo e non c’erano passaggi di altre auto.

Luana e ragazzo algerino: parcheggiai non troppo vicino,

ai filare degli Oleandri e non troppo in mezzo alla strada, in modo da lasciare spazio al passaggio di eventuali macchine. Quello che notai subito è che era una strada di “Canporella”, per i molteplici fazzoletti di carta e astucci di preservativi lungo la strada da lato degli alberi. Appena parcheggiato, spinsi all’indietro la poltrona, cosa che fece anche Mohamed e neanche il tempo di fare mente locale ne lo ritrovai addosso in tutta la sua stazza e passione. Cominciò a baciarmi il collo, le orecchie, fino in bocca, con tale eccitazione e veemenza che rimasi sbalordita e pensai subito: spero che non si sborra da solo nelle mutande. Un impeto, travolgente e sconvolgente… era letteralmente su di me. Mi aveva passato il suo braccio sinistro dietro la schiena e mi attirava a se mentre sentivo il suo enorme cazzo premermi sull’addome.

Alternava questa sua passione con parole dolci,

soavi ma anche volgari che facevano godere anche le mie orecchie. “Amore ti voglio… sei mia…”, “Troia voglio godere e farti godere…”. “ Voglio sborrarti da tutte le parti… in bocca in culo, in faccia…”. “Si amore, sei la mia donna…”. Logicamente anche io cercavo di interloquire, anche se stravolta dal suo impeto passionale e sessuale. “Sii Mohamed… ti voglio anche io… sei il mio maschio… sei il mio cavallino arabo… si voglio farti godere e tanto…”. Conoscendo la loro caratteristica della prima sborrata, gli dissi: “Amore, giochiamo ma non sborrare cosi… voglio prendere il tuo latte cremoso e bianco nella mia bocca e gola…”. Mi rispose: “Si certo, sii mi piace… cosi ti voglio… voglio riempirti la gola della mia sborra… e devi berla tutta…”. Risposi con unh: “Mhmmmm”.

Luana e ragazzo algerino, tornò alla sua poltrona,

in un batter d’occhio si abbasso fino a sotto le ginocchia, e poi subito le mutante, esplodendo in tutto il suo splendore, durezza e dimensione il suo enorme cazzone circonciso. Anche io mi alzai e mi volsi verso di lui, prima con la mano ad accarezzandogli, le palle grosse e sode e poi allungai la mano all’asta del cazzo. Inutile dirvi la sorpresa… superavano i 20 cm, duro, dritto… un cazzo bellissimo. Lo sfioravo e lo guardavo con lussuria e avidità, pensando che da li a poco lo avrei avuto nella mia bocca e gola. Mohamed molto delicatamente mi prese per la testa e l’accompagno al suo cazzo… dicendomi: “Succhiamo amore…”. Io andavo molto lentamente come chi ha la sicurezza che il pesce era all’amo e non poteva sfuggirmi.

Cominciai a baciarlo e poi ad accarezzarlo con la lingua,

l’asta le palle e lentamente arrivai alla cappella, sentivo ansimare Mohamed il cazzo vibrava al tocco della mia lingua… Mi accarezzava la testa e mi sussurrava parole carine. Finalmente arrivai alla cappella la insalivai con la mia lingua e la presi tutta in bocca… “Ahaa si… che bello Luana, succhiami ti prego”. Cosa che cominciai a fare prima lentamente e poi più velocemente… un sali scendi da favola, da mille e una notte. Le sue mani delicatamente accarezzavano la mia testa e con una leggerissima pressione la spingeva giù. Segno evidente che voleva penetrarmi la bocca. Mi lasciai fare… come potevo non lasciarmi fare, da questo ragazzo algerino che mi prometteva una notte di fuoco e piacere?

Luana e ragazzo algerino, la mia bocca non si staccava dal suo cazzo,

gli avvolsi il braccio destro alla sua schiena e con un movimento gli massaggiavo la colonna vertebrale e la sua chiappa destra dura e setosa. Con l’altra gli avevo preso le palle r con una stretta molto delicata gli massaggiavo le palle, mentre il suo cazzo durissimo prendeva posto nella mia gola profonda. Sentivo la cappella che spingeva sulla mia glottide ma non riuscivo a prenderlo tutto. Le sue mani spingevano la mia testa giusto, questa volta. con più pressione e determinazione… mi sentivo soffocare ma era una dolce e intensa sensazione di piacere per entrambi. MI diceva: “Luana, sei fantastica… sii… siii… ahaaa… continua cosi ti prego…”

Spronata dal suo desiderio e dal suo piacere,

andavo su e giù con la bocca, mi sforzavo a prenderlo tutto e non ci riuscivo, questo mi dispiaceva… era troppo grosso per farli un “soffocone”, anche se lo desideravo… Ogni volta che scendevo giù con la bocca e la cappella arrivava a incunearsi nella mia gola, Mohamed, emetteva dei suoni di piacere: “Ahaaa… ahaaa… siii siiii… sei la mia ragazza… ti voglio tutta. Ora ti sborrerò tutto in bocca ma dopo voglio il tuo culetto, mentre con una mano sinistra mi aveva spostato il perizoma e bagnandosi un dito cercava di penetrarmi. Bagnava il dito e ritornava al mio buco che, intanto un po dilatato dal suo dito e saliva e dal mio desiderio si era bagnato tutto, Intanto mi scopava il culo con il suo dito forte e deciso.

Luana e ragazzo algerino, conoscendo gli arabi,

mi stavo meravigliando dalla sua resistenza… erano più di 2-3 minuti che lo succhiavo e in questo amplesso di scoperta reciproca i nostri corpi erano tesi al massimo. Io succhiavo… e massaggiavo le palle. lui con il dito mi scopava il buco. Ci cercavamo l’un l’altro con passione piacere. Il cazzo era durissimo e sentivo che Mohamed da li a poco mi avrebbe riempito la bocca del suo nettare… ero curioso di sentire il suo sapore… Nei miei rapporti orali al di la di tutto, amo gustare la sborra per sentire il sapore, il sapore di ognuno… ognuno ha un sapore diverso. Mohamed a questo punto con un movimento di bacino verso l’alto cercava di spingermelo il più possibile in gola.

Mi disse: “ Mi piace molto quando la mia cappella,

si restringe in fondo alla tua gola e tenta di farsi strada… sento che la tua gola me la stinge forte e mi da una bellissima sensazione…”. Il con il cazzo in gola, il suo dito che che mi scopava il culo… non potevo rispondergli a voce… ma gli facevo capire la mia partecipazione e il mio piacere, muovendo il culo e facilitargli la penetrazione. “Sii… siiii… bello… ahhh… ahaaa… Bello, Luana, sei meravigliosa… sto godendo molto… spero anche tu… sento la tua bocca vellutata e avvolgente… sento il tuo culo caldo e accogliente. Solita mossa di culo per acconsentire e fargli capire che anche per me quello che stavo facendo, gradivo e ci impiegavo tutta la mia passione e bravura nel succhiare e farmi scopare con il suo dito, alternando a sonore sculacciate.

Luana e ragazzo algerino, Mohamed si dimenava sulla poltrona,

il suo corpo passava da momenti di rilassamento a momenti di tensione e irrigidimento. I suoi colpi di bacino diventavano sempre più frequenti, come anche lo scoparmi il culo e tenermi ferma la testa sul cazzo che l’accompagnava su è giù. Stavo capendo che, ormai, era pronto a sborrare… io era pronta ad accogliere tutto quello che da quel meraviglioso cazzo mi avrebbe donato. “Dai Luana, dai che ci sono, bevi dal mio cazzo… ti prego…”. Il suo corpo si contorceva di piacere. Mentre con la mano gli reggevo le palle, spostai il mio pollice sulla sua uretra… volevo godere anche con il tatto del pollice il passaggio della sborra nella sua uretra è che poi arrivata alla cappella avrebbe eruttato nella mia gola.

“Si Amore, vai profonda che ci sono…”,

mi disse con una voce calda e passionale… era giunto il momento tanto atteso. Con la testa salivo e scendevo, per fargli sentire tutto il mio piacere e ricevere tutto il suo piacere. “Ecco che sborrò…” con il polpastrello del pollice sentii prima che l’uretra si gonfiava e poi sentii arrivarmi in gola la sua crema calda… flutti frequenti ripetuti, li percepivo al tatto del polpastrello del pollice e poi mi sentivo inondare la bocca. Comincio a parlare arabo, quindi non potevo capire quello che diceva, lo capivo dal contorcersi del suo corpo e dalla profondità del suo dito nel mio buco del culo… Senza esagerare, mandavo giù la sua sborra e continuava a fuoriuscire abbondante dalla sua cappella che minimamente pensai di staccarmi, lo volevo tutta… volevo fargli capire che stavo gradendo e neanche una goccia doveva fuoriuscire dalla mia bocca.

Luana e ragazzo algerino, i flutti di sperma cominciavano a rallentare,

ero stata brava a non disperderla e tenere sempre il suo cazzo in bocca. Avevo mandato giù parecchio, avevo la bocca impastata di sborra e cominciai a gustarla ed era di buon sapore, piano piano allento la sua presa sulla mia testa e ne approfittai a risalire per tenermi in bocca solo la sua cappella che continuavo a succhiare e passarci la mia lingua avida. Mohamed dopo alcune parole in arabo, molto eccitante, all’improvviso, mi prese di peso, mi giro verso di lui, mi fece sedere sulle sue gambe, mi giro verso di lui e comincio a baciarmi con molta foga e passione. La sua lingua roteava e scavava nella mia bocca, ancora intrisa del suo sperma… non potevo non sottostare alla sua voglia e al suo modo di dirmi grazie per la gran pompa che gli avevo praticato,

Ad un certo punto, con le sue forti mani mi afferrò la testa,

mi all’allontano fino al punto di guardarci negli occhi e mi disse; “Grazie Luana, sei stata favolosa, sei stata la cosa più bella che mi è capitato da quando sto in Italia. Si mi è capitata qualche scopata con qualche donna… ma non mi ha fatto godere come te”. Sei bellissima…” Mi attirò di nuovo a se e mi abbraccio forte, un abbraccio possente e forte, quasi a farmi male. Gli dissi: “Mohamed grazie al destino che ci siamo incontrati e ti dico che sei un bellissimo ragazzo, sessualmente ineccepibile, passionalmente amorevole e forte. Anche tu sei stato qualcosa di bello e che stasera non mi sarei per niente aspettato”. “Si, è il destino che ci ha fatto incontrare e il destino ci godremo a lungo,

Luana e ragazzo algerino, continuò: “Sei stata grande…

mi hai fatto godere molto… Grazie ancora…”. Poi con un’area piacevolmente minacciosa mi disse: “Guarda, non è mica finita qui… voglio anche il tuo culetto stretto che finora ha gustato solo il mio dito… come minimo voglio sborrare ancora due volte… non possiamo far finire la serata cosi… dobbiamo godere tutta la notte”. Non potevo non acconsentire, gli diedi un bacio a stampo sulla bocca e gli dissi: “Scoperemo tutta la notte e tutte le volte che vuoi… voglio essere tua e tu devi essere mio”. Con gli occhi che gli brillavano e un sorriso sfavillante mi disse: “ Si amore, ora facciamo una pausa, ci fumiamo una sigarette e subito dopo ricominciamo”. Era quasi buio, risposi di si, proposi di scendere dalla macchina, cosa che facemmo.

Mohamed apri la portiera di destra,

contemporaneamente l’aprii anche io, scesi, passai davanti alla macchina e andai dalla sua parte. Appena lo raggiunsi, mi abbraccio e riprese a baciarmi, sentivo ancora il suo cazzo duro sul mio addome, visto che ero più bassa di lui. Mi chiese se mi era piaciuto e se mi piaceva la sua sborra. Gli risposi che mi era piaciuto tutto, mi piaceva molto lui, il suo modo di fare, amorevole e passionale, forte e deciso, dominante e dolce… la tua sborra, gli disse scherzando, ne è valsa una cena iperproteica, soprattutto la sua abbondanza di sborra e prendendogli il cazzo in mano, semi duro, l’abbondanza del suo cazzo. Mi abbraccio e con entrambi le mani mi afferrò i glutei mi massaggio e li divarico, Dicendomi: “Ora fumiamo che dopo tocca a lui…”

Luana e ragazzo algerino, mi offri una Malboro,

che gentilmente rifiutai dicendogli che per me era troppo forte, preferivo una Multifilter, più leggera e che ero abituata a fumare quel tipo di sigaretta. Lui già aveva accesa la sua, i tempo di mettermi la sigaretta in bocca, mi offri da accendere e cominciammo a fumare… Parlammo del più e del meno, gli chiesi da quanti anni era in Italia, mi risposi che erano 4 anni che viveva in Italia e che per fortuna aveva trovato subito lavoro in una ditta di edilizia. Guadagnava bene e che per l’anno prossimo voleva trascorrere le ferie ad Algeri, abitava in un quartiere periferico, voleva vedere la sua famiglia. Non aveva più visto dopo la sua partenza e che gli mancavano i genitori, sorelle e fratelli tutti più piccoli di lui e anche i suoi amici. Gli dissi che era giusto tornare in vacanza al proprio paese e godere dei suoi affetti.

Finimmo di fumare… mi abbraccio forte,

comincio a baciarmi ancora, la forza delle sue braccia intorno alla mia vita, mi davano dolcezza e sicurezza. Ricambiavo con piacere al suo desiderio di avermi sua ma soprattutto egoisticamente parlando, godeva di un favoloso ragazzo che non si esprimeva sessualmente per il suo solo piacere… stile botta e via… mi dimostrava dolcezza, affetto, forza sessuale. Mi disse: “Scusami se prima ho sborrato quasi subito… ma ero stracarico e poi noi arabi siamo fatti così, siamo caldi e la prima dura poco… ti prometto che le prossime voglio farti godere come non ha mai goduto in vita tua… voglio farmi ricordare… dovrai ricordarmi per tutta la vita di Mohamed l’algerino.

Luana e ragazzo algerino, nel frattempo aprì,

la portiera posteriore della macchina, mi invitò ad entrare… si stese per lungo, lo seguii e lo abbracciai con calore e passione. Cominciammo a baciarci follemente, con passione e trasporto, il mio addome era appoggiato sul suo cazzo, Ad un certo punto si mise di taglio, si abbasso i pantaloni della tuta ed espose tutto il suoi avere. Mi teneva il braccio sinistro intorno alla vita, per non farmi cascare dalla poltrona, mi stringeva e continuavamo a baciarci. Io avevo il braccio e la mano sinistra libera, quindi cominciai a “smucinargli” il cazzo e le palle e lui con la mano cominciò a massaggiarmi il sedere e con le dita mi allargava i glutei e con il solito dito cercava di introdurlo nel mio buchetto, finora ancora vergine del suo cazzo.

Mohamed al solo massaggio della mia mano,

si eccito e il suo cazzo divenne di nuovo duro e si dimenava forsennatamente. Le nostre mani libere si incrociarono sul suo cazzo e che con una certa determinazione infilo tra le mie cosce e cominciò a praticarmi un petting. Naturalmente strinsi le cosce per sentirlo di più. Una gran bella sensazione sentire il suoi cazzo che entrava e usciva e con la mano libera che mi rimaneva la portai al mio sedere e mi gustavo al tatto la grossa cappella. Continuavamo a baciarci e Mohamed con l’altro braccio mi avvolse in una stretta forte e mi diceva: “Amore ti voglia, ti voglio tutta per me stanotte, voglio farti godere… voglio darti il mio gran cazzo arabo… voglio mettertelo tutto nel culo… per godere insieme”.

Luana e ragazzo algerino, il suo modo di fare, le sue parole,

confesso, mi avevano eccitato moltissimo… mi trasmetteva tutto il suo calore e passione… mi desiderava. Mi faceva capire con il corpo e le parole che gli piacevo e che voleva scoparmi bene e alla grande. Era consapevole che a me piacevano gli arabi e era consapevole che le sue capacità amatoriali potevano soddisfarmi appieno. Si stava consumando qualcosa che a entrambi piaceva: a me gli arabi e a lui una travestiva “bella” che era in grado di soddisfarlo. Un incontro fortuito che già alla prima sborrata aveva dato i suoi frutti… e che frutti! L’incontro stava proseguendo e prometteva molto bene. “Amore, voglio scoparti proprio bene… dobbiamo godere tanto e il più possibile.

Sentivo il suo cazzo durissimo e mi pratica il petting con forza.

Io stringevo le cosce per sentire di più la sua durezza e avvolgerlo per fargli sentire come se fosse stata una penetrazione. Io dalla posizione di taglio, cercai piano piano di salire su di lui e mentre mi spostavo, Mohamad si girò anche lui… praticamente lo stavo cavalcando. Feci in modo che il suo cazzo dritto, appoggiato sul suo addome si posizionava precisamente tra i miei glutei. Lentamente mi muovevo avanti e indietro, facendo scivolare il cazzo tra i miei glutei e il buco del culo, veniva massaggiato e accarezzato. Il mio buco del culo era in fiamme e suppongo che anche il suo cazzo. Gli dissi: “Mohamed ti voglio… ti voglio tutto! Come risposta: “Sei meravigliosa Luana,,, ti voglio tanto anche io!”.

Luana e ragazzo algerino, eravamo arrivati ad un punto molto caldo…

eccitati… passionali… Avevo il suo cazzo in mezzo ai glutei e mi muovevo con il sedere, su di lui, avanti e indietro per massaggiargli il cazzo. Io non resistevo più, lo volevo in culo, il suo cazzo era durissimo e sfregandosi tra i miei glutei era molto eccitato e caldo. Gli dissi: “Mohamed non ti resisto più ti voglio dentro… voglio che mi scopi il culo…”. “Si… Luana anche io ti voglio, ho il cazzo che mi sta scoppiando… ti voglio inculare… inculare forte come piace ad un algerino… voglio godere e farti godere”. “Si amore…” gli dissi. Gli dissi anche che mi eccitava il fatto di essere scopata forte ma che all’inizio doveva essere dolce e lento. “Si tesoro, come vuoi tu… ma poi voglio dominarti come una femmina…”.

Seduta stante, presi lubrificante e preservativo dalla borsetta,

l’appoggiai sul cruscotto posteriore della macchina. Presi una buona dose di lubrificante e lo portati al buco del culo, e con un dito umido l’ho infilai al buco e lubrificare anche anche le pareti dell’ano. Giocai, poi con uno e due dita nel culo per massaggiarlo e rilassarlo e renderlo più disponibile a ricevere il grosso cazzo di Mohamed. Terminata l’operazione mi spostai all’indietro e cominciai a succhiare il cazzo, mentre lui mi accompagnava con le mani e mi massaggiava la testa. “Luana sei dolcissima, sei una donna, dolcissima e brava di lingua e bocca, ma ora voglio vedere se sei brava anche di culo, voglio dartelo tutto… e prendermelo tutto e voglio vederti godere come una troia in calore”.

Luana e ragazzo algerino, parole che accesero la mia fantasia e la mia libido…

non vedevo l’ora di cavalcarlo e farmi scopare. Gli lubrificai il cazzo con la saliva, poi gli misi il preservativo e lubrificandolo. Poi mi spostai in avanti portando il mio culo all’altezza del cazzo, mi adagiai sopra mentre con le mani gli massaggiavo il petto e con le dita gli stringevo i capezzoli che erano turgidi, segno che anche lui era eccitatissimo e che gli piaceva. Di sorpresa mi disse: “Si accarezzami e strizzami i capezzoli che mi piace molto. Lo assecondai per un po’ ma avevo tanta voglia di prendermelo in culo, farmi scopare… fremevo di piacere fisico e mentale sapere che da li a poco lo avrei avuto tutto nel mio culo. Da li a poco ci saremmo scopati e Mohamed avrebbe di nuovo riversato la sua sborra nel mio culo, anche se nel preservativo.

Smisi di massaggiargli i pettorali e i capezzoli,

mi portai in ginocchio, per allontanare e innalzare il culo e con una mano afferrai il cazzo e lo puntai al buco del mio culo. Gli dissi: “Amore, fammi fare a me finché il cazzo non è entrato tutto, poi, ti lascio fare a te.”. “Si amore, facciamo come dici tu, piano piano per non farti troppo male e poi facciamo bene come piace a me e conduco io la scopata”. Ok, gli dissi e contemporaneamente facevo in modo che la cappella, alloggiasse all’imbocco del mio buco del culo. Feci molta fatica e sentii abbastanza dolore per fare entrare la cappella, un mix di dolore e piacere che piace tanto a noi travestite… non c’è piacere senza dolore e più è grande il dolore più è immenso e infinito il piacere.

Luana e ragazzo algerino, l’attesa del piacere è il vero piacere,

attendevo questo momento da quando ho dato il passaggio a Mohamed, si il piacere c’era già stato con la pompa che gli ho fatto. Per me il piacere sono i preliminari, succhiare ma soprattutto scopare, farmi scopare… prenderlo in culo. In quel momento stavo iniziando… avevo già la sua cappella, alloggiata nel buco del culo e questo già era l’inizio di una buona e bella scopata. Dico l’inizio perché, l’attesa di prenderlo dentro è piacere ma tenrlo in culo è il vero piacere. Teoria personale, o il mio modo di procurarmi e procurare piacere… più o meno è comune a tutti. Scopare è il vero piacere per me, sentirsi posseduta e ferita dentro da un grosso fendente (cazzo) che procura dolore e nello stesso momento piacere. Comunque la mia scopata stava per iniziare ed ero curiosa dal modo di scopare di Mohamed.

Mentre pensavo tutto questo, mi davo da fare,

come anche Mohamed… che allungando le braccia mi accarezzava il sedere e il seno (finto ma sembrava reale perché il reggiseno non era riempito di indumenti ma da seni si silicone) e al tatto era difficile accorgersi. Mi disse: “Luana sei bellissima, meravigliosa e molto eccitante… voglio che questa notte la ricorderemo per tutta la vita… per me lo sarà…”. Risposi che anche per me sarebbe stato indimenticabile, tendo a ricordare e rendere indimenticabile le cose belle. Mohamed lo era. Giovane, magro, arabo, muscoloso ma non troppo, peloso solo al punto giusto, bello, passionale, simpatico… e non per ultimo un gran bel cazzone circonciso arabo. Tutte cose che mi piacciono e cerco.

Luana e ragazzo algerino, la cappella del cazzo di Mohamed,

era all’imbocco del mio culo, non mi muovevo, non si muoveva. Era una situazione di stasi, per far abituare i muscoli del mio ano alla presenza estranea. I muscoli dell’anno hanno due tipi di muscoli chiamati antagonisti: una fascia tende a stringere e una fascia tende ad allargare e dipende dalla forza che spinge da dove proviene. In questo caso dall’esterno, e quindi la cappella aveva superato la fascia esterna ed era incuneata tra i muscoli esterni ed interni. Era chiusa come in un’ampolla e quest’ultima era piena. La cappella era leggermente più larga dell’asta, quindi nell’atto di entrare aveva generato una forza spingente che mi aveva procurato un discreto dolore ma non eccessivo. Avevo lubrificato bene l’ano e l’avevo massaggiato, prima, con un dito e poi con due per prepararlo alla penetrazione completa.

Il desiderio di proseguire era molto forte,

il mio corpo fremeva e vibrava di passione, cosi anche quello di Mohamed, che nel frattempo cli massaggiavo il petto e i capezzoli. Era ora, gli dissi: “Mohamed, io sono pronta e tu…” mi rispose: “Prontissimo amore mio… fai tu e poi si vedrà…”. Siglata l’intesa, mi prese per i fianchi delicatamente senza spingere in giù. Io cominciai a ruotare il bacino per fare in modo che il cazzo scivolasse dentro di me. Un modo di dire scivolare, perché prima che entrasse di sforzi e movimenti ce ne sarebbero voluti ancora per un po. La cappella doveva superare la seconda fascia di muscoli e questo passaggio sarebbe stato più doloroso, come più doloroso sarebbe stato l’ingresso dell’asta prima di sedermi sul suo pube.

Luana e ragazzo algerino, roteavo il culo e con gran fatica,

la cappella si spinse in dentro superando i muscoli dell’anello costrittore: quasi dovetti gridare per questo proseguimento… Ahaaa, Ahahhh, Ahiaaa mentre le mani di Mohamed mi tenevano i fianchi alternando a massaggi ai glutei. Sentivo che la cappella era tutta dentro e la percepivo con dolore e piacere, ci massaggiavamo con le mani reciprocamente. Era una sensazione fenomenale: i nostri muscoli erano tesi, la voglia era liquida, perché da parte di entrambi volevamo proseguire. Cosa che feci, scendendo dolcemente verso il basso, mentre sentivo sulle pareti dell’ano l’asta durissima che si faceva strada dentro di me. Anche Mohamed ne stava godendo anche se ero io che conducevo il gioco.

Tra roteare il culo, spingermi giù,

a questo punto con l’aiuto delle sue mani, eravamo a metà… Mohamed, tra qualche parola in arabo e d’italiano gemeva e mi diceva: “Si amore ti voglio, sei proprio stretta, come piace a me… mhmmm…. Mhmmm… siiii shiiii… amore sei mia”. Spingevo all’indietro e roteavo il culo in modo che dolcemente il cazzo si faceva strada dentro di me. Stringevi i denti dal dolore ma i mio corpo fremeva di piacere, mentre quasi gli massacravo il torace con le mie mani quasi a volergli trasmettere il dolore che provato. I suoi capezzoli erano turgidi mi divertivo a massaggiarli con le dita e a pizzicarli. Alle mie strette di capezzoli lui mugolava e gemeva, mentre con le mani delicatamente mi spingeva giù. Era quasi tutto dentro: io gemevo dal dolore e piacere.

Luana e ragazzo algerino, c’eravamo quasi i miei glutei sfioravano,

le sue cosce e pube nell’atto di salire e scendere… mi feci coraggio e diedi una ultima spinta in giù. I miei glutei si appoggiarono sule sue cosce e pube… era entrato tutto. Lo sentivo dal fatto che non c’era più spazio d’azione e soprattutto mi sentivo il culo pieno e la cappella che era arrivato in alto e mi toccava e mi spingeva sulla parete del colon. Questo mi generava una bella sensazione e contemporaneamente dolore al contatto. Mi sentivo una regina seduta sul suo trono… Interruppe i miei pensieri e le mie sensazione, le parole di Mohamed: “sei stata bravissima… sei fantastica… mi sento il cazzo avvolto e percepisco caldo, molto caldo. Tutto questo è straordinario… mi stai dando delle sensazioni mai percepite finora… Grrazie Luana. Grazie amore mio…”.

Per alcuni attimi ci godevamo della posizione di questa stasi,

dalle carezze delle nostre mani che ci massaggiavamo e ci accarezzavamo i nostri corpi. Ad un certo punto le sue mani si staccarono dai glutei li porto alla schiena e spingendomi in giù fece in modo che potevamo baciarci. Un bacio carico di passione… alternativamente gli leccavo le orecchie, i lobi, gli mettevo la lingua nel padiglione auricolare o gli leccavo il collo fino a fargli percepire il calore del mio respiro. Altrettanto faceva lui… ci dicevamo parole dolci e mugolavamo nelle nostre orecchie… nonostante il caldo, i nostri respiri erano altrettanto. Mentre eravamo presi, con molta passione, in questa fusione di corpi, respiri… Mohamed cominciò a muoversi sotto di me, con il bacino andava su e giù spingendomi il cazzo dentro.

Luana e ragazzo algerino: Il mio felice ano,

cominciava a sentire i colpi che mi infliggeva e godevo di questo inizio di scopata, anche se io cavalcandolo potevo gestire il tutto, mentre lui passivamente tentava di scoparmi. “Luana ti voglio… ti voglio a modo mio…”, si amore gli risposi, anche io ti voglio forte e con dolce violenza… voglio che mi scopi come piace a te… sono pronta a riceverti”. Mi alzai lentamente e feci i modo che il cazzo mi uscisse dal culo, per poter dare spazio a lui… al mio torello arabo. Mi staccai del tutto, scesi dalla macchina, cosa che fece anche lui e ci spostammo in piedi davanti allo sportello della macchina aperta. Cominciammo ancora a baciarci e accarezzare i nostri corpi, ormai al massimo della tensione e del piacere sessuale.

Mentre mi baciava, con il movimento delle sue mani,

mi girò all’incontrario, posiziono il cazzo tra le mie coscia e con una mano mi spinge per farmi assumere la posizione a 90 gradi. Di conseguenza rimasi con le gambe e il culo all’esterno della macchina e la testa e il torace all’interno della macchina. Era arrivato il momento della grande scopata araba, ero pronta, molto pronta ma con un pizzico di titubanza che sfiorava la paura di sentire tanto male.. Mohamed era dietro di me, con una mano appoggiata al collo e chi mi spingeva la testa sulla poltrona della macchina. Fece in modo di inarcarmi la schiena e fare in modo che il mio buco del culo era all’altezza del suo cazzo. “Brava amore mio… si cosi ti voglio… pronta a ricevermi…”. Si amore gli dissi, sono tua.

Luana e ragazzo algerino, Mohamed, mi prese per i fianchi,

per tenermi ferma, mentre il suo cazzo sfilato da mezzo alle gambe, lo posizionò in mezzo ai mie glutei mimando di scoparmi. Mentre con le mani mi sculacciava… i suoi schiaffi sul culo erano musica per le nostre orecchie…splaf, splaf, spalf… Andò avanti per un po a sculacciarmi, forse gli piaceva, come piaceva anche a me, Forse per stabilire il codice di comando e di dominanza su di me. Mi piaceva molto questo gioco di dominanza e sottomissione… in fondo, penso, che una scopata è un atto di dominanza tra chi ha un cazzo per dominare e ferire e chi ha un culo per essere dominata e ferire. In fondo una scopata è un oltraggio tra chi può oltraggiare e chi è atta a essere oltraggiata… un cazzo che entra in un buco. Da questo atto scaturirà potenza e sottomissione tra chi penetra e chi è penetrato.

Mohamed predispose tutte le condizioni ed espresse chiaramente,

la sua dominanza: schiaffi, posizione… Allento lo sculacciamento fino a smettere mi afferro ancora per fianchi, questa volta con potenza e forza, continuando a salire e scendere con il suo cazzo turgido tra i miei glutei. In quel momento mi trovavo in una bellissima situazione ma confesso che avrei voluto avere la testa staccata dal corpo pere guardare il movimento del suo bacino, i muscoli delle gambe, il movimento della sua schiena… L’armonia dei movimenti del suo corpo su di me… avrei voluto vedere il tutto per godere anche con gli occhi. Godo molto anche con gli occhi e le orecchie… non a caso la mia camera da letto, oltre ad avere specchi sulle porte dell’armadio, ho specchi sul comò, e un grande specchio lateralmente al letto. Perché oltre ad essere scopata mi piace anche guardare i movimenti del corpo di chi mi sta scopando.

Luana e ragazzo algerino, a parte la parentesi sugli specchi,

il godimento anche degli occhi… sentivo le mani di Mohamed che mi afferravano i fianchi , come una morsa… mi sentivo bene, stavo molto bene in attesa di essere scopata. In quella posizione a malapena riusciva con le mie mani ad arrivare alle cosce e ai muscoli… erano duri e tesi, godevo anche di questo tatto con le mie mani. Mohamed mi lascia libera dalla morsa di una mano, si allontana leggermente da me e con l’altra lo sentivo trafficare con il suo cazzo. Mi punta la cappella sull’ano e cominciò a penetrarmi, talmente era la voglia di averlo, l’ano già dilatato e rilassato dalla scopata precedente, il cazzo si fece breccia con dolcezza dentro di me. Lo ricevetti con grazia e accoglienza finché i movimenti di Mohamed era lenti e dolci… arrivato fino in fondo, esclamo: “Amore sei mia”.

Aggiunse altre parole in arabo, che logicamente non capivo

ma dal tono sembravano da maschio dominante… quasi a dirmi, ora comincia l’avventura… o meglio ora si che si scopa. Il ritmo della scopata prese la piega giusta… forte e frequente… mi sentivo il cazzo in culo in tutta la sua potenza e vigore. Ad ogni colpo sferrato, per forza di spinta e quasi per proteggermi e attutire i colpi, mi spingevo in avanti e dalla mia bocca usciva: ahaaaa, ahiaaa ahaaa. Ogni colpo sferrato, ahiaa, ahiaa, ahiaa… Mohamed mi diceva: “Brava… brava… cosi ti voglio… sei la mia bella donna che voglio scopare… voglio godere e farti godere. Voglio riempirti e spaccare il culo con il mio cazzo…” Siii… siii… ahaaaa, ahiaaa, si cosi ti voglio… dammelo tutto e bene.

Luana e ragazzo algerino: in effetti si stava dimostrando,

quello che era: un ragazzo dominante e con tanta voglia di scopare. Se non avesse incontrato me cosa avrebbe fatto? Una mega sega? Una scopata con un’amica o fidanzata? Io se non avessi incontrato lui cosa avrei fatto? Certo non un ditalino… sulla Nettunense che porta a Torvajanica è facile incontrare ragazzi che ci stanno, quindi se non era Mohamed sarebbe stato un altro! L’importante è incontrare godere… scopare… darsi con piacere e passione. I colpi di affondo erano violenti, ritmati e ad ogni colpo mi spingevo in avanti per forza d’inerzia. Mi teneva per i fianchi e scopava come se non avesse mai scopato in vita sua… o forse è il suo modo di scopare… Bel modo di scopare, lui godeva e io altrettanto accogliendo questo meraviglioso ragazzo dentro di me.

A furia di colpi e spinte, mi ero spostata di parecchio in avanti,

Mohamed un paio di volte mi prese di peso e tirò indietro per meglio scopare… La scopata era troppo frenetica e forte per riuscire a stare ferma. Visto l’andazzo, mi tiro all’indietro per l’ultima volta e poi mi disse: “Cambiamo posizione, perché cosi mi sfuggi… stenditi sulla poltrona e io ti vengo sopra…”. Manovra piuttosto semplice, non mi tolse il cazzo dal culo e alla fine io mi ritrovai per lungo sulla poltrona della macchine e lui sopra di me. Anche questa posizione era altrettanto eccitante e poteva scoparmi con forza e senza la paura di sfuggirli. Solo che sotto la furia dei suoi colpi quasi battevo la testa allo sportello della macchina.

Luana e ragazzo algerino, era troppo focoso, dominante, violento…

non è che a me dispiaceva, anzi adoravo il suo modo di scoparmi. Nella posizione in cui mi trovavo ora, riuscivo con le mani ad arrivare a massaggiargli i glutei e accompagnarlo nei suoi movimenti. Due glutei tondi, sodi, muscolosi, avrei voluto uno specchio dietro per gustarmi il suo culo peloso. “Amore ti piace… stai bene…” mi disse e non potevo non dirgli che mi piaceva il tutto e il suo modo di scoparmi. “Certo amore, mi fa piacere che ti piaccio e che stai trattando molto bene il mio cazzo… ti sento il culo bollente…”. In effetti a furia di scopare, l’attrito del cazzo con il mio culo, anche se separato da un preservativo, riscaldava tutto, oltre al fatto che, comunque in culo esiste una temperatura corporea superiore a quella esterna.

Mohamed scopandomi si accorse che comunque,

ogni tanto batteva la testa sullo sportello della macchina e allora porto la mano destra sulla mia testa per attutire i colpi e cercando di non farmi male. Si era preoccupato della mia testa, ma dal modo di scopare non si preoccupava per niente del male che mi procurava al culo, ma questo è normale. Mi sentivo protetta e amata mentre mi scopava, perché lo faceva con dolcezza e forza e io godevo oltre che con il cazzo in culo anche per il fatto che lo sentivo che lo faceva con passione e desiderio. Io per farlo scopare meglio e anche per farmi scopare meglio, mi inarcai con la schiena e spinsi il culo, come si suol dire, a ponte, in modo da sentirlo meglio e permettergli un gioco maggiore nei movimenti e andare più in profondità.

Luana e ragazzo algerino. Mohamed era un turbine di passione.

Mi baciava il collo, mi dava qualche sculacciata, la cosa più bella era che a volte rallentava nello scopare, arriva quasi a tirarlo tutto fuori e subito dopo, prendeva il suo cazzo e lo appoggiava sul buco, oramai aperto e riprendeva. A volte accelerava e e mi faceva sentire i colpi fino al fondo al culo e non potevo che gemere: ahahhhh, ahiaaaa siiii, daiiii, mmmm. Anche lui gemeva e godeva: quando dava il colpo di affondo i nostri ahahhh era unisoni. Ogni tanto, mi chiedeva: “Va tutto bene amore… ti piace amore… lo senti tutto in culo amore… vogliamo godere vero amore… Io logicamente stavo godendo veramente, perché il dolore si era attutito, il mio ano ormai era una figa molto accogliente.

La passione e il desiderio di Mohamed, si percepiva nelle parole,

nel corpo e nella tensione dei suoi muscoli e sopratutto nel muscolo sessuale. Aveva iniziato la fase di martellamento forte e frequente, il suo respiro era forte e anche i suoi gemiti, Colpi secchio e fondo, sentivo anche il suo cazzo più turgido e questo mi dava un po’ di male misto a tanto piacere. Io godo mentalmente quando un maschio mi scopa così: quando ci mette, corpo, anima, forza passione e desiderio. Subivo piacevolmente questo maschione che mi dava tanto piacere. Quando più aumentava il ritmo nello scopare, il respiro affannoso, i gemiti forti ed eloquenti, capii ci stavamo quasi. Erano più di 10 minuti che mi scopava, si è vero che la seconda è più duratura ma il modo era troppo appassionato… quindi si li a poco avrebbe sborrato, con sommo piacere da parte di entrambi.

Luana e ragazzo algerino, stare sotto a Mohamed,

già era un piacere di per sé, metti anche che mi stava scopando come un forsennato arrapato: il piacere era triplicato. “Amore sono carico… sei bravissima… voglio riempirti il culo di crema… voglio svuotarmi tanto… voglio che mi godi… voglio che ci godiamo… ti piace il mio cazzo… ti sto scopando bene… dimmelo, dimmelo cosi godo di più…”. Gli dissi si Mohamed mi stai scopando proprio bene sento il tuo cazzo che mi penetra tutta, il tuo cazzo che mi colpisce proprio bene. Non mi fece finire di parlare che mi fece il “la rotella dentro”, penso che molti lo sanno ma per chi non lo sa, mi spiego. Io con il culo a ponte, il cazzo tutto dentro e lui che con un movimento rotatorio del bacino faceva in modo che la l’asta cappella mi roteava dentro. Ahaaa che bello, lo dico anche ora che lo ricordo e lo scrivo e che mi sono eccitata solo al pensiero.

Mi disse nel frattempo: “Ti piace cosi amore…”,

gli risposi è meraviglioso. Finita la “rotella”, probabilmente l’ha fatto perché piaceva anche a lui o sapeva che piace a chi lo prende in culo o anche fatta in figa per una donna è sublime. Sicuramente già l’aveva fatta e sapeva che questa manovra rotatoria massaggiava tutto l’interno e nello stesso momento si percepiva dolore alle pareti dell’ano perché la durezza del cazzo che infligge un allargamento maggiore del buco del culo. Sentirsi poi il cazzo che ti accarezza le pareti dell’intestino e le massaggia…. Mhmmmm… Provatela, se non vi hanno mai fatto, gay o donna che sei…vi garantisco la bontà e piacere stellare.

Luana e ragazzo algerino: Dicevo finita la rotella…

comincio un martellamento ritmico e frequente… lo tirava fuori senza far riuscire la cappella e poi lo affondava con tutta la forza che aveva. I minuti passavano e nonostante tutto resisteva. Gemeva e parlava in arabo… ma dal tutto capii che stava al culmine appuntai meglio il culo per ricevermelo tutto. “Luana, preparati che sto per riempirti il culo…”. Si amore, sono pronta sei tutto mio e io sotto tutta tua. “Si è vero mi disse…”. Mi sentivo nel culo un ragazzo imbizzarrito con il suo grosso cazzo che me lo riempiva tutto e in più tutto il suo peso e le spinte sul culo come se lo volesse fa entrare di più. Momenti di puro piacere!. “Si… ecco… ahaaa…”. Da ora in poi parlo sempre in arabo, quindi, non so cosa mi disse ma posso dirvi quello che succedeva. Mi tolse la mano destra che aveva frapposto tra la testa e lo sportello per non farmi far male mentre mi scopava, appoggio entrambe le braccia sulla poltrona, punto meglio le ginocchia.

Si posiziono nella maniera meglio per lui,

io leggermente mi inarcai di più e spinsi il culo in su. Inizio un martellamento ritmico e pressante, frequente e profondo… il suo respiro si fece anch’esso frequente e pesante le sue parole in arabo era armonia per le mie orecchie. Sensazioni difficile da descrivere… anche il mio culo stava al culmine… lo riceveva con dolore e piacere. Sempre continuando a parlare in arabo, mi colpiva con forza e ritmo, respirava rumorosamente e io sotto di lui godevo al massimo. Ad un certo punto mi disse: “Cazzo… cazzo… eccomi, eccolo…”, La mia mano destra era tra il mio buco del culo e il cazzo che entrava e usciva forsennatamente, sentivo i muscoli del suo pube duri e tesi. Ad un cerco punto sentivo i flutti di sborra che superavano le pareti dell’ano.

Luana e ragazzo algerino: Mohamed stava sborrando,

sentivo un cazzo durissimo e riuscivo a percepire la sborra che si accumulava nel preservativo. “Amore… amore… amore…” esclamava con voce rauca e da maschio. Lo ricevetti tutto nel culo fino al punto che dopo vari flutti di sborra e ogni schizzata era felicità e piacere. La mia mano era li tra il mio culo e il suo cazzo e le palle ci sbattevano sopra. Alla fine quasi un grido di soddisfazione e spossatezza, i colpi diventavano meno frequenti ma non per questo meno forti e a fondo. Godemmo nello stesso momento. I nostri corpi si irrigidirono… eravamo arrivati all’estasi del piacere. Tutto tacque… e i nostri corpi e le nostre menti soddisfatte e gratificati, lentamente si accasciarono l’uno sull’altro. I nostri corpi sudati rimasero fermi ed estasiati, svuotati e saturi di piacere.

Non so quanto tempo rimanemmo così,

fermi immobili spossati dalla fatica e dal piacere: che dolce fatica! Ogni tanto Mohamed dava qualche affondo, intanto le braccia dalla pozione di appoggio sulla poltrona, li intrufolò sotto le mie ascelle e mi stringeva forte… quasi la paura di perdermi e terminare il tutto. Di tutto peso su di me si rilassava mentre mi baciavo il collo e mi respirava nell’orecchio. Emozione… senza limiti! Dentro di me pensavo e ripensavo alla serata, alla bella serata, alla bella pompa, alla bellissima scopata e che non mi sarei aspettato tanta passione, desiderio, forza e dominazione. Lui in silenzio, pensava anche lui e avrei dato chi sa cosa per stare nel suo pensiero. Alla fine conclusi che forse quando ci saremmo ricomposti mi avrebbe detto sicuramente qualcosa.

Luana e ragazzo algerino: I minuti passavano,

i corpi riprendevano vigore e senso della realtà. Piano piano senza dirmi niente Mohamed sfilò il cazzo dal mio culo, quasi barzotto, Io mi girai, gli sfilai il preservativo e non potevo non notare il peso, quindi la quantità di sborra che conteneva. Presi dei fazzoletti imbevuti e gli pulii il cazzo bene bene e riposi il tutto in un sacchetto. A quel punto mi disse: “Grazie Luana… sei fantastica e come si dice in Italia, mi ha fatto godere come un porco, grazie ancora. Mi chiedevo se anche tu hai goduto come una porca…” Risposi, si Mohamed sei stato una gran bella sorpresa, . Ho goduto in tutto, di mente, di culo e di figa (ah dimenticavo anche io quasi di nascosto di lui mi ero infilato un preservativo). Mi ripulii anche io, nel frattempo scese dalla macchina e subito dopo uscii anche io.

Ci ritrovammo in piedi vicini alla macchina,

mi offri una sigaretta e parlammo del più e del meno. Pensando che la serata era finita gli chiesi se voleva scambiarci il numero di telefono per tenerci in contatto, “Certo che si, ti ho trovata e non voglio perderti, magari ci vediamo nei fine settimana, perché lavoro”. Ci scambiammo il numero di telefono. Poi mi chiese ancora: “Tu puoi ospitare?” gli risposi si si. “Sai io lavoro ad Albano Laziale, il sabato non lavoro e potremmo vederci di Venerdi o nel fine settimana in base alla nostra disponibilità… Tu dove abiti?” Siamo vicini, io abito da sola ad Ariccia e quando vuoi ci sentiamo e possiamo vederci a casa mia. “Possiamo sentirci anche se non ci dobbiamo vedere, anche per un saluto e poi se c’è disponibilità possiamo vederci a casa tua”. Ottimo risposi.

Luana e ragazzo algerino: Gli chiesi, ancora,

se gli ero piaciuta e se era rimasto contento? “Più che contento, contentissimo, non so se l’hai capito tu mi piaci moltissimo e voglio ancora rivederti”. Mi fa molto piacere, gli risposi. Avevamo finito di fumare e pensavo che l’avrei accompagnato nelle vicinanza di casa sua e forse ci saremmo visti il sabato prossimo. Invece mi abbracciò e comincio a baciarmi, con la sua solita passione e con le sue forte braccia, mi abbracciava. Mentre mi abbracciava, la mano destra mi massaggiava il culo e a volte con entrambi le mani. Io rispondevo al suo desiderio con altrettanta passione e trasporto. Sentivo il suo cazzo sul mia addome e sentivo movimento di rigonfiamento e durezza. Con la mano destra mio spostò il perizoma e cerco di infilarmi un dito in culo e ci riusci… il mio ano era ben dilatato e ancora umido dalla scopata precedente.

“Bello, che bel culo che hai… il tuo buchetto,

è stato bravissimo a prendermi il cazzo… lo rivoglio ancora… che ne dici…”. Annuii con la testa perché dovevo dire di no, era verso l’una e d’estate non è tardi… poi all’aria aperta si stava benissimo… perché rinunciare ad un’altra megagalattica scopata? “Stavolta scopiamo fuori la macchina, prima in macchina un caldo e una sudata…” Nel frattempo ci spostammo dietro la macchina e riprendemmo a baciarci. All’improvviso smise di baciarmi e delicatamente mi giro e mi fece piegare a 90 gradi sul cofano posteriore della macchina. Mi prese per i fianchi e cominciò a mimare una scopata, poi si stacco, si piego su se stesso e porto il viso all’altezza del mio culo e comincio a baciarmi i glutei. Baci a stampo e quasi dei succhiotti, poi con le sue mani i allargo i glutei e cominciò a baciarmi all’interno… che dolce.

Luana e ragazzo algerino: Con mia somma sorpresa comincio,

anche a leccarmi l’interno gluteo, con la sua lingua saliva e scendeva per tutto il canale che divide i glutei. Sorpresa ma mio stavo godendo la leccata di culo. Mohamed si era rivelato anche un ottimo linguista… ogni tanto si staccava e mi infilava un dito in culo, avevo il culo caldo, insalivato e infine due e poi tre… Un piacere enorme giocare ancora dopo una scopata… andò ancora avanti… tolse le dite e ci infilò la lingua. Era la prima volta che un ragazzo arabo mi faceva una cosa del genere e l’accettai con piacere, spinsi il culo indietro per dargli più spazio. Forse pensava a una figa cominciò a praticarmi un “cunnilingus”, tralasciamo il latino… in poche parole mi lecco con passione il buco del culo, forse pensando alla figa della sua ragazza.

Mi leccava il culo con molta passione ed esperienza,

piegava la lingua quasi a penetrarmi e ci riusciva molto bene, forse era abituato… era espertissimo. Mi allargava le chiappe per meglio farsi strada nel mio caldo culo. Io godevo come una matta… ahaaaa… ahaaaa… ahaaaaaa… ohoooo… Gemevo per il troppo piacere, poi fatto da un arabo… e un tutto dire una cosa speciale. Sicuramente non era un arabo che lo faceva solo per svuotarsi le palle, con un mordi e fuggi o un usare un culo per non farsi una sega. Gli arabi, piace il culo, perché non potendo scopare la figa in quanto la donna non vuole o non può perdere la verginità perché poi è difficile che trova a maritarsi. Fortunate noi nel trovare ragazzi focosi e fantasiosi sessualmente anche perché con la propria donna non farebbero certe cose.

Luana e ragazzo algerino, un po’ come i meridionali sono focosi,

porcellini, trasgressivi e fantasiosi ma con la propria donna non lo farebbero mai, la propria donna è paragonata alla Madonna, alla mamma e alla sorella e quindi: none. Se avrò tempo e voglia, voglio scrivere un racconto sui ragazzi del Sud: sono discendenti dalla Magna Grecia e dai Borboni e sono tutto un capitolo a sé. Seguitemi ne ho delle belle da raccontare… anzi, il prossimo racconto sarà su di loro. Mohamed dopo un po’ smise di leccarmi il culo, si alzo in piedi e di conseguenza mi rimisi in piedi… o meglio tentai di mettermi in piedi, ero piegata a 90 gradi sul cofano della macchina. Mi mise una mano in testa mi spinse in giù, piegandomi su me stessa e ritrovai alla portata di bocca il cazzo dritto e ancora duro e prepotente. Mossa un po’ maschilità ma efficace.

Non potevo declinare all’invito di cominciarlo a succhiarlo,

cominciai dalle palle ancora belle grosse e semi piene, con quello che già avevano prodotto ed espulso… Li leccai una alla volta e alternando mi mettevo in bocca e la massaggiavo con la mi lingua avida. Riuscii, anche, a metterle entrambe in bocca mentre con la mano gli massaggiavo il cazzo. Era duro, super duro. Mentre lui mi accarezzava la testa e mi incitava a continuare, forse gli piaceva. Dopo un po’ tralasciai le palle per iniziare a percorrere con baci, leccatine e morsetti con le labbra, il cazzo durissimo e con una mano gli accarezzavo le palle. Mi disse: “Prendile in mano stringi abbastanza forte e tirale in giù, mi piace tanto…” Non feci altro che obbedire e soddisfare il suo desiderio.

Luana e ragazzo algerino: “Sei bravissima Luana…

hai una lingua e una bocca molto calda ed esperta… oh siii, così… continua… mi fa impazzire…”. Felicissima che i miei servigi li apprezzava e gli piacevano e quindi ci mettevo più grazia, femminilità e passione. Intanto la mia bocca saliva sempre più e finalmente arrivai alla agognata cappella circoncisa. Arrivai alla cappella la baciai, la leccavo e poi la misi tutta in bocca e la massaggiavo con la lingua alternando delle succhiate tipo ventosa. Gli piaceva molto: con una mano tiravo le palle in giù, con l’altra gli tenevo l’asta e con la bocca lo pompavo. “Bravissima… bravissima… sei fantastica…” Mentre Mohamed mi appoggiò una mano al collo e una in testa con il tentativo di dirigermi nel movimento della mia testa.

Il suo non era un tentativo ma una vero e proprio modo,

di farsi sbocchinare e con una discreta forza mi attirava a se e con altrettanto discreta forza spingeva il pube in avanti. A questo punto liberai le mie mani e le appoggiai ai suoi glutei sodi e glieli massaggiavo con vigore e contribuivo ad accompagnarlo quando spingeva in avanti. Ero con la testa, appoggiata al cofano della macchina, quindi stretta tra due fuochi rigidi: il bordo del cofano e il cazzo durissimo di Mohamed. Non avevo più in bocca solo la cappella ma anche oltre la meta del cazzo che mi spingeva in gola con dolcezza, passione e determinazione. La sua forza di spinta si faceva sempre più forte e quindi tentava di buttarcelo tutto in gola… stava tentanto di fare un classico soffocone all’italiana o deepthroat all’inglese.

Luana e ragazzo algerino: Ci riusciva benissimo,

perché la mia testa era bloccata sul cofano della macchina e non c’era via di scampo. Determinazione, dolcezza e passione, mi spingeva il cazzo il più possibile in gola… mi sentivo la cappella che mi forzava la gola e nello stesso momento l’allargava. Mi predisposi mentalmente e fisicamente a praticargli un soffocone, pratica che adoro, quando il cazzo non è estremamente grosso. Il cazzo di Mohamed era sopra la media, penso intorno a 20/21 quindi la cosa era fattibile. “Sai Luana a me piace molto il soffocone, non ce ne sarebbe bisogno ma mi ricarica di voglia di scoparti a pecorina”. Avevo il cazzo più della metà in gola, quindi annuii con la testa per fargli capire che per me andava bene e con le mani gli accarezzai i glutei e li spinsi in avanti.

“Brava, brava, lo sapevo che piaceva anche a te…”.

Il suo cazzo era leggermente a banana in giù, quindi per la posizione in cui stavo) era ideale per uno straordinario soffocone. Le cose che chiedeva e che sapeva fare, mi faceva capire che si era arabo ma che si era occidentalizzato molto bene… Un arabo puro, forse certe cose le vede in qualche film porno ma che mai avrebbe fatto con la propria donna. Io non sono donna, non sono araba quindi si sentiva autorizzato a chiedermelo. Adoravamo entrambi questa pratica, perché esprime la massima dominanza del maschio e la massima sottomissione della donna, ops travestita… Soffocone profondo fino a far produrre molta salivazione, fino a far venire conati di vomito ma che non è vomito ma super salivazione. Certo occorre praticarlo a stomaco vuoto altrimenti si rischia praticare di vomitare e non è carino per entrambi.

Luana e ragazzo algerino: Mohamed mi teneva ferma con la testa,

spingeva dentro il cazzo, ormai era quasi tutto dentro. Mi sentivo che salivano su dei conati di saliva oltre a sentirmi dilatata la gola, ma non aveva ancora superato la glottide, superarla significava che entrava tutto. Farlo entrare tutto, è una pratica che occorre essere abituata e saper trattenere il fiato e respirare solo con il naso. Alcuni piace quasi il soffocamento in quanto otturano il naso ma non era il caso di Mohamed. “Amore sento che ci siamo quasi, sento la cappella compressa dai tuoi muscoli della gola… è meraviglioso…”. Un altro poco di spinta e sentii la cappella che aveva superato la glottide e avevo il cazzo tutto in gola. Sensazione di soffocamento ma anche di piacere, per entrambi, infatti lui diceva: “Ohoooo, Ahaaaaa,”, spingeva delicatamente e mi teneva ferma la testa contro il cofano della macchina.

Sensazionale… bloccata con la testa,

il cazzo tutto in gola e piccole spinte in gola… Ad un certo punto con una mano mi lascio la testa e la porto alla gola, scrutava e l’ha accarezzava, come volesse accarezzare il cazzo. In effetti un massaggio fatto in questo modo sulla gola, ricade, in fondo, sul cazzo contenuto. Io quasi soffocante con le mani gli massaggiavo il sedere, i suoi glutei sodi, delicatamente e percepivo sotto le mie dita il movimento dei muscoli… meraviglioso. Mohamed con sorpresa mi disse: “Brava, brava… sei bravissima anche in questa, sei una esperta… ti adoro. Adoro quando ricevo un soffocone, ho la sensazione di averti sul mio cazzo, riesco a percepire a imporre il piacere che si prova… brava. Mi stai facendo godere molto” Nel frattempo parlava e non stava fermo ma era molto delicato.

Luana e ragazzo algerino: capii non resistevo più,

mi erano venute le lacrime agli occhi,lo tirò fuori e finì il senso di soffocamento e abbassando la testa vomitai parecchia saliva. “Amore mi piace… facciamo ancora un po questo…”. Si, gli dissi ma lasciami respirare un po’ è bello ma è anche doloroso con un cazzone come il tuo. Sai è una sensazione meravigliosa prendere il cazzo tutto in gola e soprattutto quando la cappella forza i muscoli della glottide e poi li supera: e come tappare una bottiglia. Certo la metafora non rende l’idea ma… è così. Si accorse che avevo preso fiato porto le dita alla bocca, allargandola e ci infilò di nuovo il cazzo e iniziò di nuovo la penetrazione in bocca e a fare il soffocone. Questa volta, però, con più energia e forza.

Ero felice di fargli il soffocone e quindi mi predisposi,

a riceverlo, questa volta con meno dolore e più piacere. Mentre cercava di entrare con una mano gli accarezzavo il culo e con l’altra gli massaggiavo e accarezzavo le palle, quasi a stringerle e tirarle giù come gli piaceva. La cappella forzava i muscoli, i desiderio era troppo e facilmente la fecero entrare. La bocca era diventata molto lubrificata, non solo dalla saliva, come di solito ma anche con un liquido incolore molto scivoloso: bava. Cominciò a scoparmi la bocca, se prima l’aveva solo messo dentro, ora la scopava con sicurezza e passione. La cappella entrava ed usciva nella parte di gola dove ci sono i muscoli costrittori quindi era come un continuo sverginamento. Sentivo anche lui che ne godeva: “ahaaaa, ohoooo ahaaaa”.

Luana e ragazzo algerino, dopo alcuni minuti che mi scopava,

la bocca lo vedevo soddisfatto per quello che mi stava facendo e come lo faceva. Dominava il mio corpo, la mia mente. Era diventato il “padrone” e si soddisfava come meglio credeva. Dopo un po’ lo tirò fuori e io abbassai la testa e rimisi saliva e bava. Con dei fazzoletti, prima gli pulii il cazzo e poi anche la mia bocca… ormai il mio rossetto rosso vivo era andato a farsi fottere, ma a lui non interessava… il trucco era quasi sparito, ma a lui non interessava… Ero comunque travestita sgualcita ma travestita: le mie scarpe da donna laccate rosso sangue, le mie calze a rete e il mio perizoma, la mia camicetta, il reggiseno imbottito e la mia parrucca un po malandata ma c’era. Sopratutto c’era Luana soddisfatta per sè e per lui che aveva goduto di me e io, logicamente di lui.

Gli chiesi se era possibile fargli una richiesta che a me piace molto.

“Dimmi. Amore, tranquilla, al massimo ti diro di no… ma visto che sei molto brava ed esperta, ti dirò un si o un ni…”. Sai a me piace molto il culo dei ragazzi… perplesso mi disse: “In che senso…”. Lo rassicurai dicendogli… mi piace molto baciare e massaggiare il culo… leccarlo… (ero titubante) ma glielo chiesi: soprattutto leccare il buchetto stretto e peloso dei ragazzi…” La sua reazione non fu ne calda ne fredda ma sorridente, dicendomi: “Ok va bene…”. Finita la sigaretta, lo presi per mano, mi riposizionai dietro la macchina seduta su me stessa. Aveva ancora la tuta dei pantaloni addosso si posiziono davanti a me, lentamente gliela abbassai.

Gli avevo abbassato la tuta e mi disse:

“Però devi fare prima un salutino a “Zebbi” (arabo = Cazzo), lo baciai, mi misi la cappella in bocca l’accarezzai con la lingua e in un batter d’occhio passo dalla posizione A alla posizione B, di nuovo duro, durissimo. Mantenne la parola si rivoltò con il sedere verso di me: un culo peloso sui glutei e pelosissimo sulle cosce e soprattutto intorno al buco del culo, che anche se era notte ma una notte d’estate, si intravedeva un folto cespuglio di densi peli riccissimi. Cominciai a baciargli i glutei e ad accarezzarli prima delicatamente e poi con più forza. Passai alla fase successiva, tirai fuori la lingua e cominciai dall’alto al basso a passargli la lingua all’interno dei glutei, fino ad arrivare alle palle, qualche pelo rimase attaccato alla mia lingua che accuratamente con le dita, senza sputarlo, lo toglievo.

Luana e ragazzo algerino, all’improvviso,

Mohamed si piego su se stesso fino a portare le mani sulla punta delle scarpe… wow. Cosa vedevano i miei occhi e cosa potevo farci, intanto misi il mio viso all’interno dei glutei allargati… sentii l’odore caratteristico del distretto corporeo. Odore che mi inebrio la mente e mi mise addosso una forte eccitazione: mi piaceva il tutto. Cominciai a leccare, su e giù, in modo delicato e passionale, assaporando e annusando… Dopo un po mi soffermai nella parte più esposta il suo buco del culo e che nella posizione che stava, logicamente si aperse alla mia lingua. Misi la lingua a punta e l’appoggiai proprio li, e cominciai a leccare a rotearci intorno, fino al tentativo si arrivare alla pelle dell’ano senza peli. Improvvisamente Mohamed comincio a gemere: “Ahaaaaa… ohoooo…”

Nonostante tutto, forse già aveva provato a farsi leccare il culo,

non lo so ma gli piaceva. Porto, poi una mano dietro alla mia testa e la spingeva verso di se, segno che gli piaceva. Comunque l’ano è per tutti, al di là, se piace o no, una zona erogena. Mi fece trapanare con la lingua per qualche minuto, poi in modo inaspettato si alzò e con grande determinazione mi ficcò il cazzone duro come la pietra in bocca (questo è l’effetto che fa, la lingua in culo). Era molto eccitato, mi prese per mano e mi portò alla parte anteriore della macchina mi abbraccio e mi baciava in modo frenetico ed eccitato. Poi mi giro su me stessa e con una mano mi spinse in avanti, in poche parole mi mise a 90 gradi sul cofano anteriore della macchina.

Luana e ragazzo algerino, visto che gli avevo leccato il culo,

gli era piaciuto, lo leccò anche a me, per insalivarlo, oltre che a raccogliersi della sua saliva con le dita e portarla al mio buco del culo. Contemporaneamente ci infilava qualche dita, poi due, poi tre… e mimava una penetrazione. “Stupenda… hai un culetto stretto ma capiente… è favoloso… questa volta ti voglio scopare senza freni…”. Le premesse erano buone, accattivanti e cariche di aspettative di grande, grandissimo piacere. Mi ero distesa sul cofano anteriore della macchina e spingevo il culo all’indietro per aprirmi di più e riceverlo meglio. Si appoggio a me e mi mise il cazzo tra i glutei e si era steso anche lui su di me, mi baciava il collo e mi respirava nelle orecchie. Ad un certo punto prese le mie mani con le sue e le allargo all’esterno.

Nella posizione in cui stavamo, diciamo comodi,

perché il Mercedes ha un cofano molto ampio e robusto, lui era completamente dietro e su di me. Nel frattempo mimava una penetrazione e il suo cazzo mi scivolava tra i glutei e su l’ano che era in fiamme, nonostante e anche perché avevamo già scopato. Dopo un po si rimise in piedi, mentre io rimasi sdraiata sul cofano in attesa di eventuali sue azioni, che non si fecero aspettare. Si mise da solo il preservativo che gli avevo dato e con l’ano semi lubrificato mi punto la cappella sul buco del culo. Mi accarezzò e massaggiò la schiena dolcemente e con determinazione tenendomi ferma la cappella sull’ano. Mi accarezzò il collo, poi con i due pollici delle mani, quasi uniti, mi premeva sulla colonna vertebrale e piano piano scendeva fino ad arrivare ad infilarmeli del culo e allargamento…

Luana e ragazzo algerino, mi aveva infilato i pollici al culo,

in quel momento, con decisione e forza mi affondo il cazzo in culo. Sobbalzai sul cofano della macchina e spontaneamente non sapevo se esprimermi con Ahiaaaa o ahaaaaa.. Gemetti e mi lamentai con entrambe le espressioni, sentii in forte dolore e il tonfo della cappella che mi ha aveva sbattuto da qualche parte e contemporaneamente sentirmi il culo pieno. Aveva allontanato i pollici e con le mani mi afferro i fianchi con forza e mi teneva ferma, mentre ha iniziato a scoparmi subito con forza. Un andamento ritmico e frequente tale che mi aggrappai ad un tergicristalli della macchina e che nell’azione di movimenti lo ruppi… ma che me ne fregava, l’avrei cambiato. In quel momento ero scopato in modo eccezionale da un giovane algerino e che mi stava facendo sentire bene… donna… e desiderata.

Vedevo per la prima volta Mohamed nel suo stile e carattere,

la pompa fu molto delicata, la prima scopata sulla poltrona posteriore della macchina, abbastanza limitante, per lo spazio di manovra. La seconda scopata, all’esterna della macchina, era libero e ormai disinibito, anche perché erano quasi più di 3 ore che stavamo giocando. All’inizio dell’incontro mi aveva detto che voleva scopare alla sua maniera, in modo arabo. L’avevo lasciato fare… lo meritava, pur sapendo che gli arabi sono fatti in un certo modo. La prima sborrata era durata pochissima, la prima scopata era stata più che sufficiente e che la seconda scopata sarebbe stata più duratura… Anche se mi avrebbe fato male, avrei resistiti il più possibile al costo di farmi fare male e che a casa avrei dovuto farmi qualche impacco freddo per lenire il dolore e l’infiammazione.

Luana e ragazzo algerino, in effetti, Mohamed,

si stava dimostrando senza freni inibitori ed esprimersi come sua natura e desiderio. Io ero spiccicata sul cofano della macchina, senza tanto spazio di manovra e tenuta ferma con forza sui fianchi. Mi scopava in modo quasi violento ma con rispetto. “Amore… mi piace molto, così mi piace… ti voglia donna passiva e che sa resistere al suo maschio… siii… ahaaaa. Che bello mia troia…, si dimmi che sei la mia troia”. Replicai: “ Mohamed, si mi piace molto, moltissimo, si sono la tua troia, lo sono e l’ho voluto… scopami, sono la tua donna schiava”. “Brava Luana… il mio cazzo è contento e io sono felice…! Ci metteva tutta la forza che aveva in corpo. Sentivo il suo cazzo che si faceva strada nel mio culo, la sua cappella ad ogni colpo si toccava dentro con forza e frequente.

Questa seconda scopata, confermava la previsione,

forse anche le aspettative: continua, forte, violenta. Aveva le scarpe ben puntate a terra e i suoi movimenti di affondo erano duri e profondi, il cazzo era un frequentissimo andirivieni; non si fermava un attimo, insieme ai suoi gemiti di piacere misti ai miei di dolore e piacere. Mi lasciò i fianchi, si abbassò su di me andando alla ricerca delle mie braccia che le afferrò all’altezza dell’avambraccio e li attiro a sé, forse per aver un maggiore controllo su di me. Nell’atto di scopare nella fase di spinta del cazzo corrispondeva, una forza di attrazione delle sue braccia verso di se. Qui lo sentivo tutto dentro e a tratti anche con forti dolori, ma lo lasciavo fare perché in fondo mi dava anche piacere. La scopata procedeva in movimento ritmico e frequente, ogni tanto diminuiva il movimento di spinta in culo ma subito a riprendere il solo ritmo.

Luana e ragazzo algerino, certo non contavo i minuti

ma era passato molto tempo dall’inizio della scopata e non dava segno di cedimento, anzi a sentirlo gemere, si stava gustando, appieno, la scopata. Ugualmente io ero felice di essere in suo possesso, di essere l’oggetto del suo piacere… volevo farlo godere… volevo godermelo. A volte, nella posizione in cui mi trovavo, tenuta ferma con le braccia e con i colpi profondi al culo, mi spingeva cosi tanto che riusciva a farmi alzare le scarpe da terra, Colpi in culo inferti con grande forza e sicuramente con tanto piacere da parte sua. “Dimmi che ti piace amore… dimmi che lo vuoi ancora troia… dimmi che mi vuoi tutti giorni… Non potevo rispondere che si, si mi piaceva… che ero felice di essere la sua troia… siiii, siiii… tutti i giorni. Dentro di me un po sorridendo mi dissi: no tutti i giorni no… mi avrebbe spaccata tutta.

Questo ragazzo aveva propria voglia,

aveva fatto due sborrate e la terza sborrata tardava a venire ma aveva ancora tanto vigore e passione. Non era una scopata, tanto per farla… dai movimenti del suo corpo, dai gemiti, dalla forza e l’intraprendenza che ci metteva, capivo chiaramente che era una scopata voluta, desiderata, vissuta. Come era voluto da me, l’uscita per rimorchiare e dico chiaramente, era andata proprio bene. Mohamed continuava a scoparmi, senza sosta, se non quando mi spingeva il cazzo tutto dentro e con un movimento ondulatorio del bacino, con l’asta e soprattutto la cappella mi massaggiava la parete del colon. “Ahaaa, che bello… amore sei un vero cavallo arabo, continua, non ti fermare, mi stai facendo godere come una troia”. “Siiii, ti piace… lo vedo, lo sento, quando ti faccio la rotella dentro…”. “Si amore… ahaaa… si, siiii, mi piace molto”.

Luana e ragazzo algerino, la scopata continuava ritmicamente,

a fondo, con gemiti di piacere per lui e gemiti di piacere e dolore per me. Mi aveva lasciato nella posizione in cui stavamo, mi teneva per le braccia e nel mentre che spingeva il cazzo in culo, con le braccia mi attirava a sé. Poi si è ricurvo su di me, mi infilò le braccia sotto le mie ascelle e lo ebbi tutto su di me che. Questa presa faceva in modo da tenermi ferma e subire solo i suoi potenti colpi di cazzo e non c’era possibilità di attutire i colpi perché ero presa tra il cofano della macchina e il suo peso su di me. L’unico spazio di movimento era la testa che riusciva a gemere e gridare e dare qualche bacio, leccatina o morsetto alle sue potenti e pelose braccia. Ragazzi cose dell’altro mondo… una scopata super! Era super tutto: lui, come scopava, come si muoveva, quello che mi diceva e soprattutto sentire il suo desiderio e il suo respiro nel collo, con qualche leccatina all’orecchio.

Una posizione, la sua, da dominante, la mia da sottomessa.

Non mi dispiaceva per niente. Il mio concetto di scopata è proprio questo: il maschio domina e la femmina sottomessa. Certo ognuno ha il suo modo ma il mio questo modo e speciale e godereccio. Continuava a pompare, con furia, forza e passione… adoravo… lo adoravo! La femmina si deve godere ma il suo godimento diventa doppio quando fa godere sopratutto il suo uomo. Mohamed si vedeva da kilometri che godeva ma si sentiva a livello uditivo, perché ogni tanto intercalava frasi in italiani e frasi in arabo e soprattutto a livello fisico mio. Godere di quel maschio ragazzo sopra di me e dentro di me, mi faceva sentire bene, mi faceva godere a livello mentale e fisico. Anche qui avrei voluto portare i miei occhi dietro di lui, per vedere la scena, il movimento in generale, la tensione dei suoi muscoli… vedere il suo cazzone nel mio culo.

Luana e ragazzo algerino, un particolare di questa posizione,

che mi sono dimenticata è che nella spinta del cazzo nel mio culo, le sue palle sbattevano sulle mie… ragazzi eccezionale. Nei momenti di silenzio si sentiva addirittura i colpi… flop… flop… flop… e il contatto con il mio inguine e la parte superiore delle mie palle. Ogni tanto interponevo una mano per farle sbattere in mano… Sarò una maniaca… si lo so, lo sono ma in una scopata non godo solo nel fare una pompa o farmi scopare: noto e godo con tutti i sensi. Tatto, bocca, culo, mani; orecchie, con il respiro, le parole, i gemiti i versi del piacere; occhi, se il ragazzo mi piace voglio guardare, non scopo mai ad occhi chiusi, movimento del corpo, la tensione dei muscoli; olfatto, sentire gli odori e gli umori che emana il suo corpo, compreso la sborra; la bocca per gustare la sua pelle, leccare il cazzo, il corpo, la sborra, e non per ultimo adoro anche un po’ di pioggia dorata. Ragazzi si gode con tutto, se piace e il più del volte il piace è soggettivo.

Mohamed era un bel tempo che scopava come un matto,

pensai, sì è la terza sborrata ma non riuscirà a resistere molto a lungo ancora. Il suo unico obiettivo era scopare e godere, scopare e farmi godere… era un maschio dominante ma non era egoista. Partecipava e invitava alla partecipazione, con parole, gesti, atteggiamento e questo mi rendeva felice. Non era come certi ragazzi e se ne trovano, che pensano a godere, sborrare, svuotarsi le palle e via. “Amore come stai… sei contenta… stai godendo… ti piace il mio zebbi (cazzo in arabo). Certo tesoro, sto bene, sono felice di stare sotto di te e mi piace molto il tuo cazzo. “Bene, bene, sono contento anche io, dobbiamo godere: voglio godere, voglio farti godere. Questo era l’atteggiamento e il comportamento che aveva nei miei confronti.

Luana e ragazzo algerino: “Amore che dici se cambiamo posizione,

perché in questa posizione che voglio riempiti il culo”. Gli dissi: che posizione preferisci che cambiamo. Senza spiegarmi, sfilò il cazzo dal culo, anche io mi alzai e mi voltai verso di lui. Bella e bona mi disse, mi abbraccio forte quasi a farmi male e cominciò a baciarmi, prima dolcemente e poi con la lingua in gola quasi a soffocarmi. Ad un certo punto smise di baciami, mi prese di peso e mi sedette sul cofano della macchina, mi prese le gambe e li portò sulle sue spalle. Capii come voleva continuare a scopare, io la chiamo missionaria sospesa o rana rovesciata. Posizioni congeniale per chi ci si vuole godere, bene e al massimo. Questa posizione mi piace moltissimo, perché permette di guardarsi negli occhi (ma eravamo al buio) e trasmettersi le percezioni e sensazioni del piacere.

Di schiena sul cofano della macchina, le gambe sulle sue spalle,

mi offrivo a lui con un culetto ben aperto e pronto a riceverlo. Avrei avuto modo di accarezzargli, l’addome, i pettorali, massaggiare con le dita i capezzoli… c’era solo da darsi da fare. Sarebbe stato favoloso se si sarebbe piegato su di me, mi avrebbe spaccato la schiena ma anche altro. In questa posizione mi avrebbe potuto baciarmi appassionatamente… mi facevo un film in testa e speravo che diventasse realtà Avevo le gambe sulle sue spalle, mi accarezzava le cosce e i glutei. Mi disse: “Sai amore, questa è la mia posizione preferita… spero che ti piace…”. Si amore gli dissi, quando io in testa già mi ero fatto un film e da quando mi disse era pronto a farlo diventare realtà.

Mohamed aveva le mie gambe appoggiate alle sue spalle,

si spinse un po’ in avanti per meglio farmi inarcare la schiena e sollevare il culo e quindi ritrovarsi il buco a volo del suo uccello. Mi appoggiò la cappella alla bocca del mio ano e mi disse: “Amore sei pronta?” si tesoro sono pronta a riceverti e ad averti. L’ano era caldo e ben lubrificato… in un colpo solo, forte, improvviso e profondo e il suo cazzo me lo ritrovai tutto in culo. Sobbalzai sul cofano della macchina, tanto che mi aveva fatto male ma non potei scappare anche perché mi teneva saldamente ferma i fianchi con le sue mani. Naturalmente e di conseguenza mi venne un grido di dolore: AHIAAAAA… AHIAAAA… “Si cosi amore, so che che cosi ti piace, resto fermo per qualche secondo con il suo cazzo nel profondo del mio culo e dopo un po’ comincio a pompare ritmicamente.

Luana e ragazzo algerino, da quello che faceva e come si comportava,

lo ripeto, non era un novellino, ma un esperto chiavatore e rompi culo. A me non dispiaceva, adoro ragazzi giovani, in modo particolare arabi e negri e soprattutto con un gran bel cazzo XXXL. Dicevo cominciò a pompare ritmicamente, frequentemente e a fondo… fresco e tosto come la prima volta che gli avevo fatto la pompa e la seconda scopata. Sia la prima sborrata che la seconda si era ammosciato, il tempo di una sigaretta e qualche slinguazzata e ritornava sull’attenti. Mohamed pompava in modo perfetto, alternato a spinte lente e profonde a spinte veloci e leggermente meno profonde, con qualche sua specialità: la rotella dentro. Mi faceva impazzire di piacere e io ero generosamente vogliosa lo incitavo, anche se ogni tanto gli dicevo: “Amore fai piano che mi fai male”.

Piano, piano, volevo dirgli:

“Va bene ma se vai più veloce è meglio” o dai, dai: ahaaa… ahaaaa… va bene cosi. Lo sentivo, più che vedevo, contorcere nel corpo, nei muscoli e soprattutto dentro di me e questo faceva di me una troia gaudente, una troia godente, una troia piacevolmente troia. Incitavo e lo apprezzavo per fargli capire che come stava andando stava andando benissimo. Questo ai maschi gli piace sentirselo dire per senso di autocompiacimento e di autostima e in questo modo fanno meglio quello che stanno facendo: dominare una femmina. Gli dicevo: “Ma che bravo che sei… mi stai facendo morire di piacere… piano piano che mi fai male… Puntualmente quando gli dicevo che mi faceva male, raccoglieva ancora di più le sue forze per andare più forte.

Luana e ragazzo algerino: É innato nei maschi alfa altruisti,

questo senso di dominazione e senso di sottomissione che li fa godere e fanno godere le femmine. Al contrario gli alfa egoisti, scopano per godere se stessi. Mohamed si spinse ancora avanti… quasi mi doleva la schiena sul metallo del cofano, in compenso, gli accarezzavo l’addome, i pettorali, gli davo strizzatine di capezzoli. Nel buio della notte ci godevamo reciprocamente e nel silenzio della notte sentivamo i nostri respiri profondi di piacere e goduria. Faceva caldo, era d’estate, la nostra pelle era sudaticcia nonostante era in aperta campagna, quel velo di sudore ci dava un senso di fusione l’uno dell’altra. Piegata su me stessa, con le mani riuscivo ad arrivare alle sue cosce e glutei e mi trasmetteva movimento e benessere.

Scopo spesso e volentieri ma Mohamed è entrato,

nei ricordi più vividi dei miei amanti occasionali o amanti che ci siamo goduti per un periodo. Dico periodo perché non amo amici scopatori per un lungo o lunghissimo periodo, preferisco dopo una decina di incontri cambiare. Cambiare per la novità: nuove scoperte, persone, caratteri, modi di scopare, comportamento, atteggiamento, umore, sapore… Se mi rendo conto, soprattutto io ma anche l’altra persona che entra un velo di monotonia: lascio, con una scusa o altro,cambio. L’algerino è uno di quello che è durato di più, i motivi si trovano tra le righe di questo racconto e soprattutto perché è stato un ragazzo: bello, forte, buon carattere, gran cazzo e ottimo scopatore. Non egoista e desideroso sessualmente.

Luana e ragazzo algerino, era un po di tempo,

che mi pompava con forza… era resistente (stava alla terza sborrata), tenace. Ogni suo gesto era studiato voluto. Godevo del suo respiro, dei suoi muscoli, delle sue palle che sbattevano sulle mie ma soprattutto del suo cazzo che era instancabile, duraturo, duro nello scoparmi. Scopava e le sue mani non stavano mai ferme, cercava in ogni modo, di toccarmi, di accarezzarmi il seno, di respirarmi nel collo, di dirmi cose dolci sussurrandomi nell’orecchio o ad alta voce, facendomi degli apprezzamenti sulla mia capacità di resistergli. In effetti si stava dimostrando un toro scatenato, violento e dolce al punto giusto. Il suo cazzo entrava ed usciva dal mio culo lentamente e a volte velocemente: in entrambi i modi i colpi di cazzo erano profondi e mi riempivano il culo di piacere e dolore. Godevo fisicamente e mentalmente.

Non so quanto è durata la scopata, sul cofano della macchina,

sicuramente più lunga della pompa e della prima scopata: stavamo alla seconda e sarebbe stata la terza sborrata. “Amore come stai… ti senti bene… ti piace come ti scopo…”. Mi disse e io gli risposi: tesoro, non sono mai stata cosi bene… mi sento benissimo sotto di te e mi piace un casino tutto, tutto di te. Questo lo eccitava, lo eccitava moltissimo, l’avevo capito e quindi gli dicevo cose molto carine e incitanti nei suoi confronti. Era vero ma glielo dicevo egoisticamente sia per incitarlo a rendere di più e sia altruisticamente per farlo sentire libero di fare quello che voleva. Non volevo porgli limiti e inibizioni perché volevo godere e farlo godere al massimo, lo meritava. Gli dicevo, amore sei un toro, il mio toro scatenato, scatenati dentro la tua femmina… sono la tua femmina?

Luana e ragazzo algerino, di conseguenza:

“ Si Luana, sei la mia femmina, sei la cosa più bella che mi è capitato da quando sono in Italia… sarai mia per molto… non voglio perderti… ci dobbiamo vedere ancora, promettimi che vuoi ancora vedermi… Certo amore gli dicevo che voglio ancora vederti e in un posto più tranquillo: a casa mia. “Si lo voglio anche io… molto presto ci vedremo a casa tua… sarò più tranquillo pure io e saprò darti di più…”. Nel frattempo, non smetteva di scoparmi, lo sentivo dentro in tutta la sua durezza di cazzo e la cappella che mi sbatteva in fondo alla pancia. Si piego ulteriormente su di me e mi riprese a baciarmi, un bacio intenso, forte quasi a mordermi, le labbra, la lingua… segno che la sua eccitazione era al massimo. I suoi baci misti al respiro quasi mi facevano male ma era un dolce male.

Dal modo di fare non si accontentava mai,

voleva andare sempre oltre e oltre a quello non si poteva andare… forse ne soffriva anche il cofano della macchina. Mi prese per le spalle e mi tiro più su, mentre con un piede alla volta li porto sul paraurti della macchina. Con le mani si appoggio su tetto della macchina, per trovare un punto di appoggio equilibrio e stabilità. Una posizione direi quasi acrobatica, io ero, in effetti piegata su me stessa, pensai che se scivolava con un piedi dal paraurti, saremmo andati a finire entrambi per terra e con l’interruzione della mitica e acrobatica scopata. Anche in questa posizione, abbastanza pericolosa, Mohamed, non perdeva l’eccitazione e la forza con cui mi scopava. Anche io con le mani, acrobaticamente, arrivavo alle sue gambe e alle sue cosce e sentirne i movimenti, la forza, la durezza.

Luana e ragazzo algerino, la scopata continuava,

violenta e dolce, lenta e veloce ma sempre con passione, desiderio e forza… la forza di un ragazzo giovane senza freni e inibizione. Il suo e quindi anche il mio era “importante godere”, darsi e dare piacere. Le scopate più belle sono quelle che si dimostra generosità nel dare e nel ricevere. Il maschio da il cazzo, una travestita da la bocca e il culo, una femmina da bocca figa e culo. Io davo quello che avevo e Mohamed apprezzava con molto desiderio e passione e ricambiava altrettanto. Sentivo il suo respiro diventare sempre più intenso e frequente, la forza di spinta più forte e intensa. Capivo che ormai la scopata si avviava verso la fine… Mohamed mi disse: “Amore sei fantastica… preparati… che tra un po ci faremo felici…”. Una felicità nel cuore di una sera d’estate in piena campagna di Torvajanica (provincia di Roma) in una strada isolata e silenziosa, dove si sentivano solo i nostri gemiti e parole…

Mohamed, scopava e io godevo della sua scopata appassionata,

in una posizione acrobatica e pericolosa ma ne valeva la pena di viverla. Il suo cazzo era un pistone in una Ferrari che andava a 200 km all’ora. I muscoli del mio ano erano indolenziti ma pregni di piacere. Le mie spalle appoggiate al cofano mi dolevano, forse si era prodotta un’ammaccatura al cofano della macchina. Le mani di lui appoggiate sul tetto della macchina, ogni tanto staccava la mano destra e mi infilava le dita in bocca per farmele ciucciare… Era carico, ormai aveva il “colpo in canna”… lo percepivo! Da li a poco mi avrebbe riversato in culo tutto il frutto del suo piacere: una sborrata intensa e profonda in cui avrei gustato flutti dei suoi schizzi che dalle palle avrebbero attraversato l’uretra e che nel passaggio avrebbero premuto sulle mie sensibili pareti dell’ano.

Luana e ragazzo algerino: Mohamed con il suo bellissimo cazzo,

durissimo, mi trapanava il culo con forza. Ogni tanto rallentava i colpi per poi sferrarne alcuni con tutta la forza che aveva, Se saremmo stati su un letto, bene o male il materasso avrebbe attutito i colpi ma sul cofano della macchina li attutiva il mio culo. Non mi dispiaceva affatto, perché mi sentivo una mazza dura che mi colpiva dentro e mi faceva sobbalzare dal dolore-piacere e ad ogni colpo mi veniva spontanea gemere ed esclamare ahaaa, aihaaaa, ahhhaaaa, aihaaaaa. Lui ne godeva fortemente perché mi diceva: “Amore ti piace come ti scopo… lo senti il mio zebbi (cazzo in arabo) come ti scopa bene… sei fantastica… sento il tuo culo dentro caldissimo”. Io rispondevo Mohamed sei fantastico… scopi benissimo, sento il tuo cazzo durissimo, mi piaci, mi piace. E lui: “Grazie Amore… lo sai che sto per scoppiarti in culo”.

Già… era un po di tempo che mi scopava ed essendo la terza sborrata,

stava durando più di quanto mi aspettavo ma ormai stavamo al round finale. Mi preparai mentalmente e fisicamente a questo ultimo scorcio di scopata che era diventato frenetico, intenso, molto intenso e appassionato. La posizione in cui mi trovavo non era tra quelle più comode ma quelle più eccitanti e strane. Mohamed sferrava dei colpi passionali profondi… il suo cazzo era durissimo e ogni entrata e uscita dal mio culo era come uno stantuffo che spingeva e aspirava aria. Il ritmo della scopata aveva preso la piega giusta… energica e determinata, il suo respiro era profondo e frequente. I suoi colpi di cazzo, altrettanto erano profondi e frequenti, la sborra gli bolliva nelle palle e a momenti mi avrebbe riempito il culo.

Luana e ragazzo algerino, eravamo agli sgoccioli:

“Amore preparati, amore ti riempio il culo, mi hai fatto scopare bene e sento che ci sto…”. Le sue parole erano eccitate e rauche segno che la sua eccitazione era al massimo e mi preparai a riceverlo nel miglior modo possibile. Passiva e nello stesso momento collaborativa e unisona ai suoi movimenti frenetici del corpo. Sentivo il suo corpo teso, rigido, i suoi muscoli erano durissimi. Io nella posizione che mi trovavo riuscivo ad accarezzargli il petto e sentivo i suoi capezzoli turgidi e le mie dita le sfioravano delicatamente. Avevo sulle mie spalle, tutto il peso del suo corpo e la forza che ci metteva nello scopare. “Amore ci sono… ci sono…”. Capii perfettamente che la terza sborrata era giunta al culmine.

In effetti, la forza del suo corpo la impiegava tutta,

sia a livello volontario che a livello involontario. In quanto nella fase finale del godimento difficilmente si riesce a controllare e a coordinare il proprio corpo e i suoi movimenti. I colpi erano fortissimi e profondi, talmente forti che ad un certo punto nella posizione in cui mi trovato, sentii uno scricchiolio alle mie costole e un forte dolore. Mi lesionò una costola e non potevo interrompere la sua volata finale e lui stesso nell’acme del piacere… I suoi movimenti erano frequentissimi, il suo respiro affannoso i suoi muscoli tesi. Gemeva, in italiano misto ad arabo, parole sconnesse e piacevoli. Ad un certo punto mi accorsi che stava sborrando perché sentivo sulle pareti dell’ano la pressione dello sperma che attraversava la sua uretra.

Luana e ragazzo algerino, la sborrata duro un po,

i flutti del suo sperma che attraversavano la strettoia del mio ano prima erano frequenti e poi piano piano si allentavano, mentre emetteva grida di piacere e infinee accasciarsi con tutto il suo peso su di me. Aveva avuto fine la terza sborrata con enorme piacere da parte di entrambi. Rimase accasciato su di me e anche il suo respiro piano piano ritornava alla normalità. Piano piano scese i piedi dal paraurti mi prese per le braccia e mi attirò a sé e fece in modo che il cazzo non uscisse dal culo. Io mi ritrovai in una posizione più comoda, sentivo un dolore alla costola ma non gli dissi niente. Anche lui stava più comodo, in piedi davanti alla macchina e ancora si accasciò su di me, rilassandosi dalla fatica che aveva impiegato nella scopata.

Rimanemmo alcuni minuti così,

mi baciava e mi sussurrava nell’orecchio: “Grazie… grazie… grazie…”. Io lo stringevo a me come la cosa più preziosa al mondo e gli dicevo, sei stato grande… sei il mio amore, grazie a te… grazie a noi. Lui si sporse da me. Mi accarezzava la testa e i seni e mi diceva: “Sei stata proprio brava, mi hai fatto godere tanto, tantissimo”. Si accascio di nuovo su di me e mi respirava nell’orecchio e mi dava bacini, dolci e appassionati. Io lo stringevo e gli massaggiavo la schiena e il sedere. Mi piaceva, mi piace molto accarezzare il culo ai ragazzi, il suo era duro e muscoloso. Rimanemmo per alcuni minuti cosi, lui su di me, a sopire la stanchezza della scopata. Volevo che questo tempo non finisse mai, avrei voluto che questo tempo durasse a lungo, fino allo spuntare le prime luci dell’alba.

Luana e ragazzo algerino: ma c’è sempre un ma!

C’è un inizio e una fine e noi quella notte iniziammo e finimmo tre volte. La serata era iniziata ed era finita all’alba… si era fatto alle 5 e d’estate già è chiaro. Ci riprendemmo, i siamo ripuliti dai piaceri del sesso e ci fumammo l’ultima sigaretta. Ci scambiammo il numero del telefono, come ci eravamo promessi e per rivedersi. Si mise in macchina e ci avviamo, dandomi le indicazioni dicendomi: “Amore cerca di capirmi… andando a casa, se vedo che c’è gente in giro, perché possono esserci miei compaesani che vanno a lavoro, ti chiederò di lasciarmi prima di arrivare a casa, perché non voglio che mio vedono in una macchina, insieme ad un italiano. Se mi vedono sono molto curiosi e poi mi chiederanno chi sei, cosa ci facevo con te…”. Lo interruppi e gli dissi di stare tranquillo.

Per tutto il tragitto da dove avevamo scopato in direzione casa sua,

mi tenne la mano sulla coscia accarezzandomi dolcemente. Mi disse che voleva vedermi presto, mi chiese “La notte ti è piaciuta?”. Certo gli dissi e anche io voglio rivederti presto, mi prese la mano destra se la portò alla bocca e mi diede un bacio. Intanto stavamo arrivando nel centro abitato e in effetti, essendo estate e ormai era alba, già c’erano persone che andavano a lavoro, fondamentalmente arabi. Dalla loro fisiognomia erano del Marocco, tunisini, algerini, ragazzi di colore che con i loro borsoni carichi di cose, forse andavano a lavoro o ad iniziare giri sulle spiagge a vendere le loro mercanzie per guadagnarsi da vivere.

Luana e ragazzo algerino, mi disse ancora della nottata,

che gli avevo regalato… lo interruppi dicendogli, che ci siamo regalati. Poi mi disse: Appena puoi accosta così scendo e vado a dormire, sono stanchissimo dal lavoro e anche dalle fatiche sessuali della notte trascorse insieme. Appena ho potuto, ho accostato, ha aperto la portiera della macchina, mi ha guardato in faccia, con un viso dolce, un sorriso sulle labbra e gli occhi soddisfatti. “Grazie ancora… e a presto”. Scese dalla macchina si avvio verso casa ed io anche. Fatto un paio di kilometri, mi fermai, avevo voglia di fare pipi, cosa che feci e nel risalire in macchina vennero fuori tutti i dolori del mio corpo. In primis il mal di culo e poi il dolore alla costola sicuramente fratturata ma misi la prima e partii velocemente verso Ariccia dove abitavo.

Arrivai a casa, mi svestii, mi tolsi quel poco di trucco,

che mi era rimasto, feci una sana e abbondante doccia, non prima di avermi fatto un bidè con acqua fredda, cercando di lenire il dolore del mio povero o meglio ricco buco del culo. Per togliermi di dosso, non lui, ma la stanchezza della piacevole e godereccia nottata, con tre mega sborrate, trascorsa insieme a Mohamed. Questo bellissimo ragazzo algerino che mi aveva regalato e gli avevo regalato una notte di piacere e di passione. Ero stanchissima, e felice, ero stanchissima ma soddisfatta. Bevvi un succo di frutta e mi infilai subito a letto. Caddi nel letto e mi venne d’istinto, non era mia abitudine, di prendere e abbracciare l’altro cuscino oltre a poggiare la mia testa sull’altro cuscino. Cercai di pensare alla notte trascorsa ma il sonno prese il sopravvento.

Luana e ragazzo algerino: Mi svegliai alle 11 di sabato…

il mio primo pensiero fu: Mohamed, dorme ancora o si è svegliato? Lo pensai con dolcezza e con un sentimento carino: Grazie Mohamed ovunque tu sia. Mi preparai un abbondante colazione, mi sono seduta a tavola e mentre mangiavo non facevo altro che pensare la notte trascorsa insieme a lui. Mi promisi di non chiamarlo, cosa che feci per paura di disturbarlo e di svegliarlo, avrei aspettato lui che mi chiamasse. Infatti verso le due di pomeriggio mi squillo il telefono. Con il cuore palpitante risposi e gli dissi: Buon giorno Mohamed… “Buon giorno amore, come stai, come hai dormito…”. Bene amore e tu come stai come hai dormito. “Benissimo amore…” e senza aspettarmelo mi disse “Stasera e Sabato che dici se ci vediamo a casa tua…”

Rimasi perplessa e non mi aspettavo questa richiesta repentina,

gli risposi se ti fa piacere, certo che si. Prendemmo accordi sui tempi e la modalità: lui avrebbe preso il bus che passava sulla via Nettunense, più o meno vicino casa mia e l’avrei andato a prendere con la macchina. Ci salutammo affettuosamente. Nel pomeriggio mi feci una rilassante dormita, ma prima pensai a come sarebbe andata a finire la notte successiva. Sicuramente bene e mi addormentai beatamente. Mi aveva chiesto se avremmo trascorso tutta la notte insieme, visto che il giorno dopo era Domenica e lui non lavorava. Quindi mi aspettava un Sabato sera di fuoco e fiamme e ad una Domenica a dormire tra le sue braccia.


Autore: Luana S.

Luana e ragazzo algerino

Immagine di freepik


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